Acqua, rifiuti, inquinamento: cosa cambia in città

L‘Istat ha passato ai raggi x anche quest’anno il nostro bel paese per misurare il rapporto degli italiani con le principali questioni ambientali. Un modo scientifico per misurare, anno dopo anno, come le città stanno cambiando. E, nel generale pessimismo, alcuni dati del rapporto Indicatori ambientali urbani 2012 spiccano invece per una maggiore diffusione di comportamenti sostenibili.

Sarà, per esempio, effetto della crisi e del calo dei consumi ma i rifiuti, nei comuni capoluogo di provincia, sono calati. Nel 2011, infatti, la raccolta dei rifiuti urbani è diminuita del 3,1%, passando dai 609 Kg pro capite del 2010 a 590 Kg. Cresce invece la percentuale di differenziata:+1,8% rispetto all’anno precedente, arrivando nel 2011 al 33,4%.

Se parliamo di acqua, si conferma il trend degli ultimi dieci anni durante i quali se ne è consumata sempre meno per uso domestico, da 206,1 litri per abitante al giorno del 2001 ai 175,4 litri del 2011.

Cattive notizie sul fronte inquinamento dell’aria, invece. Rispetto al 2010 aumenta, da 44,6 a 54,4,, il numero medio di giorni in cui si è registrato il superamento del valore limite per la protezione della salute del PM10. L’aumento, spiega l’Istat,  riguarda i capoluoghi del Nord (da 55,8 a 75,2), mentre risultano stabili i valori dei capoluoghi del Centro (circa 43 giorni) e del Mezzogiorno (circa 35 giorni).

Contemporaneamente, probabilmente per effetto anche dei tagli di bilancio effettuati a livello locale sul trasporto pubblico, cala di uno 0,2% la domanda di bus, treni e metropolitane. E aumentano le auto: ogni mille abitanti, nel 2011 l’Istat ha contato 614 autovetture. Il tasso di motorizzazione è, cioè, tornato a salire (+0,5% rispetto all’anno precedente ), dopo due anni di lievi diminuzioni.

Per i comuni che combattono l‘inquinamento acustico,  77 capoluoghi hanno approvato la zonizzazione acustica del territorio comunale. Lodi, Vicenza e Reggio nell’Emilia sono quelli che hanno provveduto all’adempimento nel 2011.

Stabile il consumo pro capite di energia elettrica (1.199,6 kWh per abitante), mentre cala del 7,4% il consumo di gas metano per uso domestico e riscaldamento (391,2 m3 per abitante). Ma cresce la produzione di energia da fonti rinnovabili. La potenza installata per gli impianti fotovoltaici raggiunge i 2,4 kW ogni 1.000 abitanti e raddoppia rispetto all’anno precedente; per il solare termico, ogni 1.000 abitanti, sono circa 1,3 i m2 di pannelli installati sugli edifici comunali.

Secondo l’Istat, infine, sarebbe positiva la performance socio ambientale dei comuni sotto il profilo amministrativo: 61 quelli che hanno attivato forme di progettazione partecipata; 51 quelli che hanno redatto il bilancio sociale; 108 e 105 gli uffici comunali che hanno applicato rispettivamente la raccolta differenziata di carta e toner e 96 quelli che acquistato almeno un tipo di fornitura con l’applicazione di criteri ecologici.

Solo 37, invece i comuni che sono ricorsi al bilancio ambientale; 42 al conseguimento di certificazioni e standard internazionali ambientali; 32 che hanno acquistato prodotti del commercio equo e solidale; bassissima la quota di autovetture comunali elettriche o ibride, appena il 3,6% del totale.