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Mille euro per una buccia d'arancia | Tekneco

Recupero & riciclo

Mille euro per una buccia d’arancia

L'industria farmaceutica e quella cosmetica scoprono il business dei rifiuti. Un evento a Cremona spiega come

Scritto da il 31 gennaio 2013 alle 10:31 | 1 commento

Mille euro per una buccia d’arancia

Quello che avanza di un’arancia, o le bucce del pomodoro, i rifiuti delle olive macerate, le vinacce o gli scarti industriali di lavorazione di qualunque altra risorsa vegetale da oggi possono valere fino a mille euro al chilo.

Molti penseranno alle bioenergie, invece no. Assumono valore significativo per l’industria farmaceutica, per quella alimentare e persino per quella cosmetica, a patto che si sappiano ricavare le molecole “buone”.

«In Italia – spiega Fabrizio Adani, responsabile scientifico del Gruppo Ricicla, del dipartimento di produzione vegetale della facoltà di Agraria dell’università di Milano – ogni anno si producono in media di 12 milioni di tonnellate di scarti agroindustriali, solo la frazione organica arriva a 9 milioni. Ma, allo stato attuale non esiste un mercato consolidato per il riutilizzo di questi scarti. Esistono pero’ aziende che stanno lavorando, con notevole lungimiranza, per perfezionarne il recupero per ottenere molecole ad alto valore aggiunto».

La notizia arriva in occasione della terza edizione di “Food Bioenergy” nell’ambito di Bioenergy Italy a Cremona fino al 2 marzo, dove il tema del riutilizzo di questi “scarti” verrà ampliamente analizzato e compreso sia sotto il profilo scientifico che sotto quello economico e commerciale.

Secondo Fabrizio Adani è già «possibile estrarre molecole come polifenoli, carboidrati, omega 3, omega 6, pigmenti” purtroppo che le risorse da «destinare a portare avanti un processo così interessante invece languono». Nonostante che «le molecole ottenute dal riutilizzo degli scarti agroindustriali, a seconda della loro destinazione, possono valere anche 1.000 euro al kg».


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L'autore

Marco Gisotti

Direttore scientifico di Green factor, ha creato e dirige dal 2005 il Master in Comunicazione ambientale del Centro studi CTS con il Dipartimento di scienze della comunicazione della Sapienza di Roma e l’ENEA. È autore, con Tessa Gelisio, di “Guida ai green jobs. Come l’ambiente sta cambiando il mondo del lavoro” (Edizioni ambiente).


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