Rifiuti elettronici, cambia tutto

Da questa settimana è in vigore la nuova Direttiva comunitaria sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e gli stati membri, Italia inclusa ovviamente, hanno tempo fino al 14 febbraio 2014 per adeguare le legislazioni nazionali.

Fra le novità introdotte c’è un nuovo modo di calcolare i tassi di raccolta. Gradatamente dovranno aumentare le quantità di RAEE da raccogliere per abitante: entro il 2016 dovranno essere 45 tonnellate per ogni 100 tonnellate di nuovi apparecchi elettronici immessi sul mercato che dovranno diventare 65 tonnellate entro il 2019. Vale a dire che ogni italiano dovrà passare da una media pro capite di ca. 4,2 kg a testa a ca. 7,5 kg entro il 2016 e 10 kh entro il 2019.

Novità importante per gli esercizi commerciali che dovranno diventare punti di raccolta dei rifiuti tecnologici anche senza venderne. Viene introdotto, cioè, il concetto del ritiro “uno contro zero” per i RAEE di piccole dimensioni. Infine, sono previste norme più severe per combattere lo smaltimento illegale verso l’estero.

Fino ad oggi in Italia, secondo il Rapporto Comuni Ricicloni di Legambiente, il primato per la raccolta di RAEE è spettato a tre amministrazioni in particolare: al Nord al Comune di Ovada, al Centro il Comune di Matelica, al Sud e nelle Isole al Comune di Arzachena. Nel 2011 in tutto il paese sono state 25mila le tonnellate di RAEE raccolte.