Efficientamento
L’efficienza energetica è possibile anche nella Gdo
Una ricerca Fire ha messo in luce i progressi compiuti dalla grande distribuzione. Non tutte le aziende dispongono però di una struttura interna dedicata all'energia
L’efficienza energetica non è un affare soltanto dell’industria, ma importanti risultati possono essere ottenuti anche nel settore del terziario. Lo dimostra un’indagine della Fire, la Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, relativa all’uso razionale dell’energia nel settore della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), basata su interviste ad alcuni dei 73 energy manager nominati nel 2013 in tale settore. Secondo la ricerca, per le aziende del comparto le spese di fornitura energetica delle aziende della GDO incidono tra l’1,5% e il 3% del fatturato. L’energia ha quindi un’elevata incidenza sui costi generali, risultando la seconda voce di costo dopo il personale.
Qualcosa per limitarne l’impatto, negli ultimi anni, è stato fatto: innanzitutto,grazie al Conto energia, c’è stata realizzazione di molti impianti fotovoltaici nei tetti dei centri commerciali. Mentre, sul fronte dell’efficienza energetica, gli interventi sono di vario tipo, privilegiando però quelli con tempi di rientro brevi di 3-4 anni o addirittura 2-3 anni. Ovviamente, gli energy manager intervistati sono a conoscenza del meccanismo dei certificati bianchi e molte delle imprese dove essi operano hanno usufruito di tali incentivi, prevalentemente con il supporto di una Esco. Le tecnologie maggiormente impiegate finora sono state: i sistemi di illuminazione a led, i sistemi di automazione e controllo, i sistemi di chiusura banchi frigo, le pompe di calore, i motori elettrici con inverter, i doppi vetri e le schermature solari. Per gli impianti di cogenerazione e trigenerazione la ricerca Fire ha rilevato una serie di barriere: economico-finanziarie, limiti di spazio, attività svolta in edifici con proprietari differenti, vincoli legati all’ubicazione nel centro città. Non stupisce, comunque, che l’intervento che gli energy manager ritengono prioritario al fine di raggiungere i maggiori risparmi energetici è la corretta gestione degli impianti grazie a un adeguato sistema di monitoraggio dei consumi (senza il quale sarebbe impossibile fare qualsiasi considerazione sull’efficienza energetica aziendale).
Oltre ai passi in avanti, ci sono anche dei limiti: “non tutte le aziende hanno una struttura organizzativa interna per far fronte alle tematiche energetiche. Generalmente il personale interessato agli aspetti energetici assolve anche altre mansioni, quali la manutenzione ordinaria degli impianti e la sicurezza. In alcuni casi l’azienda non nomina come energy manager una persona interna ma si affida a un consulente esterno”, si legge nella ricerca. Eppure una figura come quella dell’energy manager farebbe comodo a tutte le aziende della Gdo: quelli nominati gestiscono gli impianti, supervisionano il lavoro di società esterne, partecipano alla pianificazione delle attività aziendali. Per questo, il loro grado di soddisfazione, rispetto agli incarichi ricevuti, risulta essere piuttosto alto. Anche perchè la disponibilità di incentivi dedicati all’efficienza energetica ha negli anni ulteriormente contribuito ad affermare l’importanza del loro ruolo.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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