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Emissioni: il registro green per le aziende del vino | Tekneco

Riduzione delle emissioni

Emissioni: il registro green per le aziende del vino

CO2 RESA è il primo registro in Europa per le aziende vitivinicole e del settore agroalimentare che contabilizzano la CO2 della propria produzione

Scritto da il 13 dicembre 2013 alle 8:30 | 1 commento

Emissioni: il registro green per le aziende del vino

Il settore agroalimentare produce il 18,8% del totale delle emissioni nazionali. Per questo è importante promuovere azioni tese a ridurle. Ciò è possibile con azioni mirate che passano attraverso la carbon footprint, ossia il calcolo dell’impronta carbonica dei prodotti che – come abbiamo avuto già modo di parlarne – è indispensabile non solo per ridurre le emissioni, ma anche utile a livello economico e di immagine aziendale.

Un’iniziativa virtuosa in questo senso è l’avvio di CO2 RESA, il primo registro in Europa per le aziende vitivinicole che contabilizzano l’anidride carbonica della propria produzione. Più in generale, il Registro emissioni settore agroalimentare (il cui l’acronimo è, appunto, RESA) è dedicato alla valorizzazione dei crediti di carbonio sul mercato volontario del settore agroalimentare. A Istituirlo è l’ente di certificazione italiano CSQA Certificazioni, in sinergia con Valoritalia, società che controlla il 70% della produzione di vino italiano a denominazione di origine.

Per questo si parte dal settore vitivinicolo, comparto dell’agroalimentare più attento a una gestione sostenibile delle emissioni. All’interno del registro verranno iscritte tutte le aziende che hanno messo, nei due anni scorsi, o metteranno in pratica azioni volte a ridurre le quantità di gas climalteranti emesse per la propria produzione nell’ottica dello sviluppo sostenibile e della tutela ambientale.

Le azioni per ridurre le emissioni

Veniamo ora al metodo per ridurre le emissioni. Prima di tutto è necessario calcolare quelle generate dalle organizzazioni, dai processi e dai prodotti, prestando attenzione al ciclo produttivo e, nel caso della carbon footprint di prodotto, al ciclo di vita.

Una volta fotografato questo quantitativo di emissioni in conformità a standard codificati a livello internazionale, si dovrà provvedere a elaborare un piano di riduzione delle emissioni, che conterrà le strategie necessarie al raggiungimento degli obiettivi complessivi di mitigazione climatica.

In questa fase iniziale sono tre le metodologie di intervento, che possono essere valorizzate tramite il registro:

  • l’istallazione di sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili, quali biomasse e solare, e interventi di efficientamento energetico delle aziende che riducono costi e impatto ambientale (Energia ed efficientamento energetico)
  • la creazione e il miglioramento gestionale di siepi e boschetti sulle superfici agricole (Corridoi ecologici)
  • l’utilizzo di Biochar, carbone vegetale che assorbe CO2 ottenuto dalla combustione di biomassa di scarto in assenza di ossigeno e utilizzato come ammendante del suolo. Ogni tonnellata di biochar immessa nel suolo permette di sottrarre 3 t di CO2 in atmosfera

Una volta messe in pratica le azioni e raggiunti gli obiettivi, si procede alla contabilizzazione delle emissioni risparmiate all’ambiente e si accede al mercato volontario delle emissioni di carbonio.


Commenti

È stato inserito 1 commento.

  • LM
    scrive il 25 marzo 2014 alle ore 12:25

    L'associazione Amici della Terra è ferma a paradigmi degli anni '70. La possibilità di rendere sostenibile gli usi finali termici e di mobilità oggi passa per la loro elettrificazione (pompe di calore e trazione elettrica). Per questo alte percentuali di rinnovabili nel sistema elettrico sono un obiettivo prioritario. Inoltre, ci sarà presto un effetto sinergico tra rinnovabili variabili ma predicibili (eolico, fotovoltaico) e dispositivi smart (appunto pompe di calore e auto elettriche) in modo da permettere alte percentuali di penetrazione rinnovabile aumentando, non diminuendo, la stabilità del sistema elettrico. Gli Amici della Terra avrebbero bisogno di un upgrade.

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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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