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La luce che fa il mercato | Tekneco

Tekneco #13 – Illuminotecnica

La luce che fa il mercato

Quali sono i settori dove è più importante una corretta illuminazione? Per esempio, durante il giorno il 5% degli europei vive in ufficio e ha bisogno di una luce sana

Scritto da il 26 novembre 2013 alle 9:00 | 0 commenti

La luce che fa il mercato

C’è luce anche oltre il domestico. E anche mercato per l’illuminotecnica. Questa potrebbe essere la sintesi di un settore dell’illuminotecnica meno “visibile” di quello delle abitazioni, che oltretutto oggi soffre per la crisi più generale dell’edilizia.

Manifattura, pubblica amministrazione e terziario, infatti, sono una fetta importante di mercato, sia per dimensioni, sia per capacità di spesa, del segmento dell’illuminotecnica, nel quale spesso, oltretutto, le novità tecnologiche arrivano in base a ben precise esigenze produttive, poiché oggi è assodato che una migliore illuminazione migliora le performance.

Negli uffici, dove lavora il 15% della popolazione europea, l’attività si svolge di fronte al computer ed è accertato che l’illuminazione ha un ruolo importante nel favorire la concentrazione e diminuire i livelli di assenteismo temporaneo dal posto di lavoro, così come nel settore manifatturiero, nel quale è impiegato l’8% della popolazione europea, una corretta illuminazione è necessaria ai fini di una buona produttività e per prevenire gli incidenti sul lavoro. E si potrebbe continuare citando l’istruzione, la sanità e il tempo libero.

Si tratta di un settore, quello dell’illuminazione professionale, che consuma l’80% dell’elettricità impiegata per la produzione di luce in tutta Europa e che quindi ha sicuramente un’importanza notevole. Il settore della Grande distribuzione organizzata (Gdo), in questo quadro, è uno dei più attenti in quanto lo sfruttamento delle nuove tecnologie, come i Led, hanno degli indubbi vantaggi.

Primo tra tutti l’abbassamento dei consumi energetici, al quale segue la diminuzione dei costi di manutenzione, la decrescita dei “vuoti” d’illuminazione dovuti al decadimento del flusso luminoso tipico delle lampade a scarica e l’assenza dello sfarfallio, il tutto ottenuto con un break even sull’investimento che oggi è compreso tra uno e tre anni e mezzo (era di cinque/sei anni solo nel 2010). Le aree nelle quali si possono impiegare i Led sono tutte quelle visibili al pubblico, come le insegne luminose, i banchi dei prodotti alimentari freschi, le corsie di tutti i prodotti, banchi frigo e scaffalature, l’illuminazione architettonica per gli esterni e gli interni, magari con sistemi a cambiamento di colore che possono essere attivati in occasione di eventi, i parcheggi nella struttura e la viabilità esterna.

Luce per i prodotti

L’illuminazione dei prodotti alimentari freschi rappresenta uno degli utilizzi più critici per la Gdo, perché in questa area avere una resa dei colori ottimale significa presentare al meglio il prodotto, con indubbi benefici sulla vendita. I Led possono sostituire agevolmente le lampade a scarica utilizzate in precedenza poiché assicurano un buon effetto cromatico, riducono i costi energetici e di manutenzione e diminuiscono la quantità di raggi ultravioletti sulle merci. In Coop la sostituzione di un sistema per l’illuminazione dei prodotti freschi, realizzato passando dalle lampade ai vapori di sodio da 100 W ognuna agli illuminatori a Led da 32W, produce un beneficio gestionale su dieci anni di 61.174 euro e un periodo d’ammortamento del maggior costo dei Led di 2,8 anni, per ogni punto vendita.

Ma la regina delle applicazioni dei Led nella Gdo è rappresentata dall’illuminazione dei banchi frigo. I Led, infatti, in questa area danno solo vantaggi. Aumentano il flusso luminoso con il diminuire della temperatura, mentre i moduli lineari sono incorporati nei banchi frigo e sono, quindi, resistenti agli urti di caricamento dovuti alla movimentazione dei prodotti e all’umidità, in quanto hanno un grado di protezione IP 65 (International Protection è una convenzione definita dalla norma EN 60529 e recepita dal CEI come norma CEI 70-1), il che significa che sono resistenti totalmente alla polvere e ai getti d’acqua. Oltre a tutto ciò, hanno consumi energetici inferiori del 50% rispetto alle sorgenti d’illuminazione utilizzate in precedenza e si annullano completamente i costi di ricambio della lampada. Anche in questo caso il bilancio complessivo è positivo. Il passaggio ai sistemi a Led dà un vantaggio su cinque anni di 6.284 euro, con un punto di break even dell’investimento di 3,2 anni.

Non solo merci

Per quanto riguarda il parcheggio integrato alla struttura commerciale, anche in questo caso, può convenire l’utilizzo della tecnologia a Led, che però non deve essere dato per scontato, ma deve essere valutato in base alle specificità del caso. Il passaggio ai Led, in questo caso, è vincolato alla diminuzione degli apparecchi installati rispetto alla soluzione comunemente adottata, che è quella delle plafoniere in policarbonato stagne con uno o due tubi da 58W – soluzione molto economica – , riducendo quindi i costi d’impianto oltre che di consumo. È necessaria, inoltre, almeno un’altezza di tre metri per avere una buona diffusione luminosa.

Per quanto riguarda i parcheggi e la viabilità esterna nelle strutture commerciali, i vantaggi dei Led rispetto alle lampade a scarica sono quelli dei ridotti costi di manutenzione, il miglioramento della percezione dei colori e dei volumi nelle ore notturne, la maggiore resistenza agli agenti atmosferici e alle basse temperature, con conseguente aumento del flusso luminoso, la riduzione dei consumi elettrici e la possibilità di regolare, tramite dimmer, il sistema d’illuminazione, evitando di fare circuiti separati, semplificando così l’impianto, per consentire la diminuzione dell’illuminazione generale nei momenti in cui non è più richiesta la massima intensità, come durante le ore notturne quando la struttura è chiusa.

L’insegna diventa a Led

Da tempo Coop ha iniziato la sostituzione nei propri punti vendita delle insegne a catodo freddo tradizionali, i sistemi universalmente conosciuti come “neon”, con quelli a Led. Si tratta di un’applicazione significativa, anche perché testa questa tecnologia in un ambiente esterno, sottoponendola agli effetti degli agenti atmosferici. Minori consumi, maggiore resistenza alle condizioni meteorologiche e maggiore sicurezza (si utilizzano tensioni d’esercizio comprese tra i 3 e i 24 Volt in corrente continua, contro gli 1 e i 3 kVolt dei sistemi a catodo freddo).

E il bilancio economico dell’operazione sembra essere positivo. Durante il convegno “Illuminazione Urbana e Architettura a Led”, che si è tenuto a Milano la primavera scorsa all’interno di “The Innovation Cloud”, Fortunato Della Guerra, di Inres-Coop, ha reso noti una serie di dati. A fronte di un maggiore costo d’installazione iniziale dell’insegna a Led, 19.600 euro contro 12.200 di quella a catodo freddo, e quindi con un delta d’investimento di 7.400 euro, si ha un minor costo in termini di relamping nell’arco di dieci anni di 14.800 euro, mentre i consumi elettrici nel decennio calano dai 45.990 euro del catodo freddo agli 11.607 dei Led. La potenza installata, infatti, passa da 8,4 kW a 2,12, con i consumi elettrici annui che vanno in picchiata, passando da 36.792 kWh a 9.285 kWh. I costi complessivi di gestione, al netto dell’istallazione, in dieci anni passano da 60.790 euro a 11.607 euro, con un recupero annuo di 4.918 euro, somma che consente un tempo di rientro del maggiore costo dell’installazione nel giro di 18 mesi.

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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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