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Il futuro diventa realtà: l'idrogeno in Alto Adige | Tekneco

Primo Centro H2

Il futuro diventa realtà: l’idrogeno in Alto Adige

Con l’inaugurazione del Centro Idrogeno di Bolzano, l’Alto Adige sottolinea il suo costante impegno verso un futuro sostenibile senza emissioni nocive

Scritto da il 14 maggio 2014 alle 10:00 | 1 commento

Il futuro diventa realtà: l’idrogeno in Alto Adige

L’Alto Adige sottolinea, ancora una volta, il suo  impegno verso un futuro senza emissioni nocive con  l’apertura del primo Centro Idrogenoin Italia,  dell’Istituto per le Innovazioni tecnologiche.  L’appuntamento è per giovedì 5 giugno quando, Fiera Bolzano con Klimaenergy e Klmamobility, inaugureranno il nuovo centro  in Via Agruzzo a Bolzano. Il nuovo Centro H2 Alto Adige, oltre alla mobilità, offrirà ampie opportunità all’economia locale e nuove prospettive di lavoro. Tramite questo progetto europeo saranno offerte delle alternative ai carburanti fossili nella vita quotidiana.

L’inaugurazione avrà inizio alle 11 con l’intervento di Reinhold Messner, noto alpinista e autore di diversi libri sul tema dell’economia dell’idrogeno,  e diverse relazioni sul progetto Idrogeno e sulla realizzazione del Centro H2, subito dopo vi sarà una visita guidata all’interno della nuova struttura. Nel pomeriggio professionisti ed esperti del settore parteciperanno ad una tavola rotonda dal titolo “L’idrogeno carburante „Made in Alto Adige“ dove verranno approfondite diverse tematiche come ad esempio:

- Infrastruttura: Produzione e stoccaggio

- Mobilità: Auto & Bus a idrogeno

- Il Corridoio verde: sviluppo europeo

Grazie all’ innovativa tecnica di produzione di idrogeno, sfruttando energia elettrica da fonte rinnovabile, ogni anno, a partire dal 2014, saranno sostituiti circa 500.000 litri di carburante fossile con l’idrogeno.

Per scaricare il programma completo cliccare qui

 

 


Commenti

È stato inserito 1 commento.

  • Michele De Luca
    scrive il 15 maggio 2014 alle ore 15:25

    Bell'articolo... ma i fatti sono ben altri. Intanto non si indicano i costi di questo progetto: 9 milioni (al netto dei contributi UE) per i cinque bus a idrogeno (e ne circolano solo due...), 15,6 milioni di Euro per la centrale (di cui 10 messi dall'Autobrennero) e bisognerebbe un po' spiegare come mai a Brugg in Svizzera per l'analogo progetto Chic ne hanno spesi 1,8 milioni di Euro! Poi il progetto è in fortissimo ritardo. E sulla rete di distributori le notizie sono vecchie come il cucco, peccato che finora non si sia realizzato nulla. Sono anni che se ne parla, si stanno buttando i soldi dalla finestra e le soluzioni attuabili OGGI c'erano già. Con i 9 milioni di Euro dei bus a idrogeno si potevano comprare una quarantina (!) di bus a metano e farli funzionare a biometano col risultato di AZZERARE le emissioni di CO2. Ma siccome chi ha deciso ha deciso di farsi bello per attaccarsi sul petto la patacca di "green region", ecco i bus H2. Ed intanto a Bolzano circolano ancora un bel po' di autobus vecchi a gasolio e, giusto che bisogna "affrancarsi dalle fonti fossili" si sono comprati per Bolzano 42 bus... a gasolio!!!!!! E con i 15,6 milioni di Euro della centrale si potevano comprare ben 70 bus a metano! I miei innumerevoli interventi dell'ultimo triennio, rimasti nel 99,9% dei casi senza alcuna risposta da parte di chi sta curando questo progetto H2 a Bolzano, sono raccolti nel mio blog: http://michelebolzano.wordpress.com

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L'autore

Eleonora L. Moscara

Eleonora L. Moscara, freelance leccese. Inizia a lavorare come giornalista nel 2008 nella redazione tg di un'emittente televisiva locale. Fino ad oggi ha collaborato con diverse testate: dalla carta stampata al web e uffici stampa di vario genere. Si occupa prevalentemente di ambiente e cultura. Scrive sul Nuovo Quotidiano di Puglia e sulla rivista Salento Review. Per Tekneco coordina la redazione web e si occupa della gestione del social media management.


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