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L’idrogeno al Governo

H2M, il primo veicolo terrestre in grado di produrre e stoccare autonomamente energia rinnovabile mediante idrogeno è arrivato a Montecitorio davanti alla Camera

Scritto da il 22 aprile 2015 alle 8:00 | 1 commento

L’idrogeno al Governo

Un campo fotovoltaico davanti alla Camera dei Deputati. Si presentava così piazza di Montecitorio il 20 aprile scorso, trasformata per l’occasione in una fonte d’energia rinnovabile grazie ai pannelli fotovoltaici di H2M (H2 Mobile), il primo veicolo terrestre in grado di produrre e stoccare autonomamente energia rinnovabile mediante idrogeno, si è installato sulla storica piazza per produrre energia rinnovabile direttamente dal Sole.

Il furgone H2M è lungo 15 metri, compresa la sala multimediale al seguito anch’essa dotata di impianto fotovoltaico, produce idrogeno dai suoi pannelli fotovoltaici da 6 kWp ed è stato realizzato dalla Fondazione H2U “The Hydrogen University” con sede a Monopoli, in Puglia, attraverso il cofinanziamento da parte della Regione Puglia, con fondi Carbon Tax-Ministero dell’Ambiente e con il cofinanziamento della Fondazione stessa, in partenariato con l’Università Aldo Moro di Bari. L’impianto fotovoltaico alimenta un elettrolizzatore da 1 normal m3/h per la produzione d’idrogeno che viene a sua volta stoccato in bombole da50 litri cadauna, grazie a 24 batterie tampone da 230 A/h cadauna, presenti sul mezzo stesso.

«Questo è l’inizio di un viaggio che ci porterà fino alla conferenza sul clima, la COP21, che si terrà a Parigi a fine 2015 e con il quale vogliamo porre l’attenzione sull’esistenza e maturità di tecnologie accessibili per combattere i cambiamenti climatici, interamente fondate sulle energie rinnovabili. – afferma il presidente della Fondazione H2U, il fisico Nicola Conenna – H2U è un “work in progress”, nel senso che è disponibile ad accogliere anche altre tecnologie per la sostenibilità, le rinnovabili e in ultima analisi l’ambiente. Anche per questo motivo abbiamo installato nell’aula multimediale anche una stampante 3D che testimonia il fatto che innovazione e la tutela ambientale possono essere coniugate. Le stampanti 3D, infatti, possono realizzare piccole serie d’oggetti, senza scarti – salvaguardando risorse – e producendo beni con filiere corte, quasi a km zero».

Tecnicamente H2M è un concentrato di tecnologie rinnovabili. Possiede 6kWp, di fotovoltaico su sei pannelli, con tecnologia film a triplice giunzione, per un totale di 80 metriquadratie 36 stringhe, mentre l’inverter è da 6 kW, con uscite a 220 V due fasi e a 380 V trifase e sei regolatori di carica. Il sistema per l’idrogeno è composto da due fuel cells, tandem,  per un totale di 2,5 kW, due elettrolizzatorda un normal m3/h, un compressore per l’idrogeno multistadio fino a 350 bar, 10 bombole di stoccaggio per l’idrogeno da50 litri cadauna – ma è predisposto per 20 bombole – , e 24 batterie tampone da 230 A/h.

E anche la motorizzazione è al passo degli impianti a rinnovabili. Il motore è un sei cilindri 3.000 cm3, HDI, la cui iniezione è trivalente: diesel (standard), idrogeno, metano, gestita in maniera digitale. Un sistema domotico digitale integrato consente la gestione di tutti gli apparati del veicolo, compresa miscelazione carburanti sul motore endotermico e infatti sul mezzo ci sono quattro bombole di stoccaggio da50 litri cadauna per il metano, al fine di consentire l’alimentazione a idrometano che è l’anticamera tecnologicamente matura a livello commerciale dell’utilizzo del solo idrogeno. Completano il mezzo, e non poteva essere altrimenti, le luci interne che sono tutte a Led e quindi ad alta efficienza.


Commenti

È stato inserito 1 commento.

  • Pier Luigi Caffese
    scrive il 22 aprile 2015 alle ore 14:41

    Parlare di idrogeno ad un Governo che vuol dare il Tap ai pugliesi senza Tanap dietro,significa poco.Il governo deve approvare il progetto idrogeno-biometano-biofuels che non si prodce solo dal solare,ma da acqua,vento,mare,biomasse e rifiuti.Se il Governo non mette in rete il biometano,non mette nemmeno l'idrogeno.

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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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