Integrazione per l’efficienza

Parola d’ordine integrazione. Questa è la logica alla quale devono, o meglio dovrebbero perchè il condizionale è d’obbligo, attenersi tutti coloro che vogliamo applicare l’efficienza energetica nella nuova o vecchia edilizia. I progressi nella gestione “intelligente” dei dispositivi, la discesa dei prezzi delle varie tecnologie e una nuova logica nell’approccio da parte dei tecnici e dei professionisti, infatti, rende possibile un approccio integrato ai problemi energetici fino a poco tempo fa impensabile.

La gestione del calore, per esempio, non può prescindere dall’isolamento dell’edificio, mentre la generazione elettrica basata sul fotovoltaico, che ora in assenza degli incentivi deve basarsi sull’autoconsumo, non può prescindere da un’attenta analisi delle utenze interne, le quali non possono essere che a basso consumo.

Questo approccio è il livello minimo necessario se non si vogliono introdurre costose diseconomie nella realizzazione di abitazioni a basso consumo, o nella ristrutturazione dell’esistente. Un discorso analogo deve essere fatto per quanto riguarda la “componentistica” del sistema casa, ossia i singoli impianti che devono concorrere all’efficientamento complessivo. Un sistema di cogenerazione avanzato, infatti, può prendere il posto sia del sistema d’accumulo elettrico, sia supplire a una buona parte della domanda complessiva di calore a patto che lo stesso possa “lavorare” in sincronia con gli altri sistemi, integrandoli e non sostituendoli, visto che con la cogenerazione c’è un costo marginale ancora elevato che è rappresentato dal prezzo del carburante.

Un ulteriore sfida è quella rappresentata dal fatto di ragionare, in sede di progettazione, in maniera aperta. L’approccio complessivo, infatti, non può prescindere dal contesto congiunturale che è quello della crisi e in molti casi, specialmente quando si parla di ristrutturazione de patrimonio edilizio esistente, diventa problematico proporre questa logica, visto che la disponibilità economica per un intervento di grandi proporzioni può non esserci nell’immediato. Lasciare la possibilità di integrare con successo in un secondo tempo, tecniche e soluzioni per l’efficienza può essere la soluzione per introdurre elementi d’efficientamento energetico ed effettuare un primo sviluppo del mercato. Non bisogna scordarsi, infatti, che l’efficienza energetica è in realtà ancora in gran parte sconosciuta alla maggioranza dei cittadini. Basti pensare al fatto che il 54% degli italiani non sa dell’esistenza dell’ecobonus del 65% per l’efficienza energetica. Questi temi saranno al centro della discussione negli eventi di Klimahouse 2015 in programma dal 29 gennaio al 1 febbraio prossimi.