Energia e consumi: c’è bisogno di informazione

Bollette sempre più care, consapevolezza che senza conoscenza non è possibile effettuare risparmi energetici e maggiore informazione sul mondo dell’energia sono alla base della richiesta di più informazione sui temi dell’energia che è emersa da una ricerca promossa da Acquirente Unico.

Il 35,3% delle persone intervistate si è detto a favore di un dibattito realmente partecipato sull’energia, mentre il 62% degli italiani approfondisce e analizza la bolletta energetica in tutti i suoi aspetti e il tentativo di comprensione, nonostante le difficoltà di lettura, è elevato visto che ben l’88,2% del campione è in grado di dire che la sua composizione è: «la somma di molte voci».

Oltre a ciò c’è anche la distorta percezione del valore d’utilizzo dell’energia elettrica nelle attività di casa. Un lavaggio con la lavatrice viene stimato dagli utenti a 6,89 euro, mentre il costo reale à di 20 centesimi di euro e alla ricarica del cellulare viene dato un costo 1,07 euro contro gli 0,003 euro reali. Segno che per l’utenza finale il rapporto tra energia e costi è ancora un mistero.

Questi sono alcuni dei risultati della ricerca sono stati presentati durante il Festival dell’Energia di Roma, nell’appuntamento dedicato alla “democrazia dell’energia” al quale hanno partecipato, tra gli altri, da Matteo Codazzi del Cesi, Pippo Ranci Ortigosa dell’Universitá Cattolica e Corrado Clini, direttore generale del ministero dell’Ambiente.

«La crisi economica è un’ulteriore spinta per promuovere il risparmio energetico. – afferma Paolo Vigevano, amministratore delegato di Acquirente Unico – L’energia elettrica è un bene essenziale che le famiglie difficilmente riescono a comprimere. In questa direzione, sono apprezzabili le intenzioni del Governo di prorogare il bonus fiscale per gli interventi di efficienza energetica».

Sul fronte dei consumi, della loro percezione e del relativo controllo, cose indispensabili per fare efficienza, di sicuro c’è ancora un grande margine d’incertezza visto che a ben il 31,2% del campione la lettura non interessa, mentre il 7,3% non è a conoscenza delle informazioni che può offrire, il 13,3% lo trova troppo complicato da capire e il 14,8% pensa che nonostante la lettura periodica non sia lo strumento adatto per modificare i consumi.

Su ciò c’è da fare una riflessione. I nuovi contatori bidirezionali elettronici che coprono il 95% dell’utenza, infatti, sono considerati, a livello internazionale, uno dei punti di forza del nostro Paese per la transizione verso le Smart Grid, ma non possiedono al loro interno lo strumento fondamentale per far conoscere in maniera concreta all’utente finale il consumo elettrico: il wattmetro istantaneo.

Senza questo dispositivo, infatti, si costringe l’utente a fare complicati calcoli e sopratutto non gli si dà l’informazione puntuale su quanto consumano i vari sistemi domestici nel momento in cui si accendono. Insomma difficile fare efficienza senza conoscenza.