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Energia, consumi: la metà può bastare | Tekneco

Tekneco #11 – Efficienza

Energia, consumi: la metà può bastare

Secondo Legambiente è possibile dimezzare i consumi energetici degli edifici grazie a un nuovo sistema di incentivi per la riqualificazione

Scritto da il 13 giugno 2013 alle 8:30 | 1 commento

Energia, consumi: la metà può bastare

«Un nuovo sistema di incentivi per la riqualificazione energetica che consenta di dimezzare i consumi negli edifici condominiali». La proposta semplice da enunciare, ma complessa da realizzare, vista la frammentazione del patrimonio edilizio italiano, è stata avanzata da Legambiente assieme ad AzzeroCO2 ed è all’ordine del giorno poiché: «c’è la necessità di nuove politiche che inneschino uno scenario diffuso di riqualificazione energetica in edilizia, con un occhio in particolare per gli edifici condominiali, dove vivono circa 24 milioni di persone in Italia e dove molto spesso i consumi energetici sono più alti della già elevata media nazionale, in particolare se costruiti dopo gli anni 50».

Dalla fine del secolo scorso, con le detrazioni fiscali del 36-41% che riguardano gli interventi di ristrutturazione edilizia, sono stati effettuati interventi su oltre 5,5 milioni di abitazioni, ma non essendoci stati incentivi aggiuntivi o vincoli sul fronte energetico si è trattato della classica “occasione mancata” sul fronte ambientale. Bisogna aspettare il 2007 perché si metta mano all’incentivazione sul fronte energetico, con l’introduzione delle detrazioni del 55% per gli interventi d’efficienza energetica in edilizia che sono stati complessivamente 1,6 milioni e hanno riguardato la sostituzione di serramenti, di caldaie, l’installazione di pannelli solari termici, di pompe di calore e in parte residuale anche di strutture opache verticali e orizzontali.

In ultima analisi, negli ultimi quindici anni le detrazioni fiscali hanno rappresentato un buon volano per il settore delle costruzioni e per far decollare tutto il sistema collegato all’efficientamento energetico, a cominciare dai produttori di sistemi, per finire ai certificatori, passando per gli installatori e i progettisti. Insomma, grazie all’incentivazione del 55% si è creata e rafforzata una filiera industriale, in gran parte Made in Italy, che ha anche contribuito a far emergere una grande fetta di lavoro nero visto che non è possibile accedere alle incentivazioni in assenza di una regolare fatturazione. Secondo le stime del Cresme, nel decennio tra il 2000 e il 2009 ben il 58,8% degli alloggi è stato interessato da lavori di manutenzione straordinaria, il 70% dei quali ha riguardato anche interventi sugli impianti, corrispondente al 41,2% del totale degli alloggi, ma senza obiettivi energetici.

Secondo le analisi dell’Istat e del Cresme, infatti, gli edifici con più di cinque alloggi nei quali c’è una gestione condominiale sono oltre un milione e: «purtroppo per chi ci abita, le speranze di ridurre la spesa per la bolletta energetica sono pochissime, visto che gli strumenti in vigore risultano inefficaci e spesso impossibili da applicare», afferma Legambiente.

Secondo Legambiente è necessario che sia introdotto un nuovo sistema di incentivi centrato sui condomini affinché anche chi abita in questa tipologia di edifici sia messo in grado di avere delle reali occasioni sul fronte dell’efficienza energetica. «Così si potrà aggredire la parte più consistente dei consumi energetici che provengono dall’edilizia – afferma il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini -. Il modello a cui guardare è quello del Green Deal introdotto nel Regno Unito, che permette di realizzare interventi a costo zero per le famiglie perché si ripagano con il risparmio realizzato nei consumi. A realizzare questi interventi in Italia potrebbero essere le Esco e le imprese di costruzioni, che riuscirebbero a vedere in questo scenario una via di uscita dalla crisi del settore».

Secondo l’associazione ambientalista, l’intervento su 200mila alloggi all’anno, pari a circa 14mila condomini, metterebbe in moto investimenti per tre miliardi di euro, creando almeno 120 mila nuovi posti di lavoro per tutto il periodo 2014-2020 e mitigando così sia la crisi del settore, sia la bolletta energetica delle famiglie. Per realizzare ciò, secondo Legambiente e Azzero CO2, bisogna creare una nuova scheda da inserire nel sistema dei Titoli d’Efficienza Energetica (Tee) che si basi sui valori e sugli indicatori derivati dalla certificazione energetica prima e dopo gli interventi, cosa che premierebbe la riqualificazione globale dell’edificio, aiutando così a superare la frammentazione degli interventi, motivo per il quale hanno molto successo gli interventi sui serramenti, mentre sono a percentuali residuali quelli sull’involucro.

«Gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche – operazioni di retrofit delle pareti e di sostituzione di materiali e impianti – saranno realizzati da Esco, in accordo con le imprese di costruzioni, che si impegnano a garantire il raggiungimento dei risultati di riduzione dei consumi energetici attraverso la certificazione energetica di tutti gli alloggi coinvolti», spiega Legambiente. Attraverso una simulazione effettuata sugli edifici condominiali a Milano, Roma e Bari: «il rientro medio attraverso gli incentivi varia in un range del 31-36%”, a cui aggiungere il vantaggio legato proprio al meccanismo delle Esco e, dunque, alla possibilità di legare agli interventi dei contratti di gestione del riscaldamento condominiale», prosegue Legambiente, per la quale sarebbe necessario il cofinanziamento degli interventi, in modo da consentire agli inquilini di beneficiare da subito di una riduzione in bolletta e del migliore comfort estivo e invernale».

E a seconda dell’intervento e del contributo, ci sarebbe una riduzione delle bollette per il riscaldamento di circa il 50% entro undici anni al massimo. Tradotto: tra gli 800 e i 1300 euro l’anno. «Ma perché questo meccanismo virtuoso possa diffondersi occorrono nuovi strumenti e un Fondo di Garanzia per il credito alle imprese – afferma Beppe Gamba, presidente di AzzeroCO2 – e confidiamo che nel nuovo Parlamento si possano affrontare in modo costruttivo questi temi».

 

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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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