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Edifici con la patente energetica | Tekneco

Efficienza energetica

Edifici con la patente energetica

Arriva dall'Europa una direttiva per l'efficienza negli edifici: sarà basata sulla prestazione energetica e il suo obbligo scatterà dal 31 dicembre 2020

Scritto da il 29 maggio 2013 alle 8:29 | 0 commenti

Edifici con la patente energetica

È al via la “patente energetica” da parte dell’Europa per gli edifici. Sarà basata sulla prestazione energetica e l’obbligo scatterà dal 31 dicembre 2020 per tutti i nuovi edifici che dovranno avere dei bassi consumi energetici, quasi passivi. Per i nuovi edifici degli enti pubblici, invece, la scadenza scatterà due anni prima, nel 2018.

Questi in estrema sintesi i contenuti della Direttiva europea 2010/31/Ue del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell’edilizia che abroga la direttiva 2002/91/Ce, e che il Governo dovrebbe recepire al più presto per chiudere la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia avviata dalla Commissione europea, per il suo mancato recepimento.

Per la direttiva gli Stati dell’Unione europea devono adottare al loro interno, a livello nazionale o regionale una metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche degli immobili che tenga conto delle caratteristiche termiche, come la capacitá termica, l’isolamento,  l’impianto di riscaldamento e di produzione d’ acqua calda, gli impianti di condizionamento d’aria, l’impianto di illuminazione incorporato, le condizioni climatiche interne.

E oltre a ciò, proprio in base alla metodologia di calcolo, dovranno essere fissati anche i requisiti minimi circa la prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi, requisiti che saranno riveduti ogni cinque anni, distinguendo gli edifici già esistenti da quelli nuovi.

I nuovi edifici dovranno rispettare i requisiti già dalla fase progettuale e dovranno essere sottoposti a una verifica sulla fattibilitá del sistema energetico installato nell’abitazione a cominciare dai sistemi a fonti rinnovabili, alle pompe di calore, ai sistemi di teleriscaldamento o teleraffrescamento urbano e ai sistemi di cogenerazione.

Per quanto riguarda le ristrutturazioni di un certo peso degli edifici esistenti anche questi dovranno rientrare all’interno dei requisiti minimi, mentre la direttiva introduce l’esclusione da questo sistema degli edifici storici, i luoghi di culto; i fabbricati temporanei, quelli residenziali utilizzati per un periodo limitato dell’anno e i fabbricati indipendenti inferiori ai cinquanta metri quadrati. Se la ristrutturazione riguarda i sistemi tecnici come gli impianti di riscaldamento, quelli di produzione di acqua calda, il condizionamento d’aria e i grandi impianti di ventilazione, questi devono comunque rispettare i requisiti.

Insomma l’Europa sull’efficienza energetica incalza l’Italia e a ragione. La precedente direttiva in tema, infatti, è stata pienamente recepita dal nostro Paese con oltre dieci anni di ritardo, nel gennaio del 2013, ma sopratutto cambia logica. Si passa, infatti, da una visione statica dell’efficienza energetica a una dinamica, nella quale obbiettivi e strumenti si adeguano in base ai cambiamenti tecnologici. Ora c’è da chiedersi se sarà altrettanto dinamico il settore della Pubblica amministrazione che sarà chiamato ad applicare nei fatti la direttiva.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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