Patrimonio edilizio
Edilizia: la sostenibilità vince la crisi e crea lavoro
Riqualificazione e sostenibilità in edilizia sembrano essere, anche per il sindacato Fillea-Cgil, l'unica vera ricetta per combattere la crisi
Che il settore delle costruzioni sia in crisi non è una novità. Dal 2009 l’edilizia ha perso ben 120mila posti di lavoro ogni anno, 328 al giorno e per uscire da questa impasse l’unica via è la sostenibilità. Questo è ciò che emerge da un rapporto congiunto redatto da Fillea-Cgil e Legambiente dal quale si rileva che la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio potrebbero portare a 600mila nuovi posti di lavoro nei prossimi dieci anni, dimezzando in pratica la perdita di questi anni.
E ciò, oltretutto, sviluppando investimenti per tre punti di Pil, 45 miliardi di euro, che oltre a ridare ossigeno al comparto dell’edilizia porterebbero nelle casse dello stato circa un punto di Pil di maggiori imposte. Secondo il rapporto il patrimonio edilizio italiano necessita di una profonda ristrutturazione energetica poiché è stato realizzato con materiali caratterizzati da basse prestazioni energetiche, mentre sul fronte della sicurezza, per il Consiglio nazionale dei geologi, sono ben sei milioni gli italiani che vivono in aree ad alto rischio idrogeologico e tre milioni quelli che risiedono in aree ad alto rischio sismico. Il rischio sismico si comprende meglio se si considera il fatto che la maggioranza degli edifici italiani residenziali, il 60% è stato realizzato prima del 1971, mentre la legge antisismica per le costruzioni in Italia è di tre anni dopo.
Dai dati emerge che una pervasiva riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, unita a una gestione efficiente dei consumi energetici, alla riqualificazione sismica, consentirebbe la creazione di nuova filiera di recupero e riutilizzo dei materiali inerti in edilizia, con 600mila nuovi posti di lavoro diretti complessivamente che potrebbero arrivare a un milione considerando l’indotto.
Certo occorrerebbe una decisa virata di approccio da parte di decisori e aziende edili per i quali troppo spesso vige la logica del nuovo cemento a tutti i costi come leva di sviluppo. Paradigma che se applicato ci porterebbe in poco tempo a una situazione come quella della Spagna dove oggi lo stock edilizio di bassa qualità viene venduto a prezzi che sono diminuiti fino all’80% dall’inizio della crisi.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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