Sistri verso il ripristino?
Il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo è ottimista sul recupero del sistema di tracciabilità dei rifiuti soppresso dalla manovra, ma i trasportatori attaccano ancora
Uscito dalla porta della manovra finanziaria varata per decreto dal Governo, il Sistri potrebbe rientrare dalla finestra dei lavori parlamentari.
Nelle ultime ore ha preso quota la voce di un ritorno al sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti ideato per garantire la salute dei cittadini, contrastare le ecomafie e monitorare il rispetto degli adempimenti fiscali. In questo senso si è espressa anche il ministro all’Ambiente Stefania Pretigiacomo, che ha parlato di “larga convergenza sulla necessità di eliminare la misura che sopprimmeva il Sistri”.
Tuttavia il Fai Conftrasporto rilancia invitando la Prestigiacomo a “fare i nomi” dei sostenitori del Sistri. “Ma di quale convergenza parla rispetto al Sistri la ministro Prestigiacomo?”, chiede in una nota l’associazione, sottolineando che tra gli operatori permane la diffidenza verso un sistema che nei vari test fin qui realizzati ha mostrato non poche pecche.
A questo punto ogni discorso è rimandato ai lavori parlamentari, con il PD che ha dichiarato di voler appoggiare il ministro nella sua campagna.
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Luigi Dell'Olio
Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.
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beppe porto
scrive il 30 agosto 2011 alle ore 21:38
Concorfo colil sig. Uggè chi vuole un sistema costoso,lento e non funzionante? Le eco mafie non hanno bisogno del sistri per non infrangere la legge
matteo
scrive il 31 agosto 2011 alle ore 10:22
io credo invece che con tutti i soldi spesi e le risorse adoperate sarebbe una follia mandare tutto alle ortiche! bisogna piuttosto che il governo si impegni a lavorare insieme alle aziende di settore per migliorare il SISTRI, renderlo meno ingessato (facilitando magari le piccole aziende che essendo meno strutturate non sono in grado di adeguarsi ad un sistema così complesso), potenziare il software e la rete informatica su cui viaggia, etc.. non possiamo, dopo tutti gli sforzi che le aziende serie hanno fatto per mettersi in regola e capire come diavolo funzionasse il SISTRI, perdere questa grande occasione di avere finalmente un serio sistema di gestione e soprattutto controllo della filiera dei rifiuti, per una volta all'avanguardia di tutta l'Europa. e poi quali costi, tra rimborsi e probabili multe dall'unione europea, comporterebbe un dietro-front del genere? ne varrebbe veramente la pena?
pecorella smarrita
scrive il 31 agosto 2011 alle ore 18:54
I rimborsi ovviamente dovrebbero essere richiesti a Selex, visti i miliardi che ha intascato per questo magnifico sistema.......