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Sistri: pronti, partenza, stop | Tekneco

Sistri: pronti, partenza, stop

La terza proroga per l’avvio del sistema di gestione dei rifiuti aumenta lo scontento degli operatori.

Scritto da il 01 agosto 2011 alle 9:30 | 18 Commenti

Sistri: pronti, partenza, stop

Il nuovo Sistema di controllo italiano della tracciabilità dei rifiuti non accenna a partire. Le aziende continuano a pagare per un servizio che viene rimandato continuamente. E anche la nuova data di partenza, fissata per il 1° settembre prossimo, torna in dubbio.

I perché del terzo rinvio
L’ennesimo rinvio è stato motivato adducendo problemi tecnici, emersi con forza l’11 maggio, giorno di prova per testare il funzionamento del Sistri su tutto il territorio nazionale. Personalmente non ho mai creduto che il Sistri partisse, dopo averlo provato. «Mi sono limitato a fare gli aggiornamenti, aspet tando la regolare proroga. Così com’è non potrà mai funzionare, nemmeno a settembre. Dovrà essere completamente ripensato», afferma il gestore di un impianto di trattamento rifiuti che preferisce restare anonimo. Secondo Cosimo Zotti consulente ambientale e auditor, invece, «questo Governo non ha mai voluto veramente l’entrata in vigore del Sistri. Con il rinvio hanno vinto le lobby di coloro che dalla corretta gestione dei rifiuti avrebbero avuto un danno, causato dalla impossibilità o dalla maggiore difficoltà di elusione del sistema dei controlli».

I problemi della partenza scaglionata
Il Sistri, stando a quanto pubblicato sull’ultimo Decreto di proroga del 26 maggio 2011, entrerà in vigore progressivamente: 1° settembre 2011, 1° ottobre, 1° novembre 1° dicembre, 1° gennaio 2012 a seconda delle caratteristiche degli operatori del settore. Inevitabilmente ci sarà interazione tra coloro che lavorano con il cartaceo e coloro che lavorano con l’informatizzato Sistri.

Tuttavia assicura Cosimo Zotti non ci sarà con fusione «Si può lavorare, basta volerlo, ed è anche esaustivamente spiegato, in termini di procedure e modalità operative, nelle istruzioni e nelle guide utente pubblicate e rese disponibili sul sito del Ministero dell’Ambiente.»
Prosegue spiegando che le sue perplessità,sull’entrata in vigore a scaglioni, riguardano la Regione Campania «Posso capire gli ostacoli frapposti dalle imprese private, ma gli Enti pubblici e le aziende appaltatrici di servizi pubblici di raccolta e trasporto di rifiuti solidi urbani a impianti pubblici, che difficoltà hanno manifestato? Bisogna tener presente che la tracciabilità dei rifiuti solidi urbani campani risolverebbe molte problematiche causa di tensioni e conflitti (una fra tutte, lo scarico a Terzigno dei soli rifiuti prodotti in area vesuviana e i presidi di controllo delle mamme vulcaniche che lamentano lo scarico di auto compattatori provenienti da zone non autorizzate)».
Di avviso simile Laura Rossi « un po’ di confusione la crea però si riduce il lavoro iniziale. Tuttavia, paradossalmente, coloro che necessitavano di più tempo saranno i primi a partire, i miei clienti, produttori, erano pronti e usavano già per la loro parte di carico e scarico “manuale” la chiavetta».

Informatica contro cartaceo

Il Sistri è stato presentato come un sistema informatizzato in grado di tenere sotto controllo immediato l’intera filiera dei rifiuti nazionali. «In Italia un sistema di tracciabilità già c’è, ed è formato da formulari e Mud. Le imprese annualmente entro il 30 di aprile consegnano le dichiarazioni ambientali. Se l’amministrazione impiega 3 anni per caricare i software su un sistema centralizzato, non è un problema degli operatori», afferma U. Q.
Dello stesso avviso Laura Rossi, consulente ambientale e biologa, «se il ministero voleva conoscere i dati sulla produzione dei rifiuti non ad aprile dell’anno successivo con i Mud, ma ogni 6 mesi, bastava ad esempio che chiedesse alle ditte di compilare una specie di Mud, due volte all’anno invece che una. Dubito che con il Sistri i carabinieri stiano seduti in ufficio a conteggiare i rifiuti prodotti giornalmente».

Sistri, forse solo una nuova tassa
Il Sistri viene visto da una parte degli industriali come una semplice nuova tassa, «perché non è un contributo (cioè un aiuto per un servizio), non aiuta nulla. La maggioranza dice che pagherebbe pur di non perdere tempo e pazienza con il meccanismo Sistri – afferma Laura Rossi dopo aver sondato l’umore dei suoi clienti. Se hanno bisogno di soldi per pagare le poltrone politiche, che mettano pure nuove tasse, ma almeno non creino problemi e rallentamenti a chi deve lavorare. Riassumendo se c’è da pagare si paga, ma tutti vorrebbero restasse il cartaceo». Di avviso differente Cosimo Zotti secondo cui il Sistri, se funzionante, riduce i tempi delle varie operazioni lavorative, «quelli di registrazione diminuiscono in modo considerevole, dal momento che si annullano i tempi di verifica delle autorizzazioni e si riducono i tempi di registrazione (per compilare correttamente tutti i campi di un formulario o per registrare un’operazione di carico o di scarico in modo manuale si possono impiegare tra i 5 ed i 10 minuti)».

Carenza dei controlli
«Il Sistri potrebbe essere, insieme al controllo capillare del territorio, la soluzione al problema dello sversamento illegale dei rifiuti speciali pericolosi», sottolinea Cosimo Zotti.
«è una chimera monitorare il viaggio del rifiuto perché spegnendo la black box, adducendo poi problemi tecnici, si scompare. Del resto sono previste attenuazioni di sanzioni in caso di problematiche tecniche, almeno in fase iniziale, quindi chi vuole evadere può farlo», spiega, invece, Laura Rossi.
Dello stesso avviso l’operatore anonimo: «Se produttore, trasportatore e destinatario si mettono d’accordo, possono anche trasportare tonnellate di uranio per l’Italia, spacciandolo per pezzi di ferro. Mentre prima del Sistri le forze dell’ordine potevano verificare il contenuto con il formulario, ora non possono accedere a un bel niente. Il problema è l’insufficienza dei controlli. Hanno cercato di aumentare la sicurezza con le chiavette, ma su larga scala il sistema non è funzionale perché i dati che continuamente viaggiano tra server e chiavetta, portano a una saturazione del server stesso. Il Sistri tecnicamente sembra fatto da un gruppo di liceali».



Commenti

Ci sono 18 commenti.

  • anna
    scrive il 01 agosto 2011 alle ore 14:09

    Il SISTRI deve essere abolito....punto e basta!!!! E' un sistema del tutto complicato e sbagliato. Ma vi immaginate se ad ogni carico o scarico di materiale il trasportatore deve inserire la sua chiavetta nel MIO pc e aspettare i comodi del SISTRI per poter ripartire????ma se abbiamo i minuti contati e una crisi nel lavoro che si taglia col coltello! Ma che ci lascino lavorare in pace e se vogliono controllare possono trovare altri modi per farlo! Abolitelo !!!

  • Bob Hope
    scrive il 01 agosto 2011 alle ore 19:22

    La parenza scaglionata è come il mito della chimera: se è un sistema ciclico tutti gli anelli della catena devono marciare di pari passo, se si rompe un anello non c'è ragione di avere un tale sistema. Sembra il metodo della delazione (auto-) nei confronti dell'evasione fiscale...O dell'autocontrollo HACCP...tutto auto. Basterebbe camminare con i piedi per terra per capire che si tratta di una patacca ( per non citare la certificazione di qualità ISO vattelapesca e il sistema degli audit periodici!). Cosa produrranno le aziende in futuro ? Materiali o filosofia del diritto, manuali di scienze occulte, grimoire, testi astrologici....E non mettiamoci a parlare di informatica e problemi di compatibilità tra sistemi altrimenti non ne usciremmo più se non dopo un ricovero collettivo presso Istituti Psichiatrici correzionali. Bisognerebbe fare forse una cosa semplice: decidere cosa fare da grandi! E se non si è cresciuti abbastanza scomparire!

  • Stefano Pregunta
    scrive il 01 agosto 2011 alle ore 21:58

    evidentemente il sig Cosimo Zotti non ha mai messo piede in un'azienda che opera nel settore. altrimenti saprebbe che tutto il software (che ogni azienda ha scelto LIBERAMENTE sul mercato) che sta dietro l'attuale meccanismo delle registrazioni cartacee consente di monitorare le autorizzazioni, di compilare formulari e di registrarli pressochè in tempo reale (e non in 5/10 minuti, ma siamo matti??). quella BOIATA del sistri, essendo invece stato concepito da persone che come il sig Zotti pensano che i formulari vengano compilati a mano (magari il muratore che le ha ristruttrato il bagno della sua casa a canicattì, non una qualunque azienda del settore) ha la presunzione di essere + efficiente, e per questo una ministra incompetente, ignorante ed incapace, insieme ai suoi lacchè, lo spinge con inaudità stupidità (tanto chi si lamenta del sistri è ecomafioso per definizione...). Fino a che non verrà garantita l'interoperabilità dei sistemi, il sistema attuale (scelto dagli operatori del mercato sul mercato dei software) sarà miliardi di anni luce avanti, con buona pace degli pseudo "consulenti ambientali e auditor" che non hanno mai messo piede in un impianto

  • Anna Simone
    scrive il 02 agosto 2011 alle ore 15:18

    Salve Stefano, la ringrazio per le sue osservazioni. Immagino il suo disappunto per un sistema di monitoraggio che ha molte problematiche tecniche, le quali finora hanno provocato un certo stress agli operatori del settore. Se il Sistri così com’è dovesse di fatto partire, rispettando le ultime date rese note, potrebbe arrecare anche danni economici alle aziende (ritardi nelle quotidiane attività lavorative e sanzioni) Il signor Zotti tuttavia è un consulente ambientale e ha raccontato solo la sua esperienza positiva in ambito Sistri. Chissà che la recente proposta di revisione http://goo.gl/UJgvC per una effettiva entrata in funzione del sistema Sistri, elaborata da un autotrasportatore associato alla Fai di Bergamo, che ha inviato la sua proposta al segretario provinciale della federazione di Bergamo, non illumini quanti stanno lavorando al Sistri! Buona giornata Anna Simone

  • Uno Qualunque
    scrive il 02 agosto 2011 alle ore 18:33

    Ma forse certi "consulenti ambientali ed auditor" non sono soliti frequentare gli impianti....Probabilmente frequentano le stanze del MATTM ad elemosinare incarichi....E' più proficquo, non ti sporchi le mani ed hai pure tempo di leggere i manuali.....

  • Uno Qualunque
    scrive il 02 agosto 2011 alle ore 18:36

    P.S.Chiedo scusa per l'Itagliano....Proficquo si intendeva: proficuo....

  • michela
    scrive il 02 agosto 2011 alle ore 23:20

    Salve sono d'accordo con voi, il sistema funziona a singhiozzo, dopo aver perso più di due mesi di tempo per capire il funzionamento del sistri e l'interoperabilità, mi sono resa conto che ci sono alcuni problemi legati al ADR che ne anche al numero verde non sono riusciti a risolvermi il problema, trattasi di rifiuti esenti per quantità limitata secondo cap 1136, ovvero imballaggi vuoti sporchi. Chiamando il numero verde l'operatore mi mette in (attesa 20 min)e quando l'attesa e finita mi risponde non lo so. ........ E questo è il sistema che vogliono far partire a settembre?

  • Anna Simone
    scrive il 03 agosto 2011 alle ore 08:35

    Salve signor "Uno qualunque" di solito le normative hanno lo scopo di regolamentare e fare chiarezza. Nel caso Sistri, la maggior parte degli operatori del settore continua a denunciare il proprio “malcontento” per un sistema che sembra funzionare a singhiozzo… a soli 28 giorni e 15 ore dalla partenza ufficiale. Buona giornata Anna Simone

  • Anna Simone
    scrive il 03 agosto 2011 alle ore 08:51

    Salve Michela, il suo problema relativo agli imballaggi vuoti sporchi evidentemente rientra nelle lacune normative del Sistri. Immagino sia spiazzante non ricevere neppure dagli addetti ai lavori Sistri la soluzione. Credo sia opportuno scrivere una mail, magari a infosistri@sistri.it perché per iscritto devono per forza darle una risposta, e di sicuro non possono scriverle di non saperlo. Buona giornata Anna Simone

  • pecorella smarrita
    scrive il 03 agosto 2011 alle ore 10:46

    Gentile sig.ra Simone, apprezzo la sua lodevole fiducia nelle istituzioni......... infosistri@sistri.it risponde solo con risponditore automatico e quanto al fatto che non possano scrivere di non saperlo potrei fare un florilegio delle sciocchezze che mi sono state inoltrate (per iscritto) dalle varie email del sistri. Il problema però non è legato al CallCenter che è presidiato soltanto da alcuni ragazzi mandati allo sbaraglio dal mostro SISTRI, senza alcuna formazione preventiva, certamente con stipendi da fame e che, tutto sommato, si prodigano anche abbastanza per tentare di risolvere il problema. Il problema è a monte, niente da dire sull'idea del SISTRI, che a livello teorico è anche buona. Tutto da criticare sulla sua trasposizione pratica, altro che liceali......terza elementare scarsa con debiti. D'altronde chi ne parla bene sono soltanto gli ideatori, coloro che hanno partecipato al banchetto e qualche sparuto "consulente ambientale e auditor" che non ha mai visto un formulario vero da vicino. D'altro canto per definirsi "consulente ambientale" non è necessario vantare particolari titoli..... Anche negli stessi ambienti istituzionali si levano parecchie voci di dissenso al SISTRI da parte di soggetti che si possono definire davvero esperti, e che per arroganza non sono stati neppure consultati. Un'ultima chicca circa la sostenibilità ambientale del SISTRI, qualcuno ha riflettuto sul fatto che l'attuale formulario è stampato su di 1 solo foglietto sottile sottile, mentre la scheda sistri è fatta di 6 (sei!!!) pagine formato A4? Complimenti per il disastro ambientale.......le foreste ringraziano.

  • Anna Simone
    scrive il 03 agosto 2011 alle ore 12:51

    Salve, sì molti addetti ai lavori concordano con il fatto che il Sistri sia stato pensato e realizzato senza consultare chi quotidianamente ha a che fare con la gestione dei rifiuti. Risulta insomma di difficile attuazione pratica, stando ai malumori generalizzati. Per quanto riguarda l’ingente consumo di carta, la inviterei a leggere questo breve articolo “Sistri divoratore di carta” http://goo.gl/HhJnE, il calcolo finale è spaventoso. Buona giornata Anna Simone

  • michela
    scrive il 03 agosto 2011 alle ore 22:55

    Salve, per rimanere nell'argomento Sistri ieri il mio consulente e il call center mi hanno suggerito di non modificare le pesate sulle schede sistri. Noi in azienda abbiamo la pesa, ma un cassone di 30 mc non lo puoi pesare ogni giorno. Attualmente il trasportatore entra in azienda, effettua la prima pesata (tara) del mezzo con cassone vuoto , dopo il cambio del cassone effettua la seconda pesata (lordo), dopo di che emetto il documento di trasporto(formulario). Con sistri la prenotazione de carico avviene tramite scheda sistri, in fase di compilazione si mette il peso e si spedisce al trasportatore e al destinatario. Compilando la scheda sistri 4 ore prima, inserendo un peso che visivamente non sarà mai uguale a quello della pesa, mi è stato sconsigliato di modificare il peso ogni qual volta necessita la modifica. Il consiglio dell'addetto call center e del mio consulente: -non faccia la pesata, spedisca il rifiuto con peso a destino -si metta d'accordo con il destinatario di accettare la quantità della sua pesata. Due soluzioni che possono essere accettate, anche se non sono molto d'accordo con il fatto che secondo la mia opinione avendo l'opportunità di pesare i rifiuti gli devo spedire con scheda sistri inserendo un peso che non coincide con il tagliando della pesa.........

  • pecorella smarrita
    scrive il 04 agosto 2011 alle ore 10:19

    Per la gentile sig.ra Michela, senza offesa per il suo consulente e per l'addetto del Call Center, le hanno consigliato 2 cose illegali circa il peso che potrebbero espora a sanzioni anche non lievi (per rifiuti pericolosi). E' opportuno che consigli loro di consultare la normativa in merito alle informazioni da fornire sul formulario e la numerosa dottrina giuridica sul peso presunto/verificato. Mi scuso per l'intrusione.......

  • Uno Qualunque
    scrive il 04 agosto 2011 alle ore 11:09

    E vorrei aggiungere a quanto detto da Pecorella Smarrita: il call center NON FA GIURISPRUDENZA, quindi qualunque cosa loro affermino, NON HA NESSUN VALORE LEGALE...( la cosa è scritta al margine del sito del sistri sotto la voce: responsabilità) Personalmente consiglio di REGISTRARE qualunque informazione riferita dal call center, per avere prova in futuro delle sciocchezze che sovente dicono. La cosa è scandalosa, considerando che il sito è gestito dal mattm, ovvero l'ente che promulga le leggi.... La cosa migliore sarebbe leggersi la normativa e comportarsi di conseguenza, utilizzando il call center solo per la segnalazioni di guasti e mancati funzionamenti.

  • Anna Simone
    scrive il 04 agosto 2011 alle ore 11:56

    Buongiorno Michela, non sono una esperta del settore ma di sicuro con l’attuale sistema cartaceo dei formulari “non faccia la pesata, spedisca il rifiuto con peso a destino” e “si metta d’accordo con il destinatario di accettare la quantità della sua pesata” è vietato e sanzionabile. Usando la logica dovrebbe essere vietato anche con il Sistri. Ricordo che durante uno dei focus Sistri a cui ho partecipato molti avevano il suo stesso problema. Gli addetti ai lavori non lo hanno risolto durante quella circostanza specifica, giustificandosi con il fatto che stavano lavorando su questo dettaglio (non trascurabile, a mio avviso). Personalmente consulterei un altro consulente, per stare tranquilla, dato che il call center Sistri a volte sembra carente nel fornire soluzioni ad alcune problematiche. Buona giornata Anna Simone

  • Massimo Mazzucchelli
    scrive il 25 agosto 2011 alle ore 17:18

    Buon giorno Anna, mi spiace leggere solo ora il suo articolo. Molti operatori di settore? Io ho una petizione firmata da più di 1000 aziende tra smaltitori, trasportatori e produttori che sono favorevoli alla tracciabilità elettronica del rifiuti PERICOLOSI, ma che sono contrari all'entrata in vigore del SISTRI. Lasciamo alla procura di Napoli stabilire se è stato oggetto di reati a danno dello stato e delle imprese, che per altro hanno sostenuto interamente il costo della sua realizzazione e andiamo alle questioni pratiche. Sono importanti le imprese per l'Italia? Se si, allora i costi e la burocrazia inutili devono essere eliminati tanto più in un momento di crisi così forte come quello che stiamo vivendo. Vanno eliminati quelli vecchi, ne volgiamo aggiungere di nuovi? Chi smaltisce illegalmente non lascia traccia del suo operato. L'autista parte con il suo carico illegale e spera che non lo controllino. E' un terno al lotto, ma la posta è altissima e visto che nei mari e nei terreni italiani, soprattutto in alcune zone, è nascosta una montagna inimmaginabile di rifiuti, sono stati pochissimi i viaggi illegali controllati. Alle ecomafie del Sistri non importa proprio niente a meno che non abiano guadagnato qualcosa nella sua realizzazione. Teniamo in considerazione, poi, il danno alla concorrenza visto che le aziende estere non sono tenute all'iscrizione al Sistri. Solo ora possiamo considerare il fatto che a detta di tutte le aziende che lo hanno testato il Sistri non funziona.

  • Anna Simone
    scrive il 26 agosto 2011 alle ore 14:58

    Salve Massimo, la ringrazio per il suo utile intervento. Condivido il suo punto di vista sul Sistri. Anche da alcune statistiche che ho avuto modo di leggere personalmente, emergeva che la maggior parte degli operatori del settore sono favorevoli a un controllo digitale del ciclo dei rifiuti. Tutto questo nonostante siano stati costretti ad accettare per lunghi mesi il Sistri, che di fatto funzionava a singhiozzo. Certo dal Ministero hanno sempre sostenuto la tesi della possibilità di miglioramento, ma, a mio avviso, il settore dei rifiuti è molto complesso e a rischio continuo di illeciti, ergo si ha bisogno di un sistema informatico perfettamente funzionante. Il giro di affari che si è creato attorno al Sistri è impressionante soprattutto, considerando che si è posto a cavallo della crisi economica. Sorprende poi che la realizzazione dell’intero sistema sia stata affidata proprio a un’azienda che per il momento risulta essere indagata per vari illeciti. In ultimo lei sottolineava il danno della concorrenza estera, a questo io aggiungerei il fatto che non era ben chiaro come comportarsi in caso di trasporto transfrontaliero di rifiuti. Magari anche questo avrebbero risolto in corso d’opera! Nei prossimi giorni pubblicheremo un nuovo articolo sul Sistri, se ci vuole seguire siamo qui! Buon pomeriggio Anna Simone

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L'autore

Anna Simone

Anna Simone è una Sociologa Ambientale e si occupa di tematiche ambientali dal punto di vista sociale e culturale, contestualizzando quello che succede al posto in cui è successo per comprenderlo, analizzarlo e spiegarlo. È autrice del blog Ecospiragli.


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