Inquinamento atmosferico
Rapporto Ue sullo smog: aria sempre più cattiva
Troppe polveri sottili, ozono, nickel, benzene e benzopirene nelle città italiane. Ma anche nel resto d'Europa le cose sono comunque gravi
Maglia nera per il nostro Paese nel nuovo rapporto “Qualità dell’aria in Europa” dell’Agenzia europea per l’ambiente (AEA). Nel documento dell’Unione europea vengono analizzati tutti i dati relativi alla qualità dell’aria dal 2001 al 2010 e l’Italia, in buona compagnia con Polonia, Slovenia, Turchia, Bulgaria e Repubblica Ceca, viene segnalata fra le nazioni che hanno “superato più spesso” i valori limite annuali per le PM10, le famigerate polveri sottili. Secondo il rapporto il 21% della popolazione urbana europea è stata esposta a livelli di PM10 superiori ai limiti imposti dall’Unione. Il 30% è stata esposta alle PM2,5.
Anche per quanto riguarda l’ozono il Belpaese si guadagna un posto sul podio dei peggiori, con i valori più alti registrati in Europa nel 2010. E nel 2001, nel 2005 e nel 2010 abbiamo sforato i limiti per le quantità di monossido di carbonio immesse in atmosfera. Ma non basta: il documento dell’Agenzia europea per l’ambiente denuncia un’eccessiva presenza di nickel e di benzene e benzopirene nell’aria che respirano i cittadini italiani.
Ovviamente la situazione degli altri paesi europei per quanto migliore non è rosea. «La politica perseguita dall’Unione europea – spiega Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA – è riuscita a ridurre le emissioni di molte sostanze inquinanti nel corso dell’ultimo decennio, ma si può fare di più. In molti paesi, le concentrazioni di sostanze inquinanti rimangono sopra i limiti legali raccomandati stabiliti per proteggere la salute dei cittadini europei. In effetti l’inquinamento atmosferico riduce l’aspettativa di vita di circa due anni nelle città e nelle regioni più inquinate».
Per questo «Il 2013 sarà l’anno dedicato alla qualità dell’aria» ha annunciato il commissario Ue all’ambiente Janez Potocnik, ponendo come priorità la protezione della salute dei cittadini europei, alle prese con gli effetti nocivi dell’inquinamento. «L’81% dei cittadini Ue – ha spiegato il commissario europeo – è esposto a livelli di inquinamento più elevati rispetto ai limiti raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità».
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L'autore
Marco Gisotti
Direttore scientifico di Green factor, ha creato e dirige dal 2005 il Master in Comunicazione ambientale del Centro studi CTS con il Dipartimento di scienze della comunicazione della Sapienza di Roma e l’ENEA. È autore, con Tessa Gelisio, di “Guida ai green jobs. Come l’ambiente sta cambiando il mondo del lavoro” (Edizioni ambiente).
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