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Il World Energy Congress verso le fonti di energia rinnovabile

All'ultimo Wec emergono per la prima volta le tesi a favore di una crescita sostenibile basata su fonti di energia rinnovabile

Scritto da il 17 settembre 2010 alle 9:00 | 4 Commenti

Il World Energy Congress verso le fonti di energia rinnovabile

Photo: Gjm


Si è chiuso ieri il World Energy Congress 2010, il primo in cui le energie rinnovabili hanno avuto uno spazio da protagoniste. Il Wec ha visto riunirsi a Montréal 5 mila rappresentanti dei protagonisti del mondo dell’energia associati al World Energy Council. Un summit con l’obiettivo dichiarato di segnare una svolta, testimoniata dalle parole chiave con cui l’organizzazione dell’evento ha deciso di contraddistinguere le tematiche affrontate che coincidono con i target dei prossimi anni: sviluppo economico sostenibile, crescita responsabile, protezione dell’ambiente, attenuazione dei gap tra le nazioni.

Nel corso del congresso, un contesto abitualmente popolato da leader dell’industria energetica convenzionale, ampio spazio è stato dedicato alle fonti di energia rinnovabili: nel suo intervento, il presidente della compagnia petrolifera Saudi Aramco Khalid Al-Falih ha osservato la necessità, per l’industria dell’energia, di diversificare i propri orientamenti, puntando maggiormente su risorse come l’energia solare, l’eolico, avvalendosi di soluzione ibride – in un’integrazione tra fonti convenzionali e rinnovabili – nel periodo di transizione, per fronteggiare il fabbisogno energetico dovuto alla crescita della popolazione e dell’industrializzazione.

L’avvicinamento verso il mondo delle fonti di energia rinnovabili appare una mossa strategica, visti i recenti avvenimenti che hanno messo i combustibili fossili in una luce cupa, come il disastro avvenuto nel Golfo del Messico, che ha evidenziato una situazione di mercato eccessivamente legato alle sovvenzioni pubbliche e svincolato da reali regolamentazioni.

Da parte del presidente del WEC Pierre Gadonneix sono giunte parole incoraggianti sul futuro rinnovabile, che non può fare a meno di politiche di sovvenzionamento chiare e trasparenti: “Per consentire investimenti nelle infrastrutture necessarie al mondo dell’energia e far fronte all’esaurimento delle fonti di petrolio e alla domanda di energia pulita espressa dal mondo, le industrie devono poter contare sulla remunerazione dei loro investimenti. Per questo auspico politiche pubbliche stabili e visibili”.

Confortanti le iniziative di collaborazione concertate dalle Autorità di regolazione, commentate da Alessandro Ortis, presidente dell’AEEG: “Il rafforzamento della collaborazione internazionale fra Regolatori darà un apporto essenziale per facilitare gli scambi energetici, lo sviluppo di infrastrutture ed imprese, l’integrazione di mercati sempre più efficienti, al fine ultimo di tutelare sempre meglio i cittadini-consumatori. Dobbiamo tutti contribuire affinché il settore energetico, talvolta concausa di crisi politiche, economiche ed ambientali internazionali, si consolidi invece come leva affidabile per lo sviluppo della qualità della vita di tutti i nostri concittadini”.

“Anche se le energie rinnovabili non rappresentano che il 18% dell’insieme della produzione energetica mondiale, gli investimenti in queste energie sono moltiplicati per quattro in questi ultimi anni” ha rilevato Hélène Pelosse, direttrice generale dell’International renewable energy agency (IRENA), che ha esortato ogni nazione ad investire nella conoscenza delle tecnologie legate alla produzione e all’accumulo di energia pulita e rinnovabile, per poter affrontare la sfida dell’integrazione delle reti di distribuzione.

Le Agenzie per lo sviluppo ed enti come l’Organizzazione mondiale del commercio, secondo la Pelosse, avranno un ruolo fondamentale: “Se mettiamo più intelligenza nel sistema, le energie rinnovabili avranno un migliore rendimento. Il finanziamento è fondamentale per le energie rinnovabili”.


Commenti

Ci sono 4 commenti.

  • Agostino Lombardo
    scrive il 17 settembre 2010 alle ore 16:12

    Questo e' un segnale positivo. In Italia si potrebbe proprre al ministero di raccogliere fondi (da destinare agli incentivi) attraverso una fondazione che abbia accesso al 5xMille. Potrebbe non essere molto, ma nemmeno poco.....

  • Redazione Web
    scrive il 17 settembre 2010 alle ore 17:47

    Agostino, sarebbe un'ottima idea! Ogni passo in questa direzione, seppur piccolo, sarebbe sicuramente il segno tangibile dell'attenzione (non solo teorica, ma reale) nei confronti dell'emergenza climatica in corso.

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L'autore

Dario Bonacina

Tecnico informatico, è collaboratore di alcune aziende industriali e si interessa di Internet e di tecnologia, con riguardo al loro impatto a livello economico e sociale, nonché di comunicazione e telecomunicazioni. E' autore di servizi e articoli per varie testate, emittenti radiofoniche e siti di informazione tecnologica.


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