Fonti pulite
Rinnovabili: gli obiettivi Ue sono inderogabili
La Commissione europea avvisa gli Stati membri: pronti all’avvio di procedure di infrazione in caso di inadempienza o ritardi sugli obiettivi al 2020
I target europei in materia di energie rinnovabili non rappresentano dei generici auspici che gli Stati membri possono decidere o meno se seguire, ma degli impegni da rispettare in forma integrale.
È quanto ha ribadito la Commissione Ue in un suo documento interno, nel quale si spiega come l’Esecutivo comunitario sia pronto prendere ”tutte le misure necessarie, incluse le procedure di infrazione”, ossia multe salatissime, nel caso in cui uno Stato non rispetti gli impegni presi sulle rinnovabili.
Il programma di Bruxelles in materia di energie pulite è stato codificato negli scorsi anni con il pacchetto clima-energia (meglio noto come 20-20-20) e prevede che, entro il 2020, le fonti rinnovabili arrivino a coprire il 20,6% dei consumi finali di energia dell’Unione europea. Per centrare gli obiettivi al 2020, la generazione green europea dovrà aumentare a un ritmo del 6% l’anno, passando dai 99 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Tep) del 2005 ai 245 milioni di tonnellate nel 2020.
Per evitare sbandamenti da questo percorso, l’Esecutivo europeo ”continuerà a valutare i progressi fatti dagli stati membri sulla base dei rapporti biennali richiesti dalla direttiva sulle rinnovabili”. Questo significa che Bruxelles è pronta a bacchettare i Paesi membri, nel caso in cui questi non rispettino il proprio piano nazionale sulle rinnovabili, oppure non venga applicato ”un qualsiasi elemento della direttiva”.
Non a caso, pochi giorni fa, il commissario europeo all’Energia, Guenther Oettinger, ha chiesto all’Italia di semplificare “le procedure amministrative che si applicano agli incentivi“, con riferimento all’introduzione del meccanismo dei registri per i nuovi progetti di energia rinnovabile.
Il Governo Monti ha subito recepito l’avviso, tanto che, si sono affrettati a precisare vari ministri, la versione definitiva dei regimi incentivanti terrà debito conto delle osservazioni Ue. La svolta verde dell’energia, insomma, se non per piacere, andrà fatta almeno per dovere.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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