sostenibilità
L’Austria è la capofila della rivoluzione energetica europea
I Comuni austriaci trionfano anche nell’ultima edizione della Res Champions League. L’Italia però si difende bene
L’Austria è all’avanguardia in Europa per quanto riguarda la sostenibilità energetica, ma l’Italia è subito dietro. È quanto rileva lo studio “New impulses for the energy revolution”, realizzato da Research Institute Handelsblatt e General Electric (GE), che ha preso in considerazione 24 Paesi Ocse e Brics in termini di sicurezza, sostenibilità ambientale ed efficienza economica. L’Austria è al primo posto per quanto riguarda la produzione di energie rinnovabili, con il più alto livello di efficienza in questo settore rispetto a tutti gli Stati esaminati nel Rapporto.
L’Austria, in effetti, produce già il 75 per cento della propria elettricità attraverso fonti rinnovabili; meno del 10 per cento dell’energia elettrica deriva dalla combustione del carbone. L’Italia, invece, si piazza al secondo posto complessivo, grazie alla sua grande produzione energetica da solare, che ormai garantisce una parte importante del fabbisogno elettrico nazionale. Tanto che, secondo il rapporto, nessun Paese del Sud Europa ha fatto progressi simili negli ultimi 5 anni. Ma, a sorpresa, la seconda piazza dell’Italia deriva anche dal suo sistema di centrali a gas, definite relativamente moderne. Insomma, la contrapposizione tra sostenitori delle rinnovabili e fautori delle fonti fossili in questo quadro risulta molto più appianata. La Germania, spesso considerata come la capofila della rivoluzione energetica europea, è invece appena all’undicesimo posto di questa speciale classifica. Questo perché, nonostante eolico e fotovoltaico siano ben sviluppati nel Paese, gli impianti vengono in realtà utilizzati per un numero limitato di ore.
La vocazione rinnovabile dell’Austria è confermata anche dai risultati della Res Champions League 2014, il premio che europeo assegnato ai Comuni europei più green. I nostri vicini vincono in ben 3 categorie su 4: nei piccolissimi comuni con Kotschach-Mauthen, che si distingue per un mix di tecnologie rinnovabili – elettriche e termiche – in grado di produrre e coprire l’intero fabbisogno energetico del territorio. Vittoria austriaca anche nella categoria Piccoli comuni grazie a St Johann im Pongau: qui la soluzione vincente è data da un mix di 6 tecnologie, composto da 420 kW di solare fotovoltaico, 7.130 mq di solare termico, 12,3 MW di biomasse solide, 33 MW tra grande e mini idroelettrico e 450 kW di pompe geotermiche. L’ Austria è prima anche tra i Comuni medi, grazie a Villach: 1,4 MW di solare fotovoltaico, 13.237 mq di pannelli solari termici, 721 kWe e 2,8 MWt di biogas, 13,7 di impianti idroelettrici e 1,2 MWt di geotermia a bassa entalpia. Solo la categoria Grandi comuni non è austriaca, grazie alla vittoria della città tedesca di Osnabruck.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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