I mercati puntano sui titoli delle rinnovabili
Smaltito l'effetto referendum, ora gli analisti si concentrano sui fondamentali e premiano soprattutto le società attive nel fotovoltaico
Photo: Air Force One
Superati i timori della bolla prima e di uno stop della crescita dopo, i titoli del settore rinnovabili stanno tornando nei portafogli delle banche d’affari. Il nuovo scenario che si sta aprendo è probabilmente il migliore da quando questo mercato ha cominciato a prendere consistenza perché ora non si giudica più sull’onda dell’entusiasmo, né in relazione esclusivamente ai generosi incentivi pubblici, ma analizzando ogni singolo titolo e le sue potenzialità di rivalutazione alla luce dei fondamentali.
Premiato il fotovoltaico
I titoli più apprezzati in questa fase sono relativi alle società focalizzate sul fotovoltaico. La ragione è chiara, come emerge da un report di Websim: l’approvazione del Quarto Conto Energia ha messo fine all’incertezza che regnava sul mercato, offrendo un nuovo scenario per gli investimenti pluriennali nel settore. Intermonte ha da poco avviato la copertura su Eems, attiva nell’assemblaggio, collaudo e finitura di memorie a semicondute ha datore e nella produzione di celle e moduli fotovoltaici (attraverso la controllata Solsonica), con la raccomandazione “outperform” sul titolo, indicando un potenziale di crescita fino a 1,80 euro, che vorrebbe dire una rivalutazione di oltre il 50% rispetto a oggi. Gli analisti sottolineano che l’azienda di Cittaducale (Rieti) è ben posizionata nel nuovo scenario energetico che si va profilando: lo stop al nucleare, infatti, dovrebbe rilanciare gli investimenti sulle fonti rinnovabili.
L’ottimismo contagia anche Enel Green Power. Banca Akros ha avviato la copertura sul titolo con rating “accumulate” e target price di 2,2 euro per azione. Secondo gli analisti, i recenti sviluppi nel mercato energetico europeo stanno favorendo le società attive nel campo delle rinnovabili. Tutto questo pone le base per un aumento degli investimenti, della capacita’ installata, della produzione e della redditività della controllata di Enel nel settore delle rinnovabili.
Verso la grid parity
Secondo Mark Little, direttore del centro di ricerca di General Electric, entro cinque anni l’energia elettrica prodotta attraverso il sole costerà meno di quella ottenuta tramite i combustibili fossili e il nucleare. La multinazionale statunitense sta per mettere sul mercato dei moduli fotovoltaici thin-film (ovvero la tecnologia alternativa al silicio cristallino) in grado di produrre elettricità a meno di 15 centesimi a kilowattora (pari a 11 centesimi di euro). Nel 2009 l’elettricità negli Usa ha avuto un costo tra 6,1 centesimi del Wayoming ai 18,1 centesimi del Connecticut. La produzione di moduli Ge inizierà nel 2013 puntando a soddisfare la domanda di 80mila abitazioni.
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L'autore
Luigi Dell'Olio
Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.
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