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Smart grid per migliorare la gestione della domanda e dell'offerta energetica | Tekneco

Smart grid per migliorare la gestione della domanda e dell’offerta energetica

Intervista al ricercatore del Politecnico che ha lavorato al progetto Alpenergy

Scritto da il 28 novembre 2011 alle 8:30 | 0 commenti

Smart grid per migliorare la gestione della domanda e dell’offerta energetica

Marco Merlo

Un progetto che ha coinvolto ricercatori di cinque paesi, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza della rete esistente, permettendo una migliore gestione della domanda e dell’offerta di energia disponibile attraverso una previsione dei carichi e l’integrazione della produzione da fonti rinnovabili. È il succo di Alpenergy (finanziato dal programma europeo Alpine Space 2007-2013 per la cooperazione territoriale nello spazio alpino che promuove lo sviluppo sostenibile di
questa regione), di cui abbiamo parlato con Marco Merlo, ricercatore al dipartimento Energia del Politecnico di Milano (la Fondazione Politecnico di Milano è  partner scientifico italiano, insieme ad ALaRI, Advanced Learning and Research Institute dell’Università della Svizzera italiana, e al francese Institut National Polytechnique (INP) di Grenoble).

D: Da tempo si parla di smart grid e ora cominciano a vedersi le prime applicazioni concrete. Sembra di capire che su questo fronte  l’Italia è tra i paesi più avanzati…

R: Sono d’accordo. Il nostro paese ha coperto un ruolo importante nel progetto AlpEnergy, sia per il numero di partecipanti sia per i risultati raggiunti. Questo primato nazionale è riscontrabile in generale sull’intero filone delle smart grid, a partire dalle iniziative fortemente innovative intraprese da Enel Distribuzione (si ricordi, per esempio, il progetto Telegestore per la sostituzione dei contattori elettromeccanici con i nuovi meter telecontrollati) e dalle principali società di distribuzione. La sfida è mantenere la qualità raggiunta nel servizio in una rete con una crescente penetrazione di finti rinnovabili, quindi virtuose per l’ambiente ma aleatorie.

D: Quali ambiti di ricerca sono coinvolti nel progetto AlpEnergy?

R: Si tratta di uno spettro molto ampio di aree di ricerca, a patire dalla misura dei consumi domestici e dall’interazione con l’utente (come nella sperimentazione sviluppata in Valle d’Aosta), passando alla gestione di impianti di medie dimensioni connessi alla rete di distribuzione (impianti fotovoltaici e a biogas, nel caso della provincia di Mantova, e impianti idroelettrici, nel caso della provincia di Belluno), fino ad arrivare al monitoraggio e al controllo degli elettrodotti ad altissima tensione (con riferimento ai testi sviluppati dal consorzio francese della regione Rhône-Alpes).

In realtà le finalità principali del progetto AlpEnergy si devono inquadrare nello sviluppo di un nuovo modello di approccio alla rete elettrica, modello definito VPS (Virtual Power System) e alla divulgazione, nelle regioni coinvolte, di una migliore conoscenza della rete elettrica, dei vincoli del sistema energetico, di un nuovo approccio energetico a favore di un miglioramento dell’efficienza sull’intera filiera, dalla produzione fino al consumo.

D: Come funziona concretamente il Virtual Power System?

R: Si tratta di un nuovo modello di coordinamento delle utenze, sia attive (generatori) che passive, indirizzato a sfruttare le nuove tecnologie ICT per ottenere un coordinamento dei flussi energetici e un comportamento aggregato virtuoso. Il modello sviluppato prevede cioè la costituzione di consorzi energetici, in cui un coordinatore opera una previsione dei consumi e delle produzioni, gioca sulla borsa dell’energia, gestisce i prelievi dei vari utenti in tempo reale. Questo comportamento porta a potenziali vantaggia sia per la rete elettrica sia per l’utilizzatore finale. Dal punto di vista dell’utente i vantaggi possono essere sia economici, legati alla possibilità di acquistare e vendere energia al prezzo più interessante, sia organizzativi, si crea cioè un sistema “virtuale” che opera sul mercato come un unico attore (circa questo ultimo aspetto, i vantaggi conseguono evidentemente da una semplificazione degli oneri burocratici/amministrativi a carico dei singoli utenti del consorzio e da una migliore possibilità di operare in modo efficiente sul libero mercato).

D: Quali sono gli ostacoli all’adozione di questo modello?

R: A oggi ha dimostrato interessanti capacità di efficientamento del sistema e di agevolazione dello sviluppo di produzione da fonte rinnovabile. In termini concreti risulta un’ottima sperimentazione utile all’autorità di controllo e  alla regolamentazione dei sistemi elettrici (e ai decisori in generale) per definire nuove tariffe che riconoscano concretamente ai singoli utenti i risparmi conseguiti dal sistema elettrico, tariffe che, al contempo, siano effettivamente pesate rispetto ai benefici, evitando quindi sovra-costi al sistema e distorsioni al mercato.


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L'autore

Luigi Dell'Olio

Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.


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