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Galletti rinnova l’impegno sul dissesto idrogeologico
Il ministro dell'Ambiente promette in un intervento alla Camera dei deputati: dalla nuova programmazione settennale arriveranno fondi per 9 miliardi di euro
All’indomani dell’ennesima catastrofe idrogeologica, che ha messo in luce ancora una volta lo scempio che si è fatto del territorio nazionale e i ritardi della macchina pubblica nel porvi rimedio, il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, intervenuto ieri nel question time della Camera dei deputati, ha rinnovato l’impegno del Governo su questo delicato tema. Innanzitutto Galletti ammette come il problema non sia né di facile né di rapida soluzione: ”Per anni l’uomo ha sfidato le leggi della natura. Lo ha fatto deviando corsi d’acqua, costruendo su territori non idonei, deturpando, condonando, utilizzando suolo in modo scriteriato, piegando a logiche egoistiche per interessi propri un bene di tutti. Oggi dobbiamo cambiare completamente verso. Siamo chiamati a tutelare e mettere in sicurezza il territorio per il presente e a conservarlo intatto per le generazioni future”.
Parole che stridono certo con i ritardi ormai cronici nell’attuazione della Strategia nazionale di adattamento dei cambiamenti climatici, annunciata ai tempi del ministro Clini ma mai effettivamente applicata ( soltanto a inizio novembre è arrivato il via libera della Conferenza delle regioni). Galletti rivendica comunque alcuni risultati già raggiunti su questo fronte , come i circa 2 miliardi di fondi sbloccati (sinora fermi per intoppi burocratici e cattive programmazioni), oppure le norme di semplificazione del Dl Competitività.
“Il passo successivo, quello più importante perché guarda concretamente al futuro, è il Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico – una parte la presenteremo domani a Regioni ed enti locali – che prevede una spesa di circa 9 miliardi di euro nei prossimi sette anni, fino al 2021: oltre alle somme recuperate già citate, il Ministero dell’Ambiente intende chiedere cinque miliardi nell’ambito dei fondi di Sviluppo e Coesione, mentre due miliardi dovranno arrivare dal cofinanziamento delle Regioni”, spiega il ministro dell’Ambiente. La nuova programmazione settennale viene ritenuta uno sforzo senza precedenti, che dovrà però essere accompagnata da un’azione di monitoraggio per evitare gli errori del passato e un continuo adeguamento normativo, con nuove semplificazioni normative.
Infine, il ministro è entrato nel dettaglio di un caso specifico, quello del Lambro, le cui esondazioni ripetute hanno messo in ginocchio l’area nord di Milano. La soluzione di un caso che si trascina da decenni sembra essere a portata di mano: “I lavori, già validati tecnicamente dall’Autorità di bacino del PO e dall’Aipo, consistono nella predisposizione di quattro vasche di laminazione (Vasca di laminazione di Senago , Vasca di Paderno Dugnano, Vasca di Varedo, Vasca di Lentate sul Seveso) e nella realizzata opera di adeguamento dello scolmatore di Nord Ovest. Inoltre è prevista, per il fiume Lambro, un’area di laminazione a Inverigo, Nibionno, Veduggio che è in corso di progettazione definitiva, da parte del Consorzio Parco Valle del Lambro, e di cui verrà a breve avviata la procedura di VIA”, ha dichiarato Galletti.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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