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I consigli per un buon riscaldamento

Consumi

Dall’Enea arrivano i consigli per un buon riscaldamento domestico

L’agenzia ha rilasciato una guida dove sono indicati i comportamenti necessari per evitare spese inutili

Scritto da il 20 novembre 2014 alle 9:00 | 0 commenti

Dall’Enea arrivano i consigli per un buon riscaldamento domestico

Dalla metà di novembre ormai in quasi tutti i Comuni italiani è possibile accendere i caloriferi. Che, come noto, rappresentano di gran lunga la maggiore spesa energetica delle famiglie italiane, anche perché spesso utilizzati in maniera eccessiva o inappropriata. Una serie di consigli pubblicati dall’Enea aiutano a fare un po’ di chiarezza su questa delicata materia.

Bastano infatti pochi semplici accorgimenti per non sprecare calore e, allo stesso tempo, non rinunciare al benessere di una buona temperatura domestica. Ad esempio è importante che i termosifoni non siano coperti da tende, rivestimenti, mobili; attenzione anche a non aprire le finestre quando il riscaldamento è acceso, a chiudere la valvola dei termosifoni nei locali non abitati. Molto importante è anche abbassare le tapparelle appena si fa buio. Chi ha il riscaldamento autonomo dovrebbe ricordarsi di spegnerlo un’ora prima di andare a dormire o di uscire di casa, per sfruttare il calore immagazzinato nei muri. Inoltre installare valvole termostatiche sui singoli radiatori consentirebbe risparmi fino al 15% delle spese di riscaldamento.

L’Enea indica anche una serie di ‘’regole base’’ per rispettare le nuove norme sui limiti di temperatura, sicurezza e libretto di caldaia. Per quanto riguarda i semplici utenti, la regola numero uno è quella di fare ‘attenzione al termometro’, ossia alla temperatura dei termosifoni. In ogni caso non deve superare i 20 gradi nelle case e i 18 negli immobili industriali e artigianali; sono tuttavia previsti due gradi di tolleranza. Attenzione deve essere prestata anche alle fasce orarie entro cui è consentito accendere i termosifoni. Infine la regola numero 3 riguarda il nuovo libretto di impianto, in vigore dallo scorso 15 ottobre. Si tratta di una sorta di “carta di identità” dell’impianto che lo segue in tutta la sua vita, dalla messa in funzione alla sua eventuale rottamazione finale, riportando tutti i controlli e le sostituzioni di componenti effettuate. Il nuovo documento sostituisce i modelli precedenti ma deve necessariamente avere in allegato anche il vecchio (o i vecchi) libretti.

 


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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