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Tekneco #15 - Rinnovabili

Fototherm: fotovoltaico e solare termico in un’unica soluzione

L’azienda, nata nel 2006, ha ideato un prodotto unico per i due tipi di impianti. Una soluzione che potrebbe essere spinta dagli obblighi sulle rinnovabili in edilizia

Scritto da il 30 maggio 2014 alle 8:00 | 0 commenti

Fototherm: fotovoltaico e solare termico in un’unica soluzione

Il solare termico e il fotovoltaico possono andare a braccetto, in un’unica soluzione. Lo dimostra l’esperienza di Fototherm, società nata nel 2006 ad opera dell’Ing. Eros Miani e dell’Ing. Luca Maresia, raccogliendo l’esperienza di uno staff di ingegneri operante già nel campo del fotovoltaico e della cogenerazione dall’anno 2000. Tutto ciò ha portato l’azienda a produrre e commercializzare i propri moduli termo-fotovoltaici con tecnologia brevettata Fototherm in tutto il mondo e a diventare, nel 2014, una Società per azioni. Tekneco ne ha parlato con Luca Maresia, vice presidente del Gruppo.

Che cos’è e come funziona la tecnologia termo-fotovoltaica? Quali sono i vantaggi rispetto all’utilizzo del solo fotovoltaico o del solo solare termico?
La tecnologia termo-fotovoltaica nasce dall’idea di voler recuperare il calore dal modulo fotovoltaico durante il suo funzionamento. Nel caso Fototherm, il recupero avviene per scambio termico tramite un collettore in rame, implementato sul backsheet del modulo fotovoltaico, così da poter cogenerare energia termica ed elettrica simultaneamente. Il modulo fotovoltaico ha, generalmente, un rendimento di circa il 15%, mentre la tecnologia Fototherm consente di implementare un collettore che recupera l’energia termica prodotta con un rendimento del 58%, arrivando ad avere così un modulo termo-fotovoltaico con una resa totale pari al 73%. Fare due impianti in uno, inoltre, ha una convenienza economica, poiché si risparmia in termini di costo dei collettori (fotovoltaico e solare termico) con le relative strutture di sostegno, nonché in termini di manodopera, grazie alla posa simultanea dei due sistemi solari. Fare due impianti in uno richiede, infine, meno superficie (metri quadri) e, quindi, Fototherm è adatto a situazioni dove vi è il problema di non avere sufficiente spazio. La tecnologia di impianto da utilizzare è quella standard dell’impianto solare termico a circolazione forzata con il vantaggio che, asportando calore al modulo fotovoltaico, si ha come conseguenza l’aumento della sua produzione di energia elettrica annua. Inoltre, dato che la massima temperatura nel collettore è inferiore agli 80 °C, non esiste il problema dell’ebollizione estiva (stagnazione termica), classico problema del solare termico tradizionale.

È necessaria o, comunque, possibile un’integrazione con gli impianti di riscaldamento tradizionali?
Come per tutti gli impianti solari termici, anche nel caso dei moduli Fototherm è possibile l’integrazione di generatori termici quali caldaie alimentate a gas metano, gasolio da riscaldamento, GPL, nonché una vasta gamma di pompe di calore quali quelle aria-acqua e quelle geotermiche, che alimentano, ad esempio, impianti di riscaldamento radiante a pavimento, fan-coil; in generale, quindi, impianti di riscaldamento a bassa temperatura. Il focus energetico di tipo termico da impianti con moduli Fototherm si identifica, soprattutto, per quanto concerne la produzione di acqua calda sanitaria e acqua di processo entro 80 °C.

Il vostro mercato è prevalentemente all’estero. Pensate che le norme sugli obblighi delle rinnovabili in edilizia possano favorire le vostre vendite anche in Italia?
Dal 2006 il nostro mercato è stato, nostro malgrado, prevalentemente nei Paesi europei, e solo per una quota parte in Italia. Con la fine degli incentivi per il fotovoltaico, con l’introduzione degli obblighi previsti dal D. Lgs 28/2011 per le nuove costruzioni e i vantaggi fiscali noti, quali 50% e 65%, d’ora in avanti la realizzazione di un impianto solare sarà dimensionato solo per far fronte ai fabbisogni di energia elettrica e termica per autoconsumo. Quindi, per l’anno 2014 e il futuro, siamo certi che il “Termo-fotovoltaico”, quale naturale evoluzione del fotovoltaico, può essere il prodotto più idoneo a soddisfare le molteplici esigenze elettriche e termiche, oltre che dei suddetti obblighi di legge, posto che questi “non possono essere assolti tramite impianti da fonti rinnovabili che producano esclusivamente energia elettrica la quale alimenti, a sua volta, dispositivi o impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento”.

Chi utilizza la tecnologia termo-fotovoltaica può, dunque, beneficiare delle detrazioni fiscali del 65% e del 50%?
Gli impianti termo-fotovoltaici possono beneficiare: della detrazione di imposta Irpef del 50% (rif. art. 16 bis del TUIR, e Risoluzione n.22/E-2013 dell’Agenzia delle Entrate) per la quota economica relativa all’impianto fotovoltaico; della detrazione di imposta del 65% (rif. D.L. 63/2013) per la quota economica relativa all’impianto solare-termico. Ciò è operativamente possibile tramite fatturazione disgiunta per impianto fotovoltaico e impianto solare termico: le percentuali relative sono individuate dalla nostra dichiarazione sul costo industriale dei moduli Fototherm.

Il Conto energia è stato sinora un ostacolo alla diffusione della tecnologia termo fotovoltaica?
Il “Termo-fotovoltaico” e i moduli Fototherm hanno pagato il prezzo di una politica di incentivi che ha distratto il mercato dallo scegliere prodotti tecnologici e competitivi che fossero diversi dal modulo fotovoltaico. Oggi, però, la necessità di differenziazione dell’offerta tecnico-commerciale scaturisce nella ricerca di prodotti alternativi, quindi, i nostri prodotti Fototherm vedono una crescente richiesta da parte dei player realizzatori di impianti solari, sia nel settore residenziale che terziario e industriale.

Avete riscontrato attenzione da parte del mondo dell’ingegneria/architettura?
L’attenzione sino ad ora non è stata di rilievo ed è anche per questo che stiamo organizzando convegni, al fine di informare maggiormente i professionisti sull’utilizzo della tecnologia termo-fotovoltaica. Giusto il 12 marzo scorso abbiamo organizzato a Roma un convegno per gli ingegneri, con il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Roma.

Prevedete che questa tecnologia possa incontrare più successo in ambito commerciale o residenziale?
La tecnologia termo-fotovoltaica può riscontrare un successo immediato in ambito residenziale, ma è sicuramente nella realizzazione di impianti in ambito commerciale, terziario e industriale che può trovare il migliore riscontro. L’impianto termo-fotovoltaico è ideale per piscine, centri sportivi, hotel, residenze per anziani e aziende con elevati consumi termici e di acqua calda sanitaria (lavanderie, caseifici, industrie alimentari, macelli, serre, ecc.).

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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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