***ATTENZIONE***
VERSIONE OLD DI TEKNECO AGGIORNATA SINO A GENNAIO 2017
Clicca qui per visualizzare il nuovo sito
Fotovoltaico, i pannelli europei sono più green | Tekneco

Energia solare

Fotovoltaico, i pannelli europei sono più green

I moduli di fabbricazione asiatica hanno invece un impatto ambientale maggiore per via degli standard inferiori seguiti dalle fabbriche cinesi

Scritto da il 04 giugno 2014 alle 9:00 | 0 commenti

Fotovoltaico, i pannelli europei sono più green

Il fotovoltaico è comunemente e giustamente ritenuto come una fonte di elettricità pulita. Quasi sempre, però, ci si dimentica che la produzione dei pannelli solari è un’attività industriale come le altre, che comporta dunque un certo dispendio di energia e un inevitabile livello di emissioni. Un’attività che, ormai, a livello globale è circa per il 70% in mano delle imprese asiatiche, nonostante le polemiche sul dumping e il compromesso sui dazi approvato un anno fa. Questo dato di fatto, se da un lato ha permesso al solare una discesa dei costi repentina che ne sta assicurando le fortune a lungo termine, nasconde un rovescio della medaglia: l’impatto ambientale.

Uno studio condotto dalla Northwestern University  e dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ( DOE ), ha messo in luce come i pannelli solari fabbricati in Cina abbiano una maggiore impronta complessiva di carbonio e utilizzino sostanzialmente più energia durante la produzione rispetto a quelli realizzati in Europa.” Abbiamo stimato che la carbon footprint di un pannello solare è circa due volte più alto quando è fatto in Cina e utilizzato in Europa, rispetto a quelli costruiti a livello locale e utilizzati in Europa”, ha detto Fengqi Lei, professore di ingegneria chimica e biologica presso la Northwestern.

Per arrivare a questo dato il team di ricerca ha eseguito una  valutazione sistematica del ciclo di vita dei pannelli, che prende in considerazione tutta l’energia utilizzata per realizzare il prodotto. Dunque dall’estrazione del silicio dalle miniere, al carburante consumato per trasportare i materiali e prodotti, l’energia elettrica impiegata per alimentare la fabbrica di elaborazione, ecc. La ragione principale del gap è che la Cina ha un minor numero di standard ambientali e di efficienza per le sue fabbriche e impianti; inoltre produce più elettricità da carbone e da altre fonti non rinnovabili rispetto alla Ue.  Lo studio, inoltre, non ha incluso il costo energetico del trasporto di un pannello solare sino alla sua destinazione finale, fattore che  sicuramente avrebbe aumentato ancora di più il divario tra i moduli di fabbricazione asiatica e quelli continentali.

La notizia positiva è che questo divario sarà probabilmente si ridurrà nel tempo, con il rafforzamento delle normative ambientali cinesi. Per il momento, per favorire una produzione più sostenibile di celle solari , gli autori suggeriscono l’introduzione di una carbon tariff. Che però, data la tregua faticosamente raggiunta sul solare, ha davvero poche possibilità di essere introdotta.


Rispondi

Nome (richiesto)

Email (richiesta, non verrà pubblicata)

Sito web (opzionale)


Condividi


Tag


L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


Il solare termico, corso online
Focus, la rivoluzione della domotica
Klimahouse 2017
RUBNER
AQUAFARM
BANCA ETICA
SIFET
BUILDING INNOVATION

ANICA
tekneco è anche una rivista
la tua azienda su google maps

Più letti della settimana



Continua a seguire Tekneco anche su Facebook:

Altri articoli in Energia Alternativa
L'export di pellet Usa raddoppia
Pellet, gli Usa raddoppiano l’export

Secondo l’agenzia energetica statunitense Eia, le esportazioni di pellet nazionale passano da 1,5 a 3 milioni di tonnellate. All’Europa il 98% del prodotto

Fototherm-serie-CS_new
Fototherm: fotovoltaico e solare termico in un’unica soluzione

L’azienda, nata nel 2006, ha ideato un prodotto unico per i due tipi di impianti. Una soluzione che potrebbe essere spinta dagli obblighi sulle rinnovabili in edilizia

Close