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La fine imminente degli incentivi condiziona lo sviluppo delle rinnovabili non fotovoltaiche

Dal report dell’Energy & Strategy group arriva la conferma: il raggiungimento della soglia dei 5,8 miliardi di euro annui è sempre più vicina

Scritto da il 28 maggio 2014 alle 8:00 | 4 Commenti

La fine imminente degli incentivi condiziona lo sviluppo delle rinnovabili non fotovoltaiche

Nel 2013 l’Italia ha raggiunto e superato la barriera dei 100 TWh prodotti da fonti rinnovabili. Nel primo trimestre del 2014 si è raggiunto il 39,8% di contributo alla produzione (nel 2013 era stato 32,4%). Quando si parla di fonti rinnovabili, però, spesso si commette l’errore di pensare soltanto al fotovoltaico. In realtà, come emerso anche dal recente report sulle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche rilasciato dal Politecnico di Milano, il parco impianti è composto per un terzo della sua potenza da impianti idroelettrici, un terzo da solare e la rimanente parte da eolico, biomasse e geotermico.

Un comparto, insomma, variegato, che ultimamente è stato interessato da una serie di polemiche e provvedimenti normativi.  Il fine ultimo è il contenimento della spesa per gli incentivi che a regime, dovrebbe assestarsi sui 6,7 miliardi di euro per il fotovoltaico più 5,8 miliardi di euro per le altre rinnovabili, per un totale di 12,5 miliardi di euro l’anno. Raggiungere i 5,8 miliardi di euro annuali, tra l’altro, significherebbe la fine degli incentivi messi a disposizione dal Governo. Una soglia che, al momento, non appare lontana, mette in luce il Politecnico: nell’ultimo mese monitorato dal Gse (dicembre 2013-gennaio 2014) si è registrato un netto incremento della spesa per incentivi (da 4,6 miliardi euro a 5 miliardi).

Il principale motivo è il progressivo aumento del divario tra la tariffa incentivata e il prezzo dell’energia elettrica sul mercato elettrico (il PUN medio ad aprile 2014 è stato pari a 45,76 €/MWh, minimo storico negli ultimi 10 anni). Vero è che parte del contingente calcolato dal Gse è solo «prenotato» da impianti che si sono aggiudicati il diritto all’incentivazione, ma che, di fatto, al momento non hanno ancora iniziato i lavori di realizzazione (più del 50% degli impianti eolici vincitori nella prima Asta), dunque parte degli incentivi “prenotati” potrebbero alla fine non essere effettivamente erogati (saranno riassegnati?).

La preoccupazione per l’eventuale raggiungimento della soglia a breve termine è elevata, poiché c’è la grossa incognita su che cosa potrebbe succedere dopo, considerato che non tutte le fonti sono così vicine alla market parity da poter fare a meno in punto e in bianco dei sussidi. E un sistema di incentivazione indiretto, come quello messo in piedi dopo la fine del conto energia per il fotovoltaico, appare poco probabile per le altre rinnovabili.

Tutto questo discorso condiziona inevitabilmente la crescita delle singole fonti rinnovabili: per l’eolico l’Energy & strategy group prevede che la crescita dei prossimi anni sarà strettamente legata ai contingenti di potenza incentivabile messi a disposizione (401 MW per il prossimo turno di assegnazione). Per il 2014–2015, in particolare, lo sviluppo sarà determinato dai contingenti che restano a disposizione e dal limite di spesa totale per incentivi misurato dai contatori Gse. Discorso simile per le biomasse: il biogas continuerà a crescere a ritmi meno sostenuti che in passato, mentre maggiore attenzione sarà destinata agli impianti di piccole dimensioni (taglia < 300 kW). Stessa impostazione anche per le biomasse agroforestali, dove si assisterà alla crescita con impianti di piccola dimensione (taglia < 1MW) che sfruttano filiere di approvvigionamento locali.  Per quanto riguarda l’idroelettrico nel 2014 e nel 2015 il mercato dell’idroelettrico in Italia dovrebbe continuare a svilupparsi a un ritmo prossimo ai 70 MW annui.

 


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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