Tekneco #15 - Efficienza
Verdura sotto i riflettori
A Reggio Emilia la nuova illuminazione rifà il look al supermercato Conad “Le Vele” di Reggio Emilia. E migliora la bolletta
Il modello delle ESCo (Energy Service Company) arriva nella grande distribuzione organizzata. Questo è il senso di un’esperienza che arriva dall’Emilia Romagna e che ha riguardato il punto vendita Conad “Le Vele” di Reggio Emilia, dove l’azienda PlanGreen ha realizzato un intervento d’efficientamento energetico che vanta numeri importanti e che è stato compiuto con spese zero per il supermercato. Allo stato attuale l’intervento ha riguardato l’impianto d’illuminazione, mentre sono in fase d’attivazione il controllo da remoto sui consumi, sui sistemi di refrigerazione, sulle unità di trattamento aria (Uta) e quindi su riscaldamento e condizionamento e su altre aree critiche.
Intervenire sull’impianto d’illuminazione di un punto vendita appartenente alla grande distribuzione organizzata non è solo un problema di hardware, come il montaggio e il cablaggio, ma è, soprattutto, una questione di illuminazione e cromatismi che possono esaltare caratteristiche (come freschezza o lucentezza) e mantenere più a lungo le caratteristiche organolettiche del prodotto. Nella luce emessa dai Led sono, infatti, assenti raggi dannosi per il cibo, come gli ultravioletti. L’intervento sull’illuminotecnica ha riguardato un sistema illuminante composto da 30 lampade alogene, 40 lampade a ioduri metallici e 1.544 neon, che sono stati sostituiti con vari corpi illuminanti a Led. Durante la fase di studio delle soluzioni sono state realizzate delle mappe a colori sfalsati, al fine di rappresentare in maniera diretta e intuitiva l’illuminamento dei vari reparti del punto vendita.
La gestione dell’illuminazione dei locali è, in realtà, simile alla direzione della fotografia di un film. È necessario, infatti, dare una base d’illuminazione generale, che in questo caso è stata realizzata grazie a delle grandi plafoniere a Led, in grado di assicurare una luce diffusa e brillante, poste a circa tre metri d’altezza, per ottimizzare il consumo energetico e la diffusione del flusso luminoso. Per frutta e verdura, invece, si utilizzano faretti posti nella stessa posizione di quelli alogeni dalla temperatura di colore di bianco neutro, che è quella ottimale per esaltare i colori dei vegetali e la stessa scelta è stata fatta per il banco del pesce fresco. Per la carne è stata utilizzata una tonalità più “calda” che consente di enfatizzare il carattere vivo e scarlatto dei prodotti, con faretti orientabili a incasso, che consentono una gestione flessibile dei flussi luminosi. Il retrofit illuminotecnico dei banchi refrigeranti è avvenuto attraverso la sostituzione dei tubi al neon con altri di uguali dimensioni a Led, facendo attenzione alla temperatura di colore che è differente per formaggi, gastronomia e surgelati. Non è da sottovalutare il fatto che l’uso dei Led, comportando un riscaldamento molto inferiore del corpo illuminante, aumenta la durata dei prodotti e diminuisce la necessità di frigorie, con minori consumi.
In totale, con il solo intervento illuminotecnico, si abbattono i consumi, relativi all’illuminazione, di oltre due terzi. Con questo modello, il punto vendita ottiene, senza investire nulla, tre obiettivi: un risparmio energetico; una riqualificazione estetica dell’area vendita, frutto del lavoro di esperti di piani e progetti illuminotecnici; un miglioramento dell’immagine di responsabilità sociale e ambientale dell’impresa.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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