Semplificare prima di pianificare

La riqualificazione sostenibile è l’unica via per uscire dalla crisi e prima dei piani casa serve la semplificazione normativa. Questo in sintesi il pensiero di Nicola Delle Donne, Presidente dell’Ance di Lecce che ci ha illustrato la posizione delle aziende salentine.

Come si configura nel vostro territorio il mercato della sostenibilità in edilizia e dell’efficienza energetica?
«Oggi siamo in un momento di forte crisi che frena gli investimenti in edilizia e anche quelli nell’efficienza energetica che è di sicuro un mercato di grande interesse, ma sta subendo i colpi della difficile congiuntura economica. Anche questi interventi hanno bisogno di sostegno economico, non necessariamente agevolato che però in questo momento manca. Per questa ragione pur essendoci interesse a questo segmento, ci sono delle forti difficoltà».

Per sostegno si riferisce a meccanismi particolari come quello delle Esco o dell’ecoprestito?
«Le Esco (Energy saving company, N.d.R) hanno un loro status particolare, ma anche qui abbiamo oggi un sistema finanziario che sta frenando questo tipo di investimenti perchè non è in grado di leggere l’utilità finanziaria di questi strumenti. L’ecoprestito servirebbe eccome, ma sembra svanito nel nulla, perchè pare che le banche abbiano messo un veto su tutto il settore dell’edilizia chiudendo i finanziamenti verso le imprese edili, perchè sostanzialmente non sono in grado di distinguere tra un buon investimento e uno cattivo».

Ance nazionale ora punta molto sulla riqualificazione edilizia sostenibile per uscire dalla crisi. Cosa ne pensa?
«Siamo assolutamente d’accordo anche a livello territoriale. L’utenza e le aziende stanno maturando parecchio in questa direzione, ciò che deve maturare è il sistema finanziario. Noi diciamo basta al consumo del territorio e che bisogna passare alla rottamazione edilizia e alla rigenerazione urbana ma, ripeto, è necessario che il sistema finanziario faccia la sua parte. Si tratta di una strada obbligata poichè efficientamento e rigenerazione sono le uniche strade per fare uscire il settore dalla crisi».

La tassazione odierna non drena risorse che potrebbero essere destinate all’efficienza?
«Assolutamente si. Le famiglie ormai sono allo stremo, così come le aziende. Ciò che non vediamo è una politica di governo che rilanci il settore magari con la totale defiscalizzazione degli investimenti delle famiglie verso le spese per l’efficientamento. L’eccesso di tassazione sulla casa è evidente, ma è altrettanto evidente che con l’Imu si è messa una “toppa” alla situazione precedente che era indispensabile. Ciò che è necessario è che i prossimi governi mettano in campo una politica di rilancio del bene casa e del settore delle costruzioni».

I Piani casa della Regione Puglia che risultati hanno dato al settore?
«Si tratta di provvedimenti che non hanno dato grandi risultati, anche perchè ciò che servirebbe al settore è in primo luogo la semplificazione normativa che è il vero freno dell’economia. Ostinarsi fare pianificazione senza la semplificazione normativa significa non intervenire con efficacia».