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Quando i serramenti diventano DOC

Per la difesa dei serramenti in PVC Made in Italy ANFIT lancia l'etichetta energetica

Scritto da il 03 ottobre 2014 alle 8:30 | 0 commenti

Quando i serramenti diventano DOC

ANFIT, l’Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy, è l’associazione nata nel 2011 dei costruttori di serramenti in PVC che si impegnano a non commercializzare serramenti di importazione per tutelare il “Made in Italy” del settore. L’associazione di recente ha varato l’etichetta prestazionale per gli infissi in PVC. Abbiamo chiesto a Piero Mariotto Responsabile Tecnico ANFIT di parlarci dell’associazione e dell’iniziativa.

Perché è nata ANFIT?
«Siamo nati per rappresentare un settore relativamente nuovo, quello del serramento in PVC e nello specifico esclusivamente i produttori nazionali di questa tipologia di serramenti».

PVC e Made in Italy quali sono i problemi?
«Andiamo con ordine. Il serramento in PVC possiede delle caratteristiche prestazionali, sia sul fronte della durata, sia sotto al profilo energetico che acustico d’alto livello, cosa che si unisce a un prezzo contenuto. Tutte caratteristiche che lo rendono molto competitivo rispetto all’alluminio e al legno che possiedono un segmento di mercato preciso, consolidato e dai contorni netti. Chiaro quindi che in questo contesto ci siano state delle resistenze all’introduzione del serramento in PVC».

Ossia?
«Resistenze anche di carattere nazionale nella definizione delle normative e della legislazione che hanno consentito (consentono) al PVC di entrare a pieno titolo in un settore che è in forte espansione come quello dell’efficienza energetica. Del resto non ci si dovrebbe stupire in altri settori manifatturieri, come quello dell’automobile, la sostituzione dei metalli con le plastiche è una realtà consolidata».

Si tratta di un quadro completo quello che ci ha descritto?
«No perché poi in questo vuoto normativo si sono inseriti i concorrenti esteri. Mi spiego meglio. Mentre l’infisso Made in Italy in PVC “subiva” questo vuoto normativo, hanno incominciato ad arrivare prodotti dall’Est europeo dotati di etichette energetiche e di un prezzo notevolmente inferiore in alcuni casi anche del 50% rispetto a quello nostrano. I paesi di provenienza sono Polonia, Romania e Bulgaria, quindi area dell’Unione europea. A questo punto per noi la situazione è diventata insostenibile, schiacciati come eravamo tra una concorrenza sul prezzo e l’impossibilità di avere uno strumento essenziale come l’etichetta energetica dei prodotti. Oltretutto dall’estero arrivavano prodotti poco adatti al clima italiano poiché adatti, secondo le norme in vigore a un clima medio (M) e non severo (S) come il nostro, specialmente per ciò che riguarda le temperature estive e l’irraggiamento solare».

Quindi qual è stata la vostra reazione?
«Semplice abbiamo creato un’etichetta energetica volontaria nella quale oltre a indicare le prestazioni energetiche dell’infisso ne (“certifichiamo”) “garantiamo” l’italianità, fatto quest’ultimo che è anche garanzia della sicurezza del prodotto, di un corretto comportamento dello stesso nelle condizioni climatiche del nostro Paese. Si tratta di un’importante strumento sia per le aziende, sia per i consumatori che consente, oltretutto, di preservare la nostra filiera produttiva»

Parliamo di mercato. Cosa vi aspettate?
«Il serramento in PVC ha delle ottime potenzialità di mercato. I prodotti in commercio raggiungono senza particolari problemi valori di trasmittanza di U= 0,9 o 0,8 W/m2K, hanno ottime caratteristiche anche sotto al profilo dell’isolamento acustico e la durata (degli infissi) dei profili in PVC è verificata per resistere oltre cinquanta anni. La penetrazione degli infissi in PVC nell’Unione Europea è del 60% con punte come quella della Gran Bretagna dove si raggiunge l’83%. In Italia siamo al circa il 30% nel settore del residenziale per cui non possiamo che crescere».


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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