La finestra vede la fine del tunnel

Il nuovo rapporto semestrale 2013 Uncsaal-UNICMI sul mercato dei serramenti metallici offre alcuni timidi segnali di ripresa. Il rapporto precedente, infatti, aveva visto una contrazione del mercato del 14% cosa che ha spostato le lancette dell’orologio a dieci indietro, con una perdita complessiva tra il 2008 e il 2012 del 40%, mentre quello odierno individua una frenata del trend negativo che dovrebbe assestarsi intorno al 4-6% entro la fine del2013. In parole povere siamo sempre in discesa, ma si tratta di una discesa decisamente meno ripida rispetto agli scorsi anni.

Si tratta di un dato che è stato confermato dalla ripresa nelle vendite di sistemi e di accessori per serramenti in alluminio che è stata trainata dagli acquisti delle medie e grandi aziende serramentistiche attive nella produzione di facciate continue che hanno avuto una frenata analoga a quella generale, rispetto al 2012, anno nel quale si è registrato un meno 8%. Questo fenomeno nel settore delle facciate continue è sintomo evidente della crescita e dello sviluppo dell’internazionalizzazione delle aziende, fatto che si riscontra anche con l’apertura di filiali tecnico-commerciali e con la costruzione di unità logistiche e produttive nei mercati esteri.

Nel frattempo si è rafforzata la diversificazione nei materiali dei serramentisti di piccole dimensioni che per ragioni sia produttive, sia commerciali stanno sviluppando offerte rivolte alla clientela di serramenti realizzati in materiali diversi da quelli metallici.Molto interessante anche ciò che emerge dal rapporto circa gli incentivi per l’efficienza energetica che, secondo Uncsaal-UNICMI, sono ormai diventati una componente strutturale del mercato e influiscono per il 30% sulla domanda di serramenti di qualità. Ed è inquietante, però, l’emergere del fatto che una rimodulazione degli incentivi al 36% poterebbe a un’ulteriore contrazione aggiuntiva del mercato tra il 6 e il 10% allontanando di circa tre trimestri la ripresa del settore.

Si tratta di un fatto sul quale bisogna interrogarsi. Se da un lato, infatti, si osserva una maggiore disponibilità dei produttori a realizzare serramenti sempre più performanti, dall’altro si nota che la clientela finale è sempre dipendente dagli incentivi, poiché gli interventi sull’efficienza energetica sono sempre di tipo spot e non avendo un carattere sistemico e complessivo difficilmente riescono a raggiungere un punto di ritorno dell’investimento accettabile. C’è da chiedersi, infine, se non sia anche responsabilità delle aziende che non sono, forse, riuscite a intraprendere quel percorso di riduzione dei prezzi che altre tecnologie, come per esempio il fotovoltaico sono riuscite a imboccare.