incentivi
Poca efficienza nel 65%
Il provvedimento del Governo per l'efficienza energetica è l'ennesima proroga di breve periodo che non interviene in maniera strutturale
Arriva dal Governo l’ennesima proroga “stop and go” dell’incentivazione per l’efficienza energetica che non renderà strutturale lo sviluppo e l’applicazione delle metodologie per il risparmio energetico, ma al contrario produrrà non pochi problemi alle aziende.
É solo di sei mesi, dal 1 luglio al 31 dicembre 2013 la proroga degli incentivi per l’efficienza energetica – con l’esclusione degli interventi condominiali per i quali è prevista la scadenza del 30 giugno 2014 – a fronte di un incremento del 10% della detrazione, che passa dal 55% al 65%, ma con l’esclusione di tecnologie importanti come il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria tramite pompe di calore e della geotermia a bassa entalpia. Insomma l’ennesima proroga di breve periodo che non favorirà le imprese, anzi le danneggerà.
C’è da aspettarsi, infatti, una vera e propria corsa a installare sistemi incentivati con il 65%, che su una spesa di diecimila euro, dà un bonus aggiuntivo di mille euro detraibili in dieci anni, già dai primi giorni di luglio, cosa che metterà a dura prova la capacità produttiva e d’installazione delle aziende che con ogni probabilità non riusciranno a seguire la domanda, costringendo i professionisti del settore ad approvvigionarsi a prezzi maggiorati e magari all’estero.
E anche se nel decreto, che non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, all’articolo numero 15 si parla di un provvedimento preso «nelle more della definizione di misure ed incentivi selettivi di carattere strutturale, finalizzati a favorire la realizzazione di interventi per il miglioramento e la messa in sicurezza degli edifici esistenti, nonché per l’incremento del rendimento energetico degli stessi», è probabile che, visti i precedenti del fotovoltaico, da un lato avremo le aziende scettiche dall’investire in linee di produzione aggiuntive, mente dall’altro vedremo, da parte degli utilizzatori finali, una vera è propria corsa, a ostacoli, per realizzare gli interventi.
L’espansione del periodo per i condomini a un anno, inoltre, è dovuta essenzialmente al fatto che si tratta di interventi complicati da decidere e da effettuare nel periodo invernale, come quelli relativi al cappotto termico. Grave, infine, l’esclusione delle tecnologie innovative ed emergenti, come quelle delle pompe di calore e della geotermia a bassa entalpia, cosa che di fatto taglia le gambe allo sviluppo e al raggiungimento della maturità di mercato di questi sistemi. Così come è altrettanto grave il fatto che in Consiglio dei Ministri si sia deciso all’ultimo momento di eliminare l’incentivazione per la messa in sicurezza sismica degli edifici. Un provvedimento di cui il nostro Paese, al di là delle ragioni legate allo sviluppo del mercato edilizio, avrebbe estremamente bisogno
Insomma un provvedimento con molti limiti che se da un lato sembra, il condizionale è d’obbligo, dare ossigeno alle aziende, e ai cittadini che riusciranno a usufruirne, è ben lontano dall’essere un atto organico di politica industriale.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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Francesco
scrive il 13 giugno 2013 alle ore 11:47
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-06-05&atto.codiceRedazionale=13G00107&elenco30giorni=false