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Una scuola salubre e sicura | Tekneco

Tekneco #11 – Efficienza energetica

Una scuola salubre e sicura

Attenzione al comfort, ai consumi e alla qualità dell’aria degli ambienti interni sono alcune delle caratteristiche dell’asilo di San Martino della Battaglia

Scritto da il 31 maggio 2013 alle 8:30 | 0 commenti

Una scuola salubre e sicura

La scuola dell’infanzia ospita uno dei servizi più importanti tra quelli che ogni amministrazione comunale è chiamata ad offrire alla propria comunità, in quanto è dedicata a quella categoria di cittadini che ne rappresenta il futuro. Nella filosofia educativa montessoriana le scuole per l’infanzia vengono chiamate “case dei bambini” e nel linguaggio comune si parla di “materne”, per evidenziare in entrambi i casi come il primo passo di ogni individuo verso la vita sociale debba avvenire in un ambiente del tutto sicuro, salubre, confortevole, ospitale ed accogliente.

Una scuola sana e sicura

La progettazione degli edifici scolastici è un compito strategico che non si può esaurire nella ricerca della massima funzionalità degli spazi e nella estrema riduzione dei consumi energetici, come richiedono le norme oggi in vigore, ma si deve spingere verso la ricerca della sicurezza, della salubrità e del massimo comfort dei suoi ospiti, che significa seguire alla lettera i principi che stanno alla base della bioedilizia e del comfort termoigrometrico, impiegando materiali naturali, installando sistemi di riscaldamento confortevoli che limitino la diffusione di virus e altri agenti patogeni trasmettibili via aria e sfruttando i benefici della illuminazione naturale.

La nuova scuola materna di San Martino della Battaglia, una piccola frazione del comune di Desenzano del Garda (Brescia), risponde in pieno a questi requisiti. Gli architetti hanno interpretato il risparmio energetico soltanto come uno degli obiettivi di impronta ambientale da perseguire, decidendo fin dalla fase preliminare di progetto di impiegare tecniche innovative e materiali esclusivamente naturali, in modo da assicurare la massima salubrità negli ambienti scolastici.

Materiali naturali e tecniche di costruzione avanzate

La struttura della scuola è composta da pareti e solai realizzati con pannelli massicci in legno lamellare a strati incrociati, che sono in grado di offrire la massima sicurezza anche in caso di incendio e di eventi sismici. L’involucro così realizzato è stato poi coibentato con un cappotto esterno in sughero e fibra di legno, due materiali vegetali capaci di assicurare un clima sano e confortevole negli ambienti interni sia durante la stagione fredda che quella calda, senza comportare un elevato dispendio di energia. Lo stesso obiettivo ha motivato la scelta di rivestire esternamente la copertura con sistema a verde estensivo, in modo da aumentare la massa termica della struttura e difendere i locali dal surriscaldamento.

Anche i rivestimenti interni ed esterni dell’edificio sono stati scelti nella rosa dei materiali naturali, sia per offrire ai piccoli ospiti un clima salubre, privo di VOC (composti organici volatili, spesso alla base di allergie e fenomeni asmatici), sia per ridurre ulteriormente l’impronta ecologica del progetto. I pavimenti sono stati rivestiti con linoleum e le pareti ricoperte con doghe in legno trattate con sostanze naturali o con elementi in cartongesso ignifugo, tinteggiati con prodotti composti da ingredienti esclusivamente naturali (quali latte, carbonato di calcio, olio di lino, glicerina, allume di rocca, metilcellulosa, amido, borace, oli essenziali), la cui composizione è garantita da specifici marchi di qualità riconosciuti.

Una scelta ulteriore presa a favore della qualità dell’aria degli ambienti interni è stata l’installazione di un impianto di ventilazione meccanica controllata a recupero di calore e di pannelli radianti a pavimento a bassa temperatura che, combinati tra loro, garantiscono un ricambio continuo dell’aria e un riscaldamento /raffrescamento salubre e sicuro in ogni ambiente.

Una sostenibilità “ponderata”

La piena considerazione del concetto di sostenibilità ambientale nell’ambito del progetto ha contemplato anche l’impiego di tecnologie innovative, la riduzione del consumo di acqua e di energia, oltre che di materie prime di matrice fossile e di rifiuti. A questo scopo i progettisti hanno impiegato il protocollo di valutazione ambientale SB100, sviluppato a cura di ANAB (associazione nazionale architettura bioecologica), che si compone di una serie di linee guida e di uno schema di valutazione che aiutano a tenere sotto controllo, nel corso dell’intero processo progettuale, i numerosi aspetti ecologici (risparmio di energia e risorse, qualità dell’aria e dell’ambiente), sociali (salubrità, partecipazione e crescita civile) ed economici (benessere, praticabilità delle scelte e crescita delle opportunità) che ogni progetto implica.

Tra i vantaggi computabili in tal senso vi sono la ricerca di prodotti caratterizzati da un contenuto ridotto di energia grigia (dispendio di energia durante l’intero ciclo di vita) e la riduzione del volume di rifiuti associati alla costruzione, che è legato all’adozione di tecniche di costruzione a secco, oltre ad una economia nei costi e nei tempi di costruzione e alla massima riciclabilità dei materiali al momento della dismissione dell’edificio. E’ stato calcolato che soltanto il 25% dei materiali impiegati in cantiere in questo caso sono destinati ad essere smaltiti a fine vita dell’edificio, mentre il 35% potranno essere direttamente riutilizzati ed il rimanente 40% riciclati per realizzare altri prodotti.

Efficienza energetica

La riduzione del fabbisogno energetico necessario per l’ottenimento delle migliori condizioni di comfort termoigrometrico all’interno dell’edificio è stata perseguita fin dalle fasi preliminari del progetto, orientando il corpo di fabbrica in funzione della morfologia del terreno e delle regole bioclimatiche. Il blocco delle aule, considerato l’elemento prioritario, è stato aperto il più possibile verso Sud in modo da ottenere ambienti luminosi e nel contempo sfruttare i guadagni passivi durante l’inverno, oltre che dotarsi di una schermatura efficace durante i giorni più caldi, mentre il volume che contiene i servizi è chiuso e orientato verso Nord.

La trasmittanza termica che caratterizza l’involucro opaco varia dai 0,16 W/mq K della copertura ai 0,13 W/mq K del solaio controterra, mentre le finestre sono composte da doppi vetri con intercapedine riempita di gas argon, che abbassa la loro trasmittanza complessiva a 1.30 W/mq K. Le dispersioni per ventilazione sono state sensibilmente ridotte con l’installazione di un impianto a ventilazione meccanica controllata a recupero di calore (efficienza dichiarata 76%)

Il fabbisogno di energia termica per il riscaldamento dell’edificio è coperto con una pompa di calore alimentata da 5 sonde geotermiche ed è soddisfatto tramite un impianto di riscaldamento a pavimento a bassa temperatura, che durante la stagione estiva serve anche a raffrescare gli ambienti dal momento che è aiutato da un impianto di deumidifcazione climatica. L’intero sistema impiantistico è integrato dalla presenza di 8,6 mq di pannelli solari termici e da 70 mq di pannelli fotovoltaici, capaci di produrre energia elettrica per un totale di 10 kW di picco.

 

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L'autore

Beatrice Spirandelli

Divisa tra le professioni di architetto, ricercatrice e giornalista free lance, Beatrice Spirandelli congiunge queste diverse forme di espressione con un filo verde, la passione sostenibilità. Questa passione arriva dalle sue radici in quanto, nonostante viva a Milano, è nata nella campagna veneta e vanta un padre e un nonno falegnami.


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