Infrastrutture scolastiche
Ripensare gli spazi per la scuola del futuro
Non solo efficienza e rinnovabili. In nome della sostenibilità, arriva anche una diversa logica degli edifici scolastici, configurati a "forma libera"
La didattica 2.0 coniugherà la sostenibilità sociale con quella ambientale. Questo il ragionamento di fondo del Progetto Pilota dell’ISIS Malignani di Udine che è stato presentato nei giorni scorsi e di cui è autore lo studio di progettazione Archest. L’istituto Malignani sarà realizzato con un alto grado d’innovazione attraverso la configurazione a “forma libera” con gli spazi esterni e interni che si compenetrano.
Il verde, infatti, sale sull’edificio formando una copertura praticabile e fruibile, mentre gli spazi esterni possono diventare dei luoghi didattici all’aperto. Per tutta la realizzazione è previsto l’utilizzo di materiali naturali, mentre le fonti energetiche rinnovabili sono ampiamente utilizzate al fine di soddisfare le esigenze energetiche dell’edificio.
La logica utilizzata nella progettazione vuole arrivare non solo alla massima sostenibilità ambientale, ma anche a quella “sociale”, intendendo il nuovo complesso come un luogo nel quale si ricerca sia lo scambio personale, sia quello legato alla conoscenza, il tutto coniugato con la sostenibilità ambientale.
«Per dare una risposta efficace alle nuove esigenze di una scuola che cambia e adotta modalità didattiche innovative e ad alta intensità tecnologica, bisogna partire dall’esistente per modificarlo. – afferma Maria Grazia Esposito, amministratore delegato di Ispredil, Istituto Promozionale per l’Edilizia S.p.A., società operativa dell’ANCE (Associazione Nazionale dei Costruttori Edili) che ha promosso il progetto – È quanto avvenuto con il progetto pilota promosso da Ispredil all’interno del Programma per la riqualificazione delle infrastrutture scolastiche del Paese e relativo all’ISIS Malignani di Udine Si tratta del primo esempio concreto in cui imprenditori privati e istituzioni hanno trovato un punto di incontro e a trasformare un progetto in un vero e proprio edificio di scuola 2.0»
La cosiddetta forma “libera” dell’edificio permette di inserire gli spazi con una logica che supera i concetti rigidi che si ritrovano spesso nelle scuole, lasciando la possibilità di configurare nuovi ambienti, sicuramente più flessibili e di maggior comfort. Così tutta la scuola diventa fruibile, andando oltre al concetto di aule e corridoi, con ambienti che diventano configurabili e adattabili al lavoro di gruppo, individuale o collettivo previsti dalla nuova didattica. Assieme agli spazi per la didattica, infatti, sono state previste anche aree per la ricerca «potenziando così il concetto di “processo evolutivo” insito nella didattica 2.0, volto alla continua innovazione», affermano i progettisti.
L’iniziativa rientra nel modello di intervento in partenariato pubblico privato a supporto dell’ampio Programma per la riqualificazione delle infrastrutture scolastiche del Paese promosso da Ispredil sull’intero territorio nazionale, in collaborazione con la rete delle Associazioni Territoriali e Organizzazioni Regionali ANCE ed è stato reso possibile dalla collaborazione tra la Direzione scolastica dell’ISIS Malignani di Udine con le forze economiche del territorio, attraverso un dialogo con le Amministrazioni.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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