Patrimonio edilizio
L’abusivismo frena la riqualificazione
L'abusivismo edilizio è ancora un problema irrisolto che può mettere in serio dubbio le operazioni di riqualificazione urbanistica
«I dati sull’abusivismo edilizio sono purtroppo ancora oggi allarmanti, se si pensa che in Italia, nel 2011, sono stati realizzati quasi 26mila abusi, tra nuove case o grandi ristrutturazioni, pari al 13,4% del totale delle nuove costruzioni. E dal 2003, anno dell’ultimo condono edilizio, a oggi, sono state costruite oltre 258mila case illegali, per un fatturato complessivo di 1,8 miliardi di euro». E’ intervenuto così, Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, nei giorni scorsi a Ferrara alla conferenza organizzata dall’Ordine dei geologi dell’Emilia Romagna e dalla consulta provinciale dei geologi, sul rischio sismico e sul rischio idrogeologico.
Per il presidente nazionale dei geologi ci sono: «immobili che non si riesce nemmeno ad abbattere», come emerge da una ricerca di Legambiente dalla quale si evince che in 72 comuni capoluogo di provincia sono state emesse 46.760 ordinanze di demolizione, ma ne sono state eseguite solo 4.956, ovvero circa il 10%.
«Viene da chiedersi allora – afferma il presidente del Consiglio nazionale dei geologi – se sotto processo, come è successo a L’Aquila per la commissione Grandi rischi, non debbano andare anche coloro che hanno avuto in tanti anni responsabilità politiche e amministrative e che, nel migliore dei casi, sono stati solo disattenti rispetto ai tanti allarmi lanciati dalla comunitá scientifica e dal mondo delle professioni sullo stato di devastazione del nostro territorio e di fragilitá del nostro patrimonio edilizio; ma soprattutto dovrebbero andare sotto processo quelli che degli allarmi se ne sono infischiati, continuando a perpetrare malaffare, speculazioni e ad attuare condoni edilizi».
Il dito puntato dal presidente dell’ordine dei geologi, inoltre, non riguarda solo la prevenzione dai grandi rischi su un territorio fragile come quello italiano, ma anche la più generale tematica della riqualificazione urbanistica delle nostre città, poichè il dilagare dell’abusivismo rende il tessuto urbanistico molto più difficile da gestire, sia sotto al profilo del territorio, sia dal punto di vista sociale.
E sono sempre in agguato le possibilità di condoni, che sanciscono questo degrado dei territori. Nella scorsa legislatura, infatti, sono stati almeno due i tentativi di far passare delle sanatorie edilizie e il dubbio che per fare cassa in un momento di crisi si usi questo strumento è ancora molto presente.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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Erino
scrive il 19 aprile 2013 alle ore 11:30
Gentili signori, è vero che l'abusivismo edilizio esiste, ma essendo appena arrivato dal difensore civico di Trento per una discussione sui confini, questo ci vuole. Quando, si hanno le particelle tutte catalogate, ed il catasto ti dice che gli errori sono permissivi, allora gli ho chiesto ma chi vi paga le tasse ? Loro, mi hanno risposto, che ci vogliono solo cause, ed allora andiamo avanti con l'abusivismo edilizio, ed in causa sarete chiamati voi, perchè ne siete Voi i principali custodi.