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biochimica

L’antigelo diventa bio

Il sale usato contro neve e ghiaccio ha un grosso impatto ambientale, ma sta arrivando come alternativa l'antigelo bio

Scritto da il 06 febbraio 2015 alle 8:00 | 0 commenti

L’antigelo diventa bio

Anche il sale utilizzato come antigelo sulle strade ha il suo impatto. Questa valutazione è alla base di uno studio svolto da Xianming Shi, associato di Ingegneria civile e ambientale della Washington State University, alla ricerca di soluzioni più rispettose dell’ambiente. Già perchè sia il sale antigelo industriale, sia le sostanze di sintesi possiedono un alto impatto ambientale.

«Quest’anno tra gli Stati del Nord, con riferimento agli Usa, il sale antigelo – spiega Xianming Shi – scarseggia e in alcune regioni i prezzi sono aumentati dal 10% fino al 30% rispetto allo scorso anno. Inoltre, sono nate preoccupazioni a livello pubblico sull’impatto ambientale del sale antigelo e sulle conseguenze del suo impiego per le generazioni future».

Così puntando sui costi affrontati negli Stati Uniti per combattere la neve e il ghiaccio su strade e autostrade e quelli sostenuto per la manutenzione delle strade rurali, il ricercatore ha deciso di puntare sulla chimica verde, realizzando additivi a base di succo di barbabietola e di verdure.

« I costi nascosti comprendono – prosegue – gli impatti a lungo termine di sale, sabbia e sostanze di sintesi sull’ambiente naturale e sulle infrastrutture stradali. Il 99% del sale antigelo rimane nell’ambiente. Le nuove ricerche hanno portato ad alcuni progressi e alla valutazione di nuove tecnologie sostenibili, come lo spazzaneve intelligente, dotato di speciali sensori per misurare la temperatura del marciapiede, la presenza di ghiaccio e di residui di sale antigelo, che sta inquinando la vegetazione e le acque sotterranee».

La chimica verde, secondo ciò che afferma lo scienziato, può puntare sul succo di barbabietola e sul succo di pomodoro come alternative al sale antigelo che sono molto meno corrosivi per i veicoli, i parapetti, i ponti in acciaio e la pavimentazione in calcestruzzo, ma possono essere utilizzati anche gli scarti di orzo delle distillerie di vodka e un’altra miriade di scarti delle lavorazioni alimentari che da rifiuti possono diventare prodotti utili e a basso impatto ambientale.

«L’idea consiste nel realizzare – riferisce Xianming Shi – una barriera superficiale, un rivestimento in grado di ridurre il bisogno di sale antigelo. L’applicazione delle nuove soluzioni ecologiche, nel prossimo futuro, potrebbe riguardare non solo le autostrada, ma anche marciapiedi, parapetti e altre strutture». E nel frattempo lo studioso sta verificando la possibilità d’utilizzo degli additivi vegetali per creare un asfalto diverso dal quale sia possibile  rimuovere neve e ghiaccio.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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