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La chimica verde unita per l’energia del futuro

Al via Spring, cluster Tecnologico Nazionale della chimica green, che vuole incoraggiare R&D e puntare su biomasse e bioraffinerie nel segno della sostenibilità

Scritto da il 21 maggio 2014 alle 8:30 | 1 commento

La chimica verde unita per l’energia del futuro

Photo: IRRI Images


Bioeconomia, chimica verde, bioraffinerie di terza generazione: tutto questo rientra negli obiettivi del Cluster Tecnologico Nazionale della “Chimica Verde” Spring – Sustainable Processes and Resources for Innovation and National Growth. Appena presentato ufficialmente, Spring è stato fondato da Biochemtex, Novamont e Versalis oltre che da Federchimica, ed è un’associazione senza scopo di lucro che raggruppa più di 100 soci, tutte realtà che a diverso titolo operano nell’ambito della bioeconomia e che rappresentano l’intera filiera italiana della chimica “verde”.
Spring è da intendersi anche come primavera, ossia l’inizio di una stagione che possa promuovere innovazione e ricerca in chiave green. Ed è questo ciò a cui mira questo raggruppamento: l’obiettivo, infatti, è quello di incoraggiare lo sviluppo delle bioindustrie in Italia attraverso un approccio olistico all’innovazione, volto a rilanciare la chimica italiana sotto il segno della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. L’intento è di stimolare la ricerca e gli investimenti in nuove tecnologie, in costante dialogo con gli attori del territorio, e di perseguire i più recenti orientamenti dell’Unione Europea nel campo della bioeconomia.
Spring, in particolare, mira allo sviluppo di filiere integrate basate sulla produzione sostenibile di biomasse e su processi di bioraffineria a basso impatto ambientale, coinvolgendo in un’ottica sistemica gli attori del territorio: mondo agricolo, istituti di ricerca, università e istituzioni locali.

In generale, fa parte degli otto cluster tecnologici nazionali promossi dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per identificare le realtà (aggregazioni organizzate di imprese, università, istituzioni pubbliche e private di ricerca…) in grado di promuovere una crescita economica sostenibile in linea con le priorità dettate dal Programma Quadro per la Ricerca Europea Horizon 2020 (il più grande programma di ricerca e innovazione dell’UE con 79 miliardi di euro di finanziamenti disponibili in 7 anni – 2014-2020).


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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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