rendimento energetico
Efficienza non recepita
Arriva dalla Commissione europea un primo avviso per il non recepimento da parte dell'Italia della direttiva 2010/31 sull'efficienza energetica
Guai in vista per l’Italia sull‘efficienza energetica. Dalla Commissione europea, infatti, è arrivato un parere motivato all’Italia all’interno della procedura d’infrazione sulla Direttiva per l’efficienza energetica degli edifici che avrebbe dovuto essere recepita entro il 9 luglio 2012.
L’Italia, però, non è la sola a essere sul banco degli imputati, poichè lo stesso procedimento è stato inviato anche a Grecia, Portogallo e Bulgaria, ma quest’ultima ha recepito la direttiva in questione il 5 febbraio. Se i tre stati membri rimasti inadempienti non recepiranno la direttiva 2010/31/UE entro e non oltre due mesi la Commissione europea riferirà alla Corte di giustizia.
Con il parere motivato, la Commissione “invita la Bulgaria, la Grecia, l’Italia e il Portogallo ad adottare misure nazionali in materia di efficienza energetica negli edifici, chiedendo loro di comunicare alla stessa le misure di attuazione per la direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia”.
“La Direttiva 2010/31/UE – prosegue la Commissione – doveva essere recepita nel diritto nazionale entro il 9 luglio 2012 e ai sensi della presente direttiva, gli Stati membri devono stabilire e applicare le norme minime di rendimento energetico agli edifici nuovi ed esistenti, e garantire la certificazione della prestazione energetica e l’ispezione regolare degli impianti di riscaldamento e di condizionamento”.
E non solo. Oltre a ciò la direttiva impone agli Stati membri di garantire che entro il 2021 tutti i nuovi edifici siano “a energia quasi zero”, ossia per lo meno superiori all’odierna classe A. Nell’Unione europea gli edifici sono responsabili per circa il 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di CO2.
Per questo motivo la normativa europea punta molto a ridurre il consumo energetico degli edifici, anche perchè senza interventi decisi nel settore sarà difficile raggiungere gli obiettivi vincolanti del 20/20/20 al 2020. Se si dovesse arrivare alla procedura d’infrazione le multe per l’Italia sarebbero ingenti, tra i 300mila e i 500mila euro al giorno.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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