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Efficienza dal mare

Un nuovo isolante derivato dalla Posidonia offre ottime prestazioni e risolve il problema delle biomasse sulle spiagge

Scritto da il 24 giugno 2014 alle 9:30 | 0 commenti

Efficienza dal mare

Da problema a risorsa. Questo paradigma, tipico del nuovo pensiero ecologista, è alla base di una nuova iniziativa che riguarda la bioedilizia in Sardegna. Protagonista la Posidonia, pianta marina indispensabile agli ecosistemi che però quando si spiaggia naturalmente diventa un problema da rimuovere e conferire in discarica. L’idea di utilizzare la Posidonia accumulata sugli arenili per la bioedilizia è dell’imprenditrice Daniela Ducato e di Alessio Satta, direttore generale dell’Agenzia Conservatoria delle Coste dell’assessorato alla difesa dell’ambiente della Sardegna. La pianta sarà utilizzata per realizzare una fibra, la “lana di mare” brevettata dall’azienda Edilana Group, industria attiva nel campo della bioedilizia e dell’efficienza energetica e acustica. Edimare, una controllata del gruppo utilizza la Posidonia, unita alla lana di pecora per fare tetti ad alta efficienza che garantiscono così fino al 30% d’efficienza rispetto al legno e altri materiali naturali, svolgendo comunque la funzione di “sequestro” della CO2.

L’utilizzo della Posidonia spiaggiata risolve il problema dell’eccesso di biomassa sugli arenili che spesso non viene smaltita dal mare e va in decomposizione, creando situazioni d’emergenza ambientale, con degli elevati costi per gli enti locali che devono rimuovere e conferire in discarica elevate quantità di biomassa. Per questo motivo la Conservatoria delle Coste ha accolto le richieste d’aiuto da parte di diversi enti locali, attivando un tavolo tecnico con l’assessorato degli enti locali e alcune aree marine protette.

«In quest’ottica è nata un anno fa una positiva interlocuzione da parte di Comuni e Istituzioni con Edilana Group. – spiega Satta – Insieme si è raggiunto un ottimo risultato. Ben vengano le collaborazioni tra pubblico e privato quando queste permettono in modo concreto di risparmiare denaro pubblico, trasformando un problema ambientale in opportunità innovative che producono lavoro, fanno bene al clima del pianeta, e quindi traducono nella pratica i principi dello sviluppo sostenibile».

L’iniziativa, per ora, riguarda Alghero dove il surplus di Posidonia ha causato in alcuni siti problematiche ambientali e igienico-sanitarie, generando costi di smaltimento di circa un milione di euro, una spesa insostenibile per le casse comunali, mentre altri progetti sperimentali sono stati avviati nei comuni di Alborea in provincia di Oristano e di Villasimius nei pressi di Cagliari.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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