***ATTENZIONE***
VERSIONE OLD DI TEKNECO AGGIORNATA SINO A GENNAIO 2017
Clicca qui per visualizzare il nuovo sito
20.000 leghe nel rumore | Tekneco

news

20.000 leghe nel rumore

L'inquinamento acustico riguarderebbe anche le profondità marine e a riemetterci sarebbero i cetacei

Scritto da il 09 giugno 2014 alle 11:00 | 0 commenti

20.000 leghe nel rumore

Di solito si pensa che le profondità marine sia luoghi di grande quiete perchè sott’acqua il nostro udito sente molti meno stimoli, ma non per tutti i frequentatori degli abissi è così. Il rumore delle navi in mare aperto, infatti, disturba le balene al punto da influenzarne, in negativo, la riproduzione. L’allarme arriva da un docente dell’Università di Pavia, Gianni Pavan, che ha reso noto alcuni dati sull’inquinamento acustico sottomarino.

«Abbiamo negli oceani milioni di navi che fanno rumore – spiega il docente universitario – producono un tappeto sonoro a bassa frequenza che ha un impatto significativo sugli animali, impedisce la loro comunicazione, provoca stress, l’abbandono di determinate aree marine e impedisce alle balene di corteggiarsi».

Alcune balene, come le megattere si “corteggiano” anche a 400 chilometri di distanza utilizzando le bassissime frequenze che vengono mascherate dal rumore delle navi.

«Ciò ha un grave impatto sulla loro riproduzione», prosegue il ricercatore che aggiunge:«Le misure del rumore in acqua sono completamente diverse da quelle in aria: se all’aperto 20-30 decibel rendono per un uomo un ambiente silenzioso e 100-110 lo rendono molto rumoroso, in acqua si raggiungono i 180-190 decibel di rumorosità e una nave può arrivare a produrne tanti. A quei livelli, per una balena, sarebbe come per un uomo avere accanto un jet al decollo». In mare le basse frequenze si propagano a grande distanze perchè l’acqua, al contrario dell’aria non è elastica e non assorbe i suoni».

Le basse in acqua, infatti, sono state utilizzate a lungo per la comunicazione con i sommergibili militari proprio per la loro capacità d’attraversare delle lunghe distanze, senza perdite qualitative sul fronte delle informazioni. Le ricerche degli scienziati sul fenomeno sono nate in base alle preoccupazioni circa il rumore prodotto da episodi acuti come i sonar e la ricerca petrolifera e si sono poi diffuse a quelle sul traffico navale e su altre fonti d’inquinamento acustico marino.


Rispondi

Nome (richiesto)

Email (richiesta, non verrà pubblicata)

Sito web (opzionale)


Condividi


Tag


L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


Il solare termico, corso online
Focus, la rivoluzione della domotica
Klimahouse 2017
RUBNER
AQUAFARM
BANCA ETICA
SIFET
BUILDING INNOVATION

ANICA
tekneco è anche una rivista
la tua azienda su google maps

Più letti della settimana



Continua a seguire Tekneco anche su Facebook:

Altri articoli in Ecologia
8638198650_61c33ccf17_o
La mossa dell’elettrico

Per rendere realtà un nuovo modello di mobilità sostenibile la strategia più efficace sarà l’electromobility, o e-mobility. Ecco come le città d’Europa e d’Italia si preparano al grande salto

05-giugno-2017-tekneco-WED
L’unica Terra che abbiamo

Perché il 5 giugno si festeggia la Giornata mondiale dell’ambiente, quest'anno dedicata a piccole isole e clima

Close