Costruire sostenibile
Edilizia: in Toscana il legno si mette in rete
Al via nella Regione Toscana "Filiera Legno Edilizia Mediterranea", un'iniziativa nata per valorizzare il legno nell'edilizia sostenibile
“Filiera Legno Edilizia Mediterranea” è questo il nome scelto per la Rete voluta dalla Regione Toscana e da Uncem, in collaborazione con Confindustria Toscana, che ha come obiettivo quello di sostenere la promozione del legno toscano nell’edilizia sostenibile. Si tratta, secondo alcuni osservatori, di un settore che ha grandi possibilità di crescita anche in funzione del fatto che nella regione ci sono importanti patrimoni boschivi di qualità.
«L’uso del legno nella struttura degli edifici è una innovazione di particolare rilievo – afferma l’ assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca – e può consentire di avviare un processo economico virtuoso per rilanciare tutto il settore collegato con l’edilizia di qualitá in Toscana. I dati a disposizione dimostrano come la Toscana sia ancora in ritardo rispetto ad altre regioni.
Però, giá a partire dal bando su bioarchitettura e bioedilizia, che ha permesso con 13 milioni di euro di finanziare 18 progetti (sui 51 totali presentati), ci sono volontá ed interesse ad investire risorse e sviluppare una filiera che ha enormi potenzialitá».
Gli obiettivi principali dell’iniziativa sono: valorizzazione delle risorse boschive toscane, rafforzamento della filiera toscana legno-edilizia-energia, sviluppo di attivitá comuni di ricerca e sviluppo, formazione degli addetti al settore, sostegno legale e normativo, realizzazione di costruzioni ecoefficienti chiavi in mano, definizione di linee comuni di marketing e accesso al mercato in forma associata, riduzione dei costi dei servizi di assistenza e servizio post-vendita alla clientela.
«La Toscana, con oltre 1 milione di ettari di superficie forestale, che copre il 47% del territorio regionale vanta un primato in Italia. Questo grande patrimonio, che oggi è utilizzato in minima parte (circa 2 milioni di metri cubi, il 40% dell’accrescimento annuo che è pari a 5 milioni di metri cubi) ha una potenzialitá enorme – ha detto l’assessore agricoltura Gianni Salvadori – e noi crediamo che sia giusto investire su di esso. Crediamo che sia giunto il momento di ritornare a coltivare il bosco e usare il legno per invertire la dipendenza da fonti energetiche fossili, per l’utilizzo del legname in edilizia, per garantire lavoro alle imprese e ai professionisti del settore e per mantenere il presidio del territorio nelle zone collinari e montane. Tutto questo – ha aggiunto Salvadori – vuol dire non solo valorizzare una grande risorsa della Toscana (presto contiamo di avere anche una certificazione “legno di Toscana”) ma anche prevenire il dissesto idrogeologico e lavorare perchè non si ripetano gli eventi alluvionali e franosi che stanno disastrando la Toscana. Su questo la Regione è impegnata e su questo abbiamo impostato varie azioni del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020».
La Regione effettuerà, per favorire l’iniziativa, una serie di azioni come: la creazione di una borsa regionale del legno (simile a quella in vigore in Provincia di Trento), il sostegno alla ricerca applicata a prodotti e processi basati sul legno toscano, la creazione di una chiara linea guida per la redazione di bandi di appalto finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche (con premialitá per l’uso di materie prime da filiera corta), l’adozione di un sistema regionale di certificazione di sostenibilitá dell’edilizia pubblica e privata, informazione al cittadino, alle imprese e agli enti pubblici (attraverso uno sportello informativo e campagne di comunicazione), il sostegno alla formazione per gli operatori del settore, alla certificazione della gestione forestale sostenibile (attraverso lo schema della Foresta Modello e i protocolli Pefc e Fsc) e alle imprese agricole, di trasformazione e di produzione.
«L’obiettivo prioritario – ha detto il presidente della Rete Francesco Campigli - è la diffusione di un sistema tecnologico innovativo per realizzare edifici con struttura portante in legno e con prestazioni energetico ambientali particolarmente elevate. Come, ad esempio, l’intervento realizzato a Montaione da Publicasa S.p.A., che ha consumi di 23 Kwh/mq anno, corrispondenti ad un decimo dei consumi ordinari. L’esperienza di tutti i soggetti che fanno e faranno parte della Rete consentirá di individuare con esattezza le difficoltà informative, culturali, scientifiche, procedurali e legislative che hanno ritardato la diffusione dell’edilizia sostenibile toscana».
Della Rete fanno parte undici aziende toscane: Arredoline Costruzioni srl, Bgreen srl, Bba-Architetti & Partners srl, Campigli legnami Sas, Consorzio Arcale, Cooperativa Termas, Frangerini Impresa srl, HS ingegneria srl, I+ srl, Legnopiú srl, Epsus Musa srl.
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Tag
- dissesto idrogeologico
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- sostenibilità
L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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