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Legno, come riconoscere la qualità | Tekneco

interviste

Legno, come riconoscere la qualità

Sandro Gennaro, AD dell’azienda Lumar Biohaus S.r.l., ci spiega quali sono i parametri per riconoscere una costruzione in legno di qualità

Scritto da il 15 marzo 2012 alle 8:20 | 1 commento

Legno, come riconoscere la qualità

Photo: Lumar Biohaus S.r.l.


Il legno è un materiale da costruzione che ha numerosi vantaggi. E’ naturale, rinnovabile, solido e resistente ed è un ottimo isolante. Negli ultimi anni l’attenzione di privati e operatori del settore verso questo tipo di costruzioni è aumentata notevolmente e il legno si è fatto largo negli interventi di bioarchitettura o di edilizia sostenibile. Ma come si riconosce una casa in legno di qualità? Bisogna fare attenzione a tutta una serie di elementi, come la provenienza del materiale e i sistemi di costruzione, che concorrono alla valutazione di una costruzione. Tekneco ne ha parlato con Sandro Gennaro, amministratore delegato di Lumar Biohaus S.r.l.,  azienda attiva nel  settore delle case prefabbricate in legno.

Dr. Gennaro, quali accorgimenti concorrono a conferire qualità a una casa in legno?

La qualità di una casa in legno è data da alcuni aspetti fondamentali, che sono l’utilizzo di legnami di provenienza certificata, un sistema certificato di pre-assemblaggio degli elementi e il montaggio degli elementi con speciali tecniche per garantire la tenuta all’aria dell’involucro edilizio.

Da quali caratteristiche si riconosce una casa in legno di qualità?

Una casa il legno di qualità, specialmente una Biohaus, si riconosce innanzitutto dal benessere e dal comfort che regala ai suoi proprietari. Requisiti che dipendono dall’omogeneità della temperature aria-superfici, dal grado di umidità sempre bilanciato, dall’assenza di moti convettivi d’aria e dall’acustica. Per il resto, dal punto di vista estetico, è ormai difficile distinguere una casa in legno da una in muratura, a meno che non vengano scelte soluzioni con legno a vista, che a mio avviso sono adatte solo a certi contesti in cui il legno, una volta subito il processo di ossidazione che gli conferisce una colorazione grigiastra, può ben inserirsi con il paesaggio che lo circonda.

Esistono delle certificazioni per le case in legno? Quali sono?

I marchi di certificazione più noti sono il tedesco RAL rilasciato dall’Otto Graf Instituit di Stoccarda riguardante i sistemi di pre-assemblaggio degli elementi, il montaggio delle finestre in stabilimento e il montaggio degli elementi in cantiere. Poi c’è l’austriaco U che riguarda la qualità della carpenteria in legno, l’europeo CE che valuta l’idoneità dei materiali da costruzione ed infine il PEFC e FSC che riguardano la filiera del legno e la politica di gestione delle foreste.

Come può orientarsi il cliente nella scelta tra gli operatori del mercato?

Credo che requisiti fondamentali oltre alle certificazioni siano l’esperienza e la competenza  che si possono constatare attraverso le referenze aziendali, il numero di anni di attività, le realizzazioni, i settori in cui si opera. Oggi assistiamo a un continuo nascere di nuove realtà e nel mercato della libera concorrenza questo è giusto, ma troppo spesso operatori senza adeguata esperienza si avventurano a promettere ai clienti qualità elevata a basso prezzo, binomio che nelle case in legno non esiste. Questo purtroppo concorre a deludere le aspettative dei committenti e a screditare il sistema costruttivo. Va quindi chiarito che una casa in legno di qualità richiede una notevole ingegnerizzazione del prodotto ed un costoso apparato produttivo, ed offrendo prestazioni di gran lunga superiori ai sistemi costruttivi tradizionali, sia in termini di efficienza energetica che di garanzia, non può costare meno di una casa in muratura di livello medio basso.

Quali vantaggi si ottengono con una casa in legno rispetto a una casa tradizionale?

Ribadisco che il primo vantaggio, che a mio avviso è inestimabile e che si apprezza non appena si abita una casa di legno è il benessere, il secondo è il risparmio energetico ed il terzo è dato dall’assenza delle incognite che sono normalmente presenti in un sistema tradizionale: prezzo-tempistiche-prestazioni. A proposito delle tempistiche va evidenziato che una casa in legno, oltre ad avere tempi di esecuzione molto veloci, 3-5 mesi a seconda delle dimensioni, viene costruita quasi totalmente con tecniche e materiali “a secco”, pertanto subito dopo la sua ultimazione è immediatamente abitabile in condizioni di salubrità, cosa che non avviene in un edificio realizzato con tecniche “a bagnato”, che necessitano di tempi di asciugatura e di smaltimento delle sostanze nocive presenti nei moderni intonaci premiscelati, prima di offrire un ambiente adeguatamente salubre.

Possiamo quantificare i risparmi energetici invece?

Mediamente una casa in legno di buona qualità ha un fabbisogno energetico che varia tra i 50 e i 30 kwh/m2/anno, ovvero come minimo ben al di sotto della metà del fabbisogno di una costruzione in muratura di livello medio, fino ad arrivare allo standard Phassiv Haus che con il nostro sistema costruttivo è già stato raggiunto, con un fabbisogno energetico inferiore a 15 kwh/m2/anno. Aggiungo infine che una casa in legno fa bene all’ambiente perché oltre a consumare poco combustibile, quindi ad immettere minore quantità di CO2 in atmosfera, il legno che viene utilizzato per realizzarla, durante il suo ciclo di crescita accumula nel processo di fotosintesi clorofilliana una quantità di CO2 che viene sottratta all’atmosfera contribuendo al contenimento dell’effetto serra. Inoltre se pensiamo alla fase di dismissione del manufatto, buona parte dei materiali sono riciclabili pertanto la sostenibilità è un argomento indubbiamente importante che pesa in maniera rilevante nella scelta di un sistema costruttivo in legno rispetto all’edilizia tradizionale.


Commenti

È stato inserito 1 commento.

  • vincenzo
    scrive il 15 marzo 2012 alle ore 16:58

    BUONASERA,e' in atto un progetto che poi vedrete per preventivarmi costo della bifamiliare in bioedilizia....

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L'autore

Roberta Pizzolante

Giornalista pubblicista dal 2005 e scrive di scienza, ambiente, energia, diritti umani e questioni etiche e sociali. Salentina di nascita, romana d’adozione, è laureata in Sociologia e ha un master in “Le scienze della vita nel giornalismo e nei rapporti politico-istituzionali” conseguito alla Sapienza. Fa parte della redazione di Galileo e Sapere e collabora con Le Scienze, Mente & Cervello, Terre di Mezzo street Magazine.


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