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Ecologia

Le buone pratiche nell’uso dell’acqua

La ricerca europea MELIA promuove da sei anni la gestione sostenibile dell’acqua nel Mediterraneo, con workshop in vari paesi e una mostra itinerante

Scritto da il 01 giugno 2012 alle 8:25 | 0 commenti

Le buone pratiche nell’uso dell’acqua

L’acqua è una risorsa strategica. Per la terra, le popolazioni, le economie locali. Lo sanno i membri del progetto di ricerca Melia (Mediterranean Dialogue on Integrated Water Management, www.meliaproject.eu) che da sei anni coinvolge 17 paesi mediterranei e ben 45 partners, tra cui università, ong, centri di ricerca ed enti gestori italiani.

L’obiettivo, come suggerisce il nome del progetto, è promuovere un uso sostenibile ed efficiente delle risorse idriche nei paesi del Mediterraneo, che sono tra le aree del mondo più sofferenti per la scarsità d’acqua e l’inquinamento delle acque potabili. Per diffondere le conoscenze e i risultati ottenuti con la ricerca è stata lanciata nel 2011 la mostra itinerante “Aqua: antiche tecnologie e strategie attuali” che dopo le tappe di Bassano, Venezia e Vicenza, è sbarcata anche alla mostra Greenbuilding 2012 di Verona, presso lo stand di Anab.

L’esposizione mira a sensibilizzare il pubblico attraverso un percorso sugli usi, i miti e le forme di gestione della risorsa acqua nel bacino del Mediterraneo. “Imparare dalle tecnologie tradizionali, dai riti e dai miti dell’acqua, principalmente nella sponda del nord-Africa, è stato appassionante”, spiega l’architetto Chiara Odolini, dell’Università Iuav di Venezia e curatrice italiana della mostra insieme all’architetto Erich Roberto Trevisiol.

“In particolare in Marocco, paese che ha un Plan Vert fin dal 2008 con una gran parte su acqua e recupero di sistemi irrigui antichi, soprattutto nel sud; in Tunisia, dove ricordiamo gli impianti romani e il famoso tempio-scalinata d’acqua, tutt’ora modello idraulico insuperato, i Quanat diffusi in tutta la zona Sahariana, apparati che creano l’acqua nel deserto. Non da ultimo, ben raffigurati nei pannelli di Aqua, gli apparati romani di captazione, distribuzione e quelli tradizionali pugliesi di recupero dell’acqua piovana”.

Acqua e sostenibilità

Ma Aqua offre uno sguardo non solo sulle pratiche più antiche di gestione sostenibile dell’acqua ma anche sui progetti attuali e le nuove tecnologie green. “Centrale è stata l’esperienza del gruppo di ricerca del Csic dell’Andalusia con la città di Siviglia e il suo fito-parco, una specie di tecno-parco dei divertimenti organizzato con mini apparati naturali di depurazione delle acque. E’ visitabile a piedi, si fa colazione in mezzo ai “pond” acquatici e si può alla fine ordinare uno dei modelli da poter portare al proprio paese”, continua Odolini.

Importante nell’ambito del progetto MELIA e della mostra anche il ruolo del Marocco, con un progetto di sviluppo agricolo nel sud del paese incentrato a valorizzare il ruolo delle donne e della Tunisia, che ha messo in atto un sistema poco idroesigente di distribuzione delle acque in agricoltura. Inoltre, la Francia ha promosso i Contratti di Fiume, innovativo strumento di pianificazione del territorio che ha come base la rete idrografica (è applicato anche se in misura minore  in Italia); Malta ha diffuso tecniche e metodiche di un ottimo Centro di ricerca sulla dissalazione dell’acqua marina e l’Italia ha portato buoni esempi con la riqualificazione fluviale in ambito urbano di Canneto sull’Oglio, i Piani dell’acqua della provincia di Venezia e le tecniche a risparmio d’acqua nelle coltivazioni agricole in Puglia.

“Un ruolo chiave di promozione e formazione è quello svolto dal Ciheam-Iam di Bari, che organizza corsi rivolti ai tecnici dei paesi parte del progetto per trasmettere nozioni e tecniche per una buona gestione delle risorse idriche”, spiega Erich Roberto Trevisiol, dell’Iuav di Venezia. “Lo scambio di dati sulla gestione integrata delle acque fra Stati europei e quelli africani è stato fondamentale. Si pensi che nell’ambito del progetto di ricerca sono stati analizzati più di 150 casi studio e tecnologie sia gestionali che realizzative, facendo assistere ai lavori anche un pubblico non esperto”.

La ricerca MELIA e lo scambio di idee e tecniche tra Europa e Africa continuano. La mostra Aqua sarà in giro per i prossimi due anni in vari paesi dell’Europa e del Mediterraneo.


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L'autore

Roberta Pizzolante

Giornalista pubblicista dal 2005 e scrive di scienza, ambiente, energia, diritti umani e questioni etiche e sociali. Salentina di nascita, romana d’adozione, è laureata in Sociologia e ha un master in “Le scienze della vita nel giornalismo e nei rapporti politico-istituzionali” conseguito alla Sapienza. Fa parte della redazione di Galileo e Sapere e collabora con Le Scienze, Mente & Cervello, Terre di Mezzo street Magazine.


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