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Microeolico, l’energia elettrica fatta in casa | Tekneco

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Microeolico, l’energia elettrica fatta in casa

L’eolico di piccola taglia è poco sfruttato in Italia per la presenza di una normativa frammentaria e l’attenzione verso le rinnovabili più "famose"

Scritto da il 27 giugno 2012 alle 9:46 | 7 Commenti

Microeolico, l’energia elettrica fatta in casa

Photo: Una turbina Deltatronic


Non capita spesso di vederli in giro ma in un futuro l’energia eolica potrebbe avere la loro faccia, ovvero “micro”. Impianti di piccola taglia installati sui tetti, nei giardini, sui balconi e collegati a reti locali a bassa tensione o in siti isolati, dove l’allacciamento alla rete elettrica non è praticabile o sarebbe troppo costoso. Insomma, “turbine eoliche domestiche” in grado di rendere autosufficienti dal punto di vista energetico le nostre case. Con il vantaggio, rispetto ai grandi parchi eolici, di un ridotto impatto estetico e ambientale, bassa rumorosità e una buona integrazione architettonica.

Definire il microeolico non è semplice. Generalmente con questo termine si indicano gli impianti sotto i 5 kW per distinguerli dai loro fratelli maggiori, il cosiddetto minieolico, con potenze entro i 200 kW. «Non esiste una classificazione universalmente condivisa. Per esempio, secondo la normativa internazionale IEC 61400-2 tutte le macchine con area spazzata minore di 200 m², pari ad una potenza di circa 100 kW, rientrano nel minieolico», spiega Luciano Pirazzi, segretario scientifico dell’Associazione Nazionale Energia dal Vento (Anev). «Anche nella normativa italiana gli aerogeneratori di piccolissima taglia, ma non inferiori a 1 kW, sono accomunati a quelli di piccola taglia entro i 200 kW e ricevono le stesse incentivazioni».

Utilizzi e incentivi

Secondo i dati Anev, in Italia, sia pure a notevole distanza rispetto agli Usa e al Regno Unito, il ricorso a macchine di piccola taglia tra 1 e 20 kW ha subito una accelerazione nell’ultimo triennio. «Il microeolico entro i 5 kW si applica per lo più a livello residenziale, sui tetti o nei giardini delle case. Particolarmente adatti al contesto urbano sono i generatori ad asse verticale, che si integrano meglio su edifici e condomini e hanno una maggiore resistenza alle variazioni di velocità e direzione dei venti e alla loro turbolenza», spiega Pirazzi. «Per esigenze specifiche, come quelle di una piccola azienda o una fattoria, si tende ad installare impianti mini sino a 200 kW, in grado di produrre quantitativi superiori di energia». I vantaggi sono diversi.

«L’elettricità viene prodotta e consumata in loco e questo evita la dispersione di energia dovuta al trasporto e migliora la funzionalità della rete elettrica in bassa e/o media tensione», aggiunge Pirazzi, che sottolinea il ritorno dell’investimento. «Un impianto da 3 kW, per esempio, a seconda della ventosità e ipotizzando che lavori per 2.000 ore equivalenti, cioè alla sua potenza nominale, produrrà 6.000 kWh, corrispondenti a circa il doppio del consumo medio annuo di una famiglia italiana. Il tutto a fronte di una spesa che si aggira intorno ai 3.000-3.500 euro per kW di potenza, circa 10.000 euro per l’impianto considerato». Da valutare bene però la ventosità del sito scelto, fattore decisivo per un recupero dell’investimento in pochi anni.

Gioca a favore dei microaerogeneratori anche la facilità di installazione. Per le dimensioni ridotte e la minore invasività, questi impianti godono di una procedura semplificata e fino a 60 kW basta una semplice comunicazione per installarli. Interessanti anche gli incentivi: le macchine entro i 200 kW di potenza accedono alla Tariffa fissa onnicomprensiva di 30 cent/€ per ogni kWh prodotto per un periodo di 15 anni. Poi c’è lo scambio sul posto: in caso di allacciamento alla rete elettrica il proprietario può cedere l’energia prodotta in eccesso e prelevarla dalla rete quando necessario ricevendo un rimborso dal Gestore Servizi Elettrici (Gse) in base all’energia scambiata.

«Questi fattori hanno contribuito a rivitalizzare un segmento di mercato che non riusciva a decollare, anche se la crisi finanziaria ha parzialmente frenato gli entusiasmi. Altro effetto positivo della disciplina incentivante è dato dall’aumento di costruttori e distributori del settore, che genera una maggiore ricerca di competitività nei prodotti offerti a tutto vantaggio dell’utente che deve richiedere comunque a sua salvaguardia tutte le possibili garanzie di sicurezza, affidabilità e prestazioni», aggiunge Pirazzi.

Un potenziale non sfruttato

Ma se da un lato il microeolico sembra avere tutte le carte in regola per contribuire alla sfida della generazione elettrica distribuita e all’affrancamento dalle fonti fossili, dall’altro non mancano alcune criticità. Secondo i dati Anev, il numero di aerogeneratori di piccola taglia, installati e in esercizio, è ancora piuttosto modesto, a livello di alcune centinaia. Colpa anche della mancanza di uniformità nelle normative regionali che definiscono i parametri per la loro localizzazione, spiega Pirazzi: «Ogni regione pone delle restrizioni diverse, per esempio la Sicilia impone un limite di 15 metri di altezza per gli impianti. Questa frammentazione impedisce una migliore penetrazione della tecnologia nonostante l’interesse dei consumatori e quello dei produttori, che offrono sempre maggiori innovazioni».

Che il mercato sia vivace non c’è dubbio, come testimonia per esempio l’esperienza della Deltatronic International Srl, azienda elettronica alle porte di Torino che da sei anni è sbarcata nell’eolico e produce microaerogeneratori ad asse orizzontale da 1,5 kW, da 3 kW e da 5 kW. «In Italia lo sviluppo del microeolico non è paragonabile al fotovoltaico, anche se i costi si equivalgono e l’eolico ha una resa più alta dovuta al fatto che il vento soffia in tutte le ore», spiega Luca Bongiovanni, responsabile tecnico e marketing dell’azienda, che annovera tra i suoi clienti Enel.si, Leroy Merlin e Fiamm Spa. «Abbiamo fatto 10-15 installazioni, al sud e al centro nord, ma la maggior parte dei prodotti li vendiamo all’estero. Ciò si spiega con una certa diffidenza verso gli incentivi, a causa alle difficoltà nello stilare piani precisi sull’investimento dovute al fatto che, a differenza del grande eolico per cui avvengono lunghe campagne anemometriche, qui si deve essere più sbrigativi e lavorare su medie presunte e talvolta poco precise». Ma un ruolo ce l’ha anche la crisi: «Abbiamo fatto grandi investimenti negli ultimi due anni per essere all’avanguardia con le nostre turbine ad orientamento automatico e basso numero di giri, 400 al minuto, nonostante i costi della materia prima siano raddoppiati. Anche questo non aiuta la penetrazione dell’eolico di piccola taglia perché mantiene alti i prezzi finali».

Attiva sul fronte della ricerca e sviluppo è anche la Tozzi Nord, che di recente ha progettato un prototipo di turbina da 1,5 kW. «Registriamo un’elevata richiesta di microeolico per applicazioni urbane, tuttavia la tariffa incentivante consente un investimento più redditizio con turbine di potenza maggiore», spiega Marco Alessandra, dell’Ufficio Comunicazione della Tozzi Nord. «Il nostro aerogeneratore ad asse orizzontale TN535 da 10 kW, progettato per installazioni in agriturismi, aziende agricole, centri commerciali, camping, piccole e medie imprese e pubbliche amministrazioni, è in grado di offrire elevate capacità di produzione energetica anche in siti con bassi regimi di vento, 35.000 kWh ad una ventosità di 5 m/s. Abbiamo effettuato oltre 50 installazioni in Italia e in Europa per oltre 1 milione di ore di funzionamento».


Commenti

Ci sono 7 commenti.

  • geol eliseo ziccardi
    scrive il 04 luglio 2012 alle ore 12:41

    E' interessante, approfondirò il problema del microeolico e minieolico; sarebbe interessante conoscere le quotazioni attuali per insediamenti differenziati rispetto ai Kwh prodotti, salve ez

  • antonio troncone
    scrive il 31 ottobre 2012 alle ore 11:54

    Vorrei approfondire anch'io il microeolico ad asse verticale anzi avrei bisogno di effettuare delle prove su una turbina gia' assemblata per rilevare la caratteristica potenza/velocita' del vento. Sapreste darmi qualche indicazione qua vicino?(lecce,taranto,brindisi,bari...) grazie Antonio Troncone

  • paolo
    scrive il 05 marzo 2013 alle ore 12:56

    richiesta preventivo per un impianto microeolico potenza kw da 6 per la propria abitazione,sita a troia (fg) in c/da fontanelle,2.

  • alessandro scammacca
    scrive il 31 marzo 2013 alle ore 17:38

    Salve desideravo essere contattato per avere maggiori informazioni riguardo un impianto eolico verticale da 3kw. il mio numero è 3394376543(preferibilmente dopo le 14:30)grazie

  • Gianni Di Francesco
    scrive il 03 aprile 2013 alle ore 17:48

    Salve desideravo essere contattato per avere maggiori informazioni riguardo un impianto eolico verticale da 1,5-3kw

  • alberto
    scrive il 18 maggio 2013 alle ore 20:03

    salve potrei avere informazioni sul microeolico con impianto posto fuori dalla finestra di casa ? grazie

  • Angelo
    scrive il 21 gennaio 2016 alle ore 21:59

    Possibile sapere se esiste un modello che funzioni davvero da installare sul tetto di un autocaravan di ottimo livello? Vorrei se si può ricevere una immagine ed il prezzo. Premesso che sono intenzionato all'acquisto comunico che dovrebbe caricare 260 Ah a silicone (batteria servizi). Spero in una celere risposta nell'occasione porgo i saluti. Angelo Di Benimeo.

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L'autore

Roberta Pizzolante

Giornalista pubblicista dal 2005 e scrive di scienza, ambiente, energia, diritti umani e questioni etiche e sociali. Salentina di nascita, romana d’adozione, è laureata in Sociologia e ha un master in “Le scienze della vita nel giornalismo e nei rapporti politico-istituzionali” conseguito alla Sapienza. Fa parte della redazione di Galileo e Sapere e collabora con Le Scienze, Mente & Cervello, Terre di Mezzo street Magazine.


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