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Architetti per la protezione civile

Al via il seminario d'aggiornamento per gli architetti impegnati sul fronte della protezione civile per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio delle città

Scritto da il 27 febbraio 2014 alle 8:30 | 0 commenti

Architetti per la protezione civile

É in partenza la seconda edizione del seminario d’aggiornamento sulla “rete dei presidii degli architetti per la protezione civile”, che è stata istituita dal Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, su tutto il territorio nazionale che ha come obiettivo quello d’offrire la professionalità degli architetti italiani al servizio dei cittadini, per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio delle città.

«Per scongiurare il ripetersi dei tragici disastri ambientali che sempre piú spesso flagellano i nostri territori – afferma Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio nazionale degli architetti – occorre che la manutenzione e, conseguentemente la prevenzione, diventino la prima vera infrastruttura del Paese. Il territorio va pianificato e va fermato l’abusivismo, anteponendo il recupero e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente a nuovo consumo di suolo, con l’obiettivo di ridurre progressivamente i gravi rischi idrogeologici a cui è sottoposto gran parte del Paese».

L’idea è quella di radicare la rete su tutto il territorio nazionale, utilizzando gli architetti per la difesa e la valorizzazione sia dell’ambiente, sia del territorio. Quasi tutti gli ordini italiani infatti hanno aderito all’iniziativa, realizzando una serie di presidi locali, composti da architetti giá formati nella gestione tecnica dell’emergenza, seguendo le linee di un protocollo d’intesa tra il Consiglio nazionale e il dipartimento della Protezione civile.

La realtà sulla quale vuole intervenire la rete è quella costituita dai 6.633 i comuni italiani in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico, l’82% del totale, dove risiedono ben sei milioni di cittadini che sono esposti al pericolo di frane o alluvioni. E si tratta di un pericolo in aumento visto che negli ultimi dieci anni sono state edificate nuove strutture in zone esposte a pericolo di frane e alluvioni.

«Buona parte dei presidii locali sono giá organizzati – prosegue La Mendola – con appositi coordinamenti regionali che, specie in fase di emergenza, assicurano un efficiente raccordo con il Consiglio nazionale e con il dipartimento della Protezione Civile, mentre altri hanno scelto la formula del coordinamento interprovinciale».

Su questa attività si sono già attivati gli Ordini degli Architetti di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Campania, Molise, Puglia, Basilicata e Sicilia.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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