Green Economy
Turismo più sostenibile ed efficiente
Arriva da Rio+20 un appello per un industria turistica più green. E i numeri fanno già impressione, anche in Italia, con un 9% di PIL
In occasione della Conferenza mondiale sull’ambiente di Rio de Janeiro del 2012, al di là degli insoddisfacenti risultati generali, il Ministro del Turismo del Brasile Gastao Vieira ha fatto notare come il turismo sia «interconnesso con i sette temi principali in discussione a Rio+20 – posti di lavoro, energia, città, cibo, acqua, oceani e disastri – e può essere un fattore di sviluppo per i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo allo stesso modo».
«Essere verdi – ha aggiunto Arab Hoballah, responsabile del settore consumo e produzione dell’Unep, il programma per l’ambiente delle Nazioni Unite – è spesso associata ad un aumento dei costi per le imprese. Tuttavia, l’essenza dell’innovazione è quella di identificare le opportunità e le soluzioni meno costose, separando la crescita del turismo dall’uso delle risorse e degli impatti ambientali e utilizzando le risorse stesse in modo più efficiente. L’innovazione verde nel settore del turismo è in grado di migliorare i modelli di business esistenti, portando risultati positivi per le imprese, per i clienti, le pubbliche amministrazioni e le comunità locali attraverso la creazione di posti di lavoro e il miglioramento delle condizioni di vita».
«Con un miliardo di turisti internazionali attesi per il 2012 – è l’interpretazione di Márcio Favilla, direttore esecutivo per la competitività, relazioni esterne e partnership del WTO – è più importante che mai sostenere l’innovazione verde come catalizzatore di crescita sostenibile del settore».
D’altronde quella dei viaggi e del turismo è la più grande e dinamica industria dell’economia globale, rappresentando da sola il il 9% del PIL globale e impiegando l’8% degli occupati di tutto il mondo. E non va peggio in Italia, dove il settore, incluso tutto l’indotto, secondo il World Travel & Tourism Council, dà un contributo di136,1 miliardi di euro, ovvero l’8,6% del PIL. In fondo non stupisce neanche se consideriamo che il Belpaese è la quinta meta in assoluto preferita dai turisti di tutto il Pianeta.
E sulla nostra industria turistica GreenItaly, il rapporto sulla green economy di Symbola e Unioncamere, mette in evidenza un dato di tendenza molto più importante di quanto ci aspetteremmo: «Tra le attività terziarie, che, seppur meno impegnate nel campo della sostenibilità, vedono al loro interno emergere il turismo (25,5%) assieme ai servizi di trasporto-logistica (27,7%), dove la quota di imprese che investono nel green supera la media generale (23,9%)». Un’impresa turistica su quattro, insomma, ha già intrapreso la strada verde.
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L'autore
Marco Gisotti
Direttore scientifico di Green factor, ha creato e dirige dal 2005 il Master in Comunicazione ambientale del Centro studi CTS con il Dipartimento di scienze della comunicazione della Sapienza di Roma e l’ENEA. È autore, con Tessa Gelisio, di “Guida ai green jobs. Come l’ambiente sta cambiando il mondo del lavoro” (Edizioni ambiente).
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