Risorse energetiche
Gas e petrolio: chi ha paura del fracking?
L’UE propone una regolamentazione per l’estrazione di petrolio e gas con la discussa tecnica del fracking, conosciuta anche come “frattura idraulica”
Fermare il fracking o autorizzarne l’uso perché abbiamo sempre più bisogno di tenere il passo con gli altri paesi in fatto di risorse energetiche? Ne dibatte, indirettamente, il neo premier Letta che insieme alle rinnovabili vorrebbe puntare sul gas estratto con questa tecnica. Ne discutono e manifestano i parlamentari europei, chi entusiasta e chi preoccupato. Ci ragiona sopra la Commissione europea che sa che prima o poi dovrà fare delle regole a proposito.
Il fracking è quella tecnica che consente di estrarre petrolio o gas naturale da punti del sottosuolo fino a pochi anni fa di fatto irraggiungibili. In italiano il termine esatto sarebbe “frattura idraulica” perché si tratta di creare delle fratture vere e proprie nel sottosuolo (o di allargarne altre già esistenti) introducendo acqua a fortissima pressione.
Il problema è che il fracking, oggi di gran moda per sfruttare risorse fino ad oggi inutilizzabili, è molto controverso per almeno due ragioni.
La prima è che l’acqua usata deve essere addizionata da sostanze chimiche ritenute dannose per l’ambiente e quindi per la salute pubblica. La seconda è che queste “fratture” creerebbero o potrebbero creare piccoli eventi sismici.
Hanno fatto molto scalpore le recenti dichiarazioni di Grillo, secondo cui il terremoto dell’anno scorso in Emilia Romagna sarebbe da ricondurre al fracking praticato in quella regione: accusa per la quale, è bene dirlo, non esistono prove a sostegno. Ma la preoccupazione permane.
Al punto che il commissario europeo per l’energia, Guenther Oettinger, ha dovuto annunciare che già entro il 2013 l’Unione europea dovrà emanare una regolamentazione per il fracking: «Anche a livello dell’Ue quest’anno ci si confronterà meglio con il tema fracking e della difesa dell’ambiente».
«La protezione di aree dove ci sono bacini idrici, come nel caso del lago di Costanza (noto lago al confine tra Germania, Svizzera e Austria, ndr), è assolutamente giusta. Se oggi concediamo permessi per trivellazioni di prova, in alcuni anni saremo molto più preparati e ne sapremo di più anche sui costi. Questa è una cosa assolutamente da consigliare per un Paese di ingegneri come la Germania». Per ovvie ragioni di appartenenza Oettinger parla della sua patria, ma la cosa riguarda tutti i paesi dell’Unione, Italia inclusa.
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L'autore
Marco Gisotti
Direttore scientifico di Green factor, ha creato e dirige dal 2005 il Master in Comunicazione ambientale del Centro studi CTS con il Dipartimento di scienze della comunicazione della Sapienza di Roma e l’ENEA. È autore, con Tessa Gelisio, di “Guida ai green jobs. Come l’ambiente sta cambiando il mondo del lavoro” (Edizioni ambiente).
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