Clima
COP21 di Parigi, il testo dell’accordo disponibile in italiano
Conoscere il testo dell'accordo Cop21 è fondamentale per fare pressione sul rispetto degli impegni degli Stati
Photo: Grant Neufeld
Sono passati poco più di due mesi dalla firma dell’accordo della COP21 di Parigi da parte di tutti i 195 Stati partecipanti e dell’Unione Europea. Assieme al testo dell’Enciclica di Papa Francesco, Laudato Sì, l’accordo parigino rappresenta il documento più importante del XXI Secolo per la salvaguardia del Pianeta.
Un punto d’arrivo che è stato soprattutto un grande punto di partenza per affrontare, a livello globale, la crisi climatica.
Il testo è ora disponibile anche in italiano. La traduzione è stata realizzata da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e sebbene – come scriva l’associazione – non sia la versione ufficiale, permetterà a tutti di poter leggere ed approfondire i 29 articoli dello storico accordo che, ricordiamolo, entrerà in vigore nel 2020 ma prevede una serie di passaggi rilevanti già a partire dall’anno in corso. Dagli Stati, all’industria, dai cittadini alle associazioni, tutti sono chiamati a fare la propria parte per far sì che l’aumento delle temperature globali nel 2100 sia sotto i 2°.
Cittadini ed associazioni hanno l’importante ruolo di tenere sotto osservazione i passi che le istituzioni dovranno fare e spronarle in tale direzione. Edo Ronchi, presidente della Fondazione, commentando la presentazione della versione tradotta, ha infatti ricordato come ora sia fondamentale gestire l’accordo per poter “rafforzare una svolta climatica e sostenere uno sviluppo della green economy”. Anche per questo è importante poter leggere direttamente nella propria lingua il testo del primo accordo, realmente globale, finalizzato a regolare le emissioni di gas serra del pianeta. L’attuale piano di attacco ai cambiamenti climatici prevede da parte degli stati l’adozione di politiche di adattamento e impegni nazionali di riduzione delle emissioni, con verifiche periodiche ed aggiornamenti globali. Il primo resoconto dei risultati verrà realizzato nel 2023 e successivamente ogni cinque anni.
L’obiettivo raggiunto in sede di COP21 è di non aumentare la temperatura media globale di oltre 1,5°C, entro il 2100, rispetto alla temperatura dell’era preindustriale e di lavorare affinché già dalla seconda metà di questo secolo vi sia un azzeramento delle emissioni globali nette di gas serra. Ricorda Edo Ronchi come il processo globale messo in moto dal documento “avrà rilevanti impatti sugli investimenti mondali nelle fonti fossili (è prevedibile, e previsto, un calo di quelli nel petrolio e nel carbone); innescherà un assai probabile ulteriore balzo di quelli nelle rinnovabili, nel risparmio energetico, nella mobilità sostenibile e un generale maggiore impegno nell’eco-innovazione”. Ad oggi, però, gli impegni nazionali dichiarati dai paesi firmatari sono necessari ma non sufficienti per contenere l’aumento della temperatura all’obiettivo 1,5° e, anzi, sarebbero ben oltre l’innalzamento ritenuto limite dei 2 gradi.
A tal riguardo commenta Ronchi:
“Anche l’Europa e l’Italia dovrebbero cambiare passo per fare la loro parte sulla via del miglioramento dei rispettivi impegni per il nuovo target di 1,5 °C. L’Europa migliorando i target al 2030 delle rinnovabili e dell’efficienza energetica e l’Italia migliorando la strumentazione e le sue politiche per la mitigazione climatica come occasione di consolidamento della ripresa economica in atto, consolidamento e riqualificazione del suo sviluppo. Per ora non pare che vi sia in Italia una sufficiente consapevolezza politica dei potenziali positivi di più incisive misure climatiche: per l’efficienza il risparmio energetico e lo sviluppo di fonti energetiche nazionali rinnovabili, per il risparmio, il riciclo e la rinnovabilità dei materiali in un’ottica di circular economy, per una mobilità più sostenibile, città meno inquinate e più vivibili, per migliorare la qualità del territorio e meglio tutelare e valorizzare quella grande risorsa nazionale che è costituita dal nostro capitale naturale e culturale”.
Come dire: la ricetta si conosce. L’impegno di tutti è fondamentale per attuarla.
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L'autore
Letizia Palmisano
Giornalista dal 2009, esperta di tematiche ambientali e “green” e social media manager. Collabora con alcune delle principali testate eco e scrive sul suo blog letiziapalmisano.it. È consulente sulla comunicazione 2.0 di aziende ed eventi green e docente di social media marketing. In 3 aggettivi: ecologista, netizen e locavora (quando si può).
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