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Carbon Tax e Sugar Tax per migliorare salute e ambiente

riduzione emissioni

Carbon tax e sugar tax per migliorare salute e ambiente

La proposta arriva dall'Università di Oxford: carbon tax sul cibo e sugar tax sulle bevande zuccherate potrebbero diminuire emissioni di CO2

Scritto da il 04 febbraio 2016 alle 8:45 | 0 commenti

Carbon tax e sugar tax per migliorare salute e ambiente

Una “carbon tax” sul cibo a seconda dell’impronta ecologica ed una “sugar tax” del 20% sulle bevande zuccherate potrebbero essere la soluzione per aiutare l’ambiente e ridurre i gas serra, ma soprattutto per portare benefici alla salute dei cittadini.

La proposta arriva dall’Università di Oxford pubblicata sulla rivista BMC , secondo cui, le due tasse potrebbero portare oltre 3 miliardi di sterline nelle casse britanniche che salirebbero fino a 3,4 miliardi aggiungendo la tassa sulle bibite. Tale cifra, evidenziano, potrebbe essere destinata a sussidi per gli alimenti a basse emissioni. Grazie alla “carbon tax”, secondo i ricercatori, le emissioni del Regno Unito calerebbero tra i 16,5 e 18,9 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Ci sarebbe, inoltre, un significativo miglioramento sulla percentuale di morti per malattie cardiache e cancro, attribuibile alla diminuzione dei consumi di carne di manzo e agnello e l’aumento di quelli di maiale e pollame, si tratterebbe di un diverso consumo di grassi e di un maggior consumo di fibre. In base alla proposta dei ricercatori, l’imposta su 100 g di carne di manzo ne aumenterebbe il prezzo di 1.79 sterline, mentre nel caso delle uova il costo salirebbe di 0.03 sterline. il cambiamento di stile alimentare stimolato dall’introduzione delle imposte potrebbe aiutare il Regno Unito a raggiunge il suo obiettivo di tagliare le emissioni di CO2 dell’80 per cento entro la metà del secolo.

Ma cosa è la Carbon Tax? È un esempio di ecotassa proposta dagli economisti e tassa un “male” ossia le risorse energetiche che emettono biossido di carbonio nell’atmosfera. Secondo questo strumento di politica fiscale ogni tonnellata di inquinamento da anidride carbonica rilasciata dai combustibili fossili dovrebbe essere soggetta ad un’aliquota fissata dal governo. La logica è quella del “chi inquina paga” e in questo modo si troverebbe una soluzione incisiva quanto traumatica per chi non ha interesse ad ostacolare il riscaldamento globale. In Italia la carbon tax è stata introdotta nel 1998 con l’art. 8 della legge n. 448 all’indomani delle conclusioni della conferenza di Kyoto del dicembre del 1997. Nel 2012, il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sulla delega fiscale, diviso in 3 diversi settori di cui uno dedicato al riordino della tassazione ambientale al fine di promuovere la crescita e l’internalizzazione dei costi ambientali nelle spese di produzione. Tra le intenzioni del Ministero dell’Ambiente vi è quella di destinare il gettito fiscale conseguente l’introduzione della Carbon Tax al sistema di finanziamento delle fonti rinnovabili.

 


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L'autore

Eleonora L. Moscara

Eleonora L. Moscara, freelance leccese. Inizia a lavorare come giornalista nel 2008 nella redazione tg di un'emittente televisiva locale. Fino ad oggi ha collaborato con diverse testate: dalla carta stampata al web e uffici stampa di vario genere. Si occupa prevalentemente di ambiente e cultura. Scrive sul Nuovo Quotidiano di Puglia e sulla rivista Salento Review. Per Tekneco coordina la redazione web e si occupa della gestione del social media management.


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