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Boschi italiani volano per l’economia e alleati nella riduzione di CO2

sviluppo ecologia

Boschi: volano per l’economia e alleati nella riduzione di CO2

L’industria italiana del legno è la prima in Europa ma con legna che arriva da altri Paesi. I nostri boschi sono sfruttati solo al 30%

Scritto da il 08 luglio 2016 alle 10:39 | 1 commento

Boschi: volano per l’economia e alleati nella riduzione di CO2

Se parliamo di parchi e boschi, ai più (magari provenienti dalle città), nasceranno pensieri legati alle giornate di vacanza e alle passeggiate domenicali. Il loro valore è, però, infinitamente più alto. A porre l’accento sul valore economico e ambientale è stata la tappa di Trento ‘le Raegioni del cuore’, tour organizzato da Coldiretti per le regioni d’Italia affrontando problemi e virtù dell’agricoltura e del territorio del Belpaese. Ospite d’eccezione dell’appuntamento, il Ministro Gian Luca Galletti:il 10% del territorio italiano è parco – ha spiegato – e la vecchia legge in vigore è una legge di conservazione, che intendo rivedere entro fine anno, per rendere i parchi anche un volano per l’economia“.

A “chiarire” il concetto ci ha pensato Coldiretti che, numeri alla mano, sottolinea come sarebbero ben 35 mila i “nuovi posti di lavoro potrebbero nascere dall’aumento del prelievo del legname dai boschi che oggi coprono una superficie record di 10,9 milioni di ettari praticamente raddoppiata rispetto all’Unità d’Italia quando era pari ad appena 5,6 milioni di ettari. È quanto emerge dal Dossier Coldiretti presentato a Trento con lo scopo di porre l’attenzione sulla salvaguardia della foresta italiana ritenuta (a ragione) strategica per l’agricoltura e l’economia italiana nel complesso.

Sotto accusa da parte della nota associazione di agricoltori “il mancato riconoscimento culturale, sociale ed economico di chi vive e lavora a difesa del paesaggio e dell’ambiente, nell’interesse dell’intera collettività che ha provocato una inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti con una densità che la rende del tutto impenetrabile, con rischi per l’ambiente, gli incendi e la stabilità idrogeologica”. In base al dossier, infatti, ogni anno in Italia si utilizza solo il 30% della nuova superficie boschiva contro una media del 60% in Europa. Paese record la vicina Austria ove si sfrutta ben il 90% della nuova biomassa.

Il legno in Italia non serve? Al contrario. Siamo infatti un grandissimo importatore: più dell’80% del legno necessario ad alimentare le filiere del mobile, della carta e del riscaldamento viene oltre frontiera per un importo di ben di 3,7 miliardi di euro nel 2015 ed un incremento del 6% nel primo trimestre del 2016. “Ironia della sorte” l’industria italiana del legno è la prima in Europa, ricorda Coldiretti, ma con legna che arriva da altri Paesi. L’importanza delle foreste e il loro corretto sfruttamento ha inoltre risvolti dal punto di vista della sostenibilità ambientale, da non trascurare. Come ha ricordato Galletti: “abbiamo moltissime foreste che assorbono anidride carbonica e dobbiamo poter contare, nel nostro bilancio fra emissioni e assorbimento, anche il nostro grande patrimonio forestale, perché ce l’abbiamo, perché ci costa mantenerlo, perché é un valore che abbiamo”.

“I boschi italiani, se valorizzati attivamente con pratiche di gestione sostenibile, possono rappresentare dunque – sostiene la Coldiretti – non solo il serbatoio naturale di assorbimento del carbonio, ma anche un fondamentale strumento di investimento nella crescita dell’indotto produttivo ad esso collegato, garantendo così lo sviluppo socio-economico delle aree marginali, rurali e di montagna”.

Per raggiungere l’obiettivo, l’associazione di categoria individua la ricetta in un nuovo testo forestale per la semplificazione della gestione attiva dei boschi, che dia più valore al ruolo degli imprenditori agricoli “per la qualità dell’aria e riconoscimento dei crediti di carbonio, con lo sviluppo della filiera 100% italiana attraverso i Piani di sviluppo rurale e con l’incentivazione dell’utilizzo di legno prodotto in Italia negli appalti pubblici”.


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L'autore

Letizia Palmisano

Giornalista dal 2009, esperta di tematiche ambientali e “green” e social media manager. Collabora con alcune delle principali testate eco e scrive sul suo blog letiziapalmisano.it. È consulente sulla comunicazione 2.0 di aziende ed eventi green e docente di social media marketing. In 3 aggettivi: ecologista, netizen e locavora (quando si può).


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