Impianti fotovoltaici nelle ex discariche
Firmata a Bologna l'intesa per installare impianti fotovoltaici nelle ex discariche. Oltre un milione di metri quadri senza consumo di territorio
Utilizzare discariche esaurite per installare impianti fotovoltaici. E’ il progetto promosso dalla Regione Emilia Romagna che a regime consentirà di aumentare di oltre il 50 per cento l’attuale potenza installata. L’accordo è in linea con gli obiettivi del Piano energetico regionale e con il programma di legislatura del presidente Vasco Errani e «dà un segnale forte che il fotovoltaico va installato sui tetti o su terreni già compromessi, ma non sui campi agricoli per non produrre un ulteriore consumo di territorio», sostiene Sabrina Freda, assessore all’ambiente e alla riqualificazione urbana.
L’intesa è stata firmata ieri a Bologna dal presidente di Confeservizi Emilia-Romagna Graziano Cremonini, dal direttore Anci regionale Antonio Gioiellieri, dal direttore Upi Emilia-Romagna Enrico Manicardi e dagli assessori Muzzarelli e Freda.
Considerando le ex discariche gestite da Aimag, Hera ed Iren (società nata dalla fusione tra Enia e Iride), si calcolano 1 milione 214 mila metri quadri di campi fotovoltaici che forniranno una potenza complessiva di 56,5 MW e un risparmio di circa 13.129 TEP (tonnellate di petrolio equivalenti), evitando l’immissione in atmosfera di circa 40 mila tonnellate annue di CO2. Potenzialmente, i siti utilizzabili sono 42: 34 in 6 province gestiti da Hera e 8 da Iren.
Costruire impianti per l’energia pulita nelle aree delle ex discariche ha diversi vantaggi, tra cui, principalmente, quello di usare superfici già coperte e a destinazione vincolata per diversi anni, senza consumo di territorio. In più, queste aree sono sorvegliate da personale tecnico e nella maggior parte dei casi sono già predisposte per l’allaccio alla rete elettrica. Secondo l’assessore regionale alle attività produttive e green economy Giancarlo Muzzarelli «dal punto di vista economico è un ottimo e sicuro investimento anche per le imprese che possono sfruttare questa opportunità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili investendo in Emilia-Romagna. E’ un impegno anche per le nostre multiutility a contribuire a una crescita durevole e sostenibile».
La realizzazione degli impianti spetterà direttamente agli Enti gestori del servizio rifiuti, ai privati, alle Energy Service Company (ESCO) a maggioranza pubblica, oppure direttamente agli Enti locali. Inoltre, con l’obiettivo di promuovere la mobilità sostenibile, l’accordo prevede anche la costruzione nei principali Comuni di colonnine per il rifornimento di energia per moto e biciclette elettriche.
Ma l’idea di sfruttare le discariche esaurite per montare i pannelli solari non è di certo nuova in Italia. La prima iniziativa arriva dalla provincia di Firenze nel 2008 e nasce con l’obiettivo di superare i problemi legati al reperimento delle aree idonee alla costruzione degli impianti e alla compatibilità paesaggistica. E, solo per citare alcuni esempi, nello stesso anno, il Piemonte ha pubblicato un bando di incentivazione alla produzione di energia elettrica da fonte solare su discariche esaurite e, recentemente, la Giunta Regionale ha approvato un disegno di legge per porre un freno all’aumento del fotovoltaico a terra (considerato un’offesa al territorio).In Sardegna, invece, l’anno scorso Unendo Energia e Renergies Italia hanno realizzato, all’interno di una discarica, un impianto fotovoltaico da 1MW che si estende su circa 40mila metri quadrati.
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L'autore
Gabriella Longo
E' laureata in comunicazione e multimedialità. Si occupa di ambienti multimediali per l'apprendimento. Segue l'evoluzione della tecnologia, in particolare nel suo rapporto con la divulgazione e con il racconto del mutamento della nostra società.
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